Il 17 novembre di ogni anno, si celebra in tutto il mondo la Giornata mondiale del bambino prematuro, organizzata dall’OMS e dall’UNICEF. L’iniziativa è finalizzata ad aumentare la consapevolezza sul problema delle nascite premature, sulle possibili conseguenze e sulla loro prevenzione. L’infanzia sofferente di chi deve lottare per la vita già dalla nascita merita l’attenzione di tutti, a partire dall’opinione pubblica, dalle Istituzioni, dai mezzi di informazione.
Nel mondo 1 bambino su 10 nasce prematuro. In Italia, ogni anno, i nati sono poco meno di 500 mila, di cui circa il 7% prematuri. Una percentuale confermata anche nella Asl sud est, in cui, nel 2016 sono nati 323 bambini prematuri su 4932 nati.
In particolar modo nei due ospedali di Nottola e Campostaggia, nel 2016, sono stati 70 i prematuri su un totale di 1394 nati, mentre, nei primi sei mesi del 2017, sono stati 35 su 616 nascite (in totale nella Asl Sud Est sono stati 137 prematuri su 2191 nascite).
“Nella nostra azienda abbiamo visto una diminuzione dei gravissimi prematuri, i bambini nati sotto la 29° settimana – ha spiegato Flavio Civitelli, direttore del Dipartimento Materno Infantile della Asl sud est – questo grazie al miglioramento delle cure ostetriche nei percorsi assistenziali della gravidanza”.
Quest’anno sarà Grosseto ad ospitare il convegno di Neonatologia dell’Area vasta sud est, in programma sabato 18 novembre, dalle 8.30 alle 13.30, nella sala Pegaso del Palazzo della Provincia, sul tema “Il pretermine: in utero, in ospedale, a casa”.
Peraltro l’ immagine-simbolo del convegno, che è stata realizzata da una neonatologa della Usl sud est, rappresenta proprio un prematuro accolto e avvolto da più mani: questo per sottolineare come l’assistenza al bambino nato prima del termine è un impegno che coinvolge più professionalità, ospedaliere e territoriali. La rete dei professionisti, infatti, coinvolge oltre che il punto nascita anche, dopo la dimissione, la collaborazione tra neonatologo e pediatra di famiglia. I bambini prematuri presentano problematiche proprie sotto diversi punti di vista e devono essere seguiti e monitorati per i primi anni di vita. Acquisire un unico linguaggio e percorsi condivisi all’interno della rete consente di offrire al prematuro un follow up modellato sulle sue necessità e una uniformità di assistenza offerta nelle diverse aree territoriali.
L’incontro si apre alle 8.30 con la presentazione a cura degli organizzatori e con i saluti della Direzione aziendale. A seguire sono previsti gli interventi degli specialisti dell’ospedale dell’Area vasta sud est, medici, infermieri e ostetriche. Sono previsti anche gli interventi delle associazioni, “Le coccinelle” e “Cuore di maglia”, che danno il oro contributo offrendo il punto di vista di genitori, famiglie e volontariato.