Alessandro, sei riuscito a realizzare quello che avete combinato?
“Ho realizzato solamente domenica sera. E’ meraviglioso. Il pomeriggio alle 18 è iniziata a farsi sentire la stanchezza, segno che fino a quel momento l’adrenalina era sempre in circolo. Poi è arrivato il tracoll0”.
E’ stata per tutti una grande sorpresa, ma in cuor tuo ci credevi?
“Ti dico che noi lo avevamo disegnato così. Per noi intendo i mangini, Carlo ed io. Eravamo consapevoli delle potenzialità. Avevo parlato anche con il Priore e la dirigenza preparando loro a tutte le eventualità, ma senza sbilanciarmi perché si trattava di un Palio molto articolato. La mia “tattica” è sempre stata quella di volare bassi, ma ci credeva la stalla, Carlo e tutti noi, anche perché il cavallo ci dava delle ottime indicazioni”.
Con la Torre “vincente”, per voi era anche un Palio a doppio filo, con qualche certezza che è arrivata anche dall’Oca…
“Sicuramente la Torre era una delle punte del Palio, un’accoppiata da temere. L’Oca, però, nelle settimane e nei mesi precedenti aveva fatto capire che sarebbe stata molto attenta alla Torre e lo stesso avremmo fatto noi. Alla fine, però, non c’è stato bisogno perchè la Torre non è mai riuscita a raggiungerci in corsa”.
Rivedendo la Carriera, quale è stato il momento determinante del Palio di agosto?
“Partirei dalla mossa, dove Carlo ha fatto un miracolo a far partire il cavallo tra i primi 3. Sapevamo delle difficoltà di Porto Alabe a mettersi in moto e se la riguardiamo bene abbiamo fiancato per primi. Inoltre, vedere Carlo tra il 3° San Martino e il 3° Casato spingere al galoppo con una mano sola è stato veramente emozionante. Cercando il momento della svolta, però, direi dal secondo Casato in poi”.
Parliamo di Porto Alabe, un cavallo che a luglio aveva provocato la gioia del popolo dell’Onda e che ad agosto, invece, in un lotto più alto, non era stato accolto con il solito entusiasmo…
“Le potenzialità del cavallo le conoscevamo anche a luglio, ma la posizione di rincorsa ci aveva penalizzato perché sono certo che se fossimo stati tra i canapi avremmo lottato per vincere. Ad agosto, invece, avevamo un lotto con cavalli importanti, ma tutta la nostra stalla, a partire dai veterinari, ci dicevano che avremmo potuto fare un grande Palio. Carlo ci ha sempre creduto, Porto Alabe era uno dei cavalli che mi aveva segnalato. Infatti 2 minuti dopo l’assegnazione la sua monta nell’Onda era già chiusa”.
Adesso parliamo di Brigante, un fantino seguito da tempo dall’Onda...
“Quando mi sono insediato da capitano, nel dicembre 2015, uno dei primi fantini che ho incontrato è stato proprio Carlo. Con lui si è instaurato un feeling importante, un po’ come tra fratello maggiore e minore. E’ una grande persona e un grande uomo, senza nulla togliere agli altri fantini ovviamente. Con lui c’è sempre stata collaborazione, amicizia e rispetto reciproco”.
A chi va la dedica per questa vittoria?
“Al popolo dell’Onda, un popolo incredibile, che sorprende sempre come nell’ultima assemblea per le commissioni, e dimostra ogni giorno di più di saperti dare tantissimo. Non sono ruffiano, ma è la pura verità”.
Smaltita la stanchezza e le tossine, adesso è tempo dei festeggiamenti…
“E’ arrivato il momento di rilassarsi un po’. Nei giorni scorsi abbiamo eletto le commissioni per i festeggiamenti ed i componenti sanno benissimo cosa fare ed il lavoro che li aspetta. Negli ultimi 2 palii vinti ero vicario e so tutto quello che c’è dietro all’organizzazione. Diciamo che non invidio i vicari attuali, mi sento però di augurare loro buon lavoro così come a tutte le commissioni che si sono insediate”.
di Gabriele Voltolini
Foto di Alessia Bruchi
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