Il Monte dei Paschi torna in utile nel terzo trimestre per 242 milioni. Un risultato influenzato, si legge nella nota del cda, da fattori una tantum tra i quali l’impatto positivo del burden sharing per 554 milioni e quello negativo di 280 milioni per i costi di ristrutturazione legati all’uscita di 1.200 dipendenti. Dall’inizio dell’anno la perdita è di 3 miliardi di euro.
Il cda della banca, intanto, si è dimesso dopo il passaggio sotto il controllo pubblico e ha convocato l’assemblea straordinaria e ordinaria per il prossimo 18 dicembre. Tra pochi minuti l’amministratore delegato Marco Morelli illustrerà i risultati agli analisti dopo i mesi di silenzio nell’attesa del ritorno del titolo a Piazza Affari.
Queste le principali evidenze della trimestrale:
– Utile netto di trimestre a 242 milioni di euro, influenzato da componenti one-off: impatti positivi relativi al burden sharing (554 milioni di euro), costi di ristrutturazione per l’uscita di 1.200 dipendenti (-280 milioni di euro) e impatto negativo relativo all’intervento del FITD Schema Volontario per Caricesena/Carismi/Carim (-46 milioni di euro)
– Margine di interesse in crescita per i minori interessi relativi ai titoli subordinati; commissioni che risentono della bassa domanda di credito e del rallentamento stagionale dell’attività di Wealth Management, nonché della cessione del ramo acquiring
– Continua la riduzione dei costi operativi, con benefici attesi nei prossimi trimestri: già realizzate 1.800 uscite di personale attraverso il Fondo di Solidarietà (38% del target al 2021) di cui 1.200 avvenute il 1° novembre e chiuse complessivamente 287 filiali da gennaio a novembre 2017 (48% del target al 2021)
– Continua la crescita di depositi vincolati e conti correnti da clientela: +1,6 miliardi di euro rispetto a giugno e +11 miliardi di euro da inizio anno (target a fine 2019), con conseguente ribilanciamento su forme di raccolta a minor costo
– Riduzione di 1,1 miliardi di euro delle inadempienze probabili lorde nel trimestre (da 13,5 miliardi di euro a 12,4 miliardi di euro) e di 0,7 miliardi di euro nette (da 8 miliardi di euro a 7,3 miliardi di euro) e miglioramento dei principali indicatori di asset quality (pro forma per la cartolarizzazione di 26 miliardi di euro di sofferenze): gross NPE ratio al 19,4% (19,8% a giugno 2017), net NPE ratio al 11,3% (11,7% a giugno 2017)
– Rettifiche su crediti pari a 175 milioni di euro con componente ordinaria in forte flessione t/t
– Common Equity Tier 1 transitional al 15,2% pari a 9,6 miliardi di euro
– Counterbalancing capacity di 21,1 miliardi di euro (+1,3 miliardi di euro t/t), 14,5% del totale attivo
– Anche in considerazione delle dimissioni formalizzate in data odierna da parte di tutti i consiglieri e sindaci, il Consiglio ha deliberato di convocare l’Assemblea in sede straordinaria e ordinaria per il 18 dicembre 2017, prevedendo all’ordine del giorno anche la copertura delle perdite della Capogruppo al 30 settembre 2017.