Anche se più che di Comitato del Si è più corretto dire “la somma dell’Unione Comunale del PD e degli amministratori di Montepulciano”. Bilancio della serata: tante parole insignificanti e zero contenuti.
Il rappresentante dell’Anci, che ha parlato del pendolarismo e della somma delle attività commerciali e manifatturieretra i due paesi e di altri numeri poco significativi, facendoli passare come elementi qualificanti in prospettiva fusione. Poi c’è stato il solito ritornello con l’esempio dell’ospedale di Nottola, come sinonimo di “lungimiranza politica”, che comunque, è bene ricordare, oggi sconta evidenti difficoltà causate dagli accentramenti gestionali di area vasta. Quindi diciamo che non è proprio il momento giusto per portarlo a esempio di funzionalità. I comuni erogano i servizi, sono l’espressione politica di una comunità e sono l’istituzione più vicina ai cittadini. Gli ospedali, invece, curano i malati e fanno assistenza sanitaria. Paragonare l’ospedale a un Comune è come mettere assieme l’acqua e il vino, ma oramai vediamo che è l’unico argomento a cui si aggrappano per giustificare la fusione. Il presidente del Comitato del sì ha snocciolato qualche altro numero di poco conto e poi ci ha tenuto a sottolineare che a lui piacciono tanto i numeri. Però per sua sfortuna i numeri piacciono anche a noi. Il Comitato No fusione è da più di un anno che informa i Cittadini delle conseguenze negative di una eventuale fusione. Nelle nostre assemblee abbiamo portato testimonianze di chi ha già vissuto sulla propria pelle la fusione e abbiamo portato all’attenzione dei Cittadini numeri ufficiali, del Ministero degli Interni, della Corte dei Conti e statistiche che dimostrano che la fusione non è conveniente. Con l’eventuale fusione, oramai è certificato che ci sarebbe un peggioramento dei servizi e un aumento delle tasse, sia per i torritesi che per i poliziani, altro che il tanto vituperato campanilismo in cui vorrebbero relegare il nostro NO alla fusione.
In buona sostanza, in questa prima uscita non hanno portato nulla di qualificante a sostegno della proposta di fusione. Hanno delegato il tutto all’Anci e ai cosiddetti facilitatori pagati con i soldi pubblici.A questo punto la domanda è d’obbligo: il Sindaco di Torrita di Siena, che non aveva la fusione nel programma elettorale, pensa davvero di riuscire a sopprimere il nostro Comune delegando il tutto a una società privata senza metterci la faccia? Al riguardo vogliamo ricordare al comitato del si che alla festa de L’Unità di Montefollonico ad agosto del 2016, hanno dichiarato che avrebbero fatto 100 assemblee per informare i Cittadini. Di fatto, ad oggi, ne hanno fatta una sola, quindi fino ad ottobre del 2018 dovrebbero fare circa 9 assemblee al mese per rispettare la parola data…
In questi mesi abbiamo sentito parlare spesso di spaccatura, in realtà le comunità non sono spaccate a metà tra favorevoli e contrari, la spaccatura c’è tra chi propone questa fusione e i Cittadini, perché la stragrande maggioranza dei Cittadini, invece, è dichiaratamente contro questa proposta di fusione.
Nell’assemblea però su un punto sono stati molto chiari: che in caso di fusione succederà quello che il Comitato denuncia da tempo, che Torrita diventerà una frazione di Montepulciano.
Nel suo “intervento”, il presidente del comitato del si alla fusione, avv. Daniele Chiezzi di Montepulciano, ha dichiarato che con l’eventuale fusione si ridurranno i costi della politica, “eliminando la politica di Torrita, con la chiusura del Consiglio Comunale di Torrita di Siena”. Complimenti a lui per la sincera ammissione! Segnaliamo che in prima fila c’erano il Sindaco Giacomo Grazi e l’assessore Michele Cortonicchi di Torrita, che non hanno battuto ciglio di fronte a questa vergognosa dichiarazione; l’hanno condivisa con un “significativo silenzio”.
Il Comitato NO fusione ribadisce il suo impegno a oltranza, fino alla vittoria contro questo scellerato progetto di fusione che non fa gli interessi dei Cittadini”.