Il Consiglio comunale di Siena si è riunito in seduta pubblica giovedì 27 luglio, nella Sala del Capitano del Popolo di Palazzo Civico.
Questo l’elenco dei lavori dalla sala consiliare in continuo aggiornamento:
9) CANDIDATURA A CITTÀ EUROPEA DELLO SPORT 2020: L’ASSESSORE TAFANI RISPONDE ALL’INTERROGAZIONE DI PINASSI
Tafani: “Più che legittima la presenza di tutti i soggetti coinvolti nel Comitato tecnico-scientifico in base alle loro esperienze e competenze”
La candidatura di Siena, per il 2020, al titolo di città europea dello Sport ha costituito l’oggetto dell’interrogazione presentata, nella seduta consiliare di ieri, 27 luglio, da Michele Pinassi (Siena 5 Stelle). Il consigliere ha fatto riferimento al Comitato tecnico-scientifico chiamato alla predisposizione del dossier di candidatura e ai suoi componenti: il comitato toscano del CONI, i due atenei cittadini, la Fondazione Bianca Piccolomini Clementini e la società Aubay Italia. Pinassi ha ricordato come “il titolo sia assegnato dall’Associazione Capitale Europea dello Sport (ACES, ndr) che indica le norme e le condizioni alle quali devono sottostare le città candidate, che devono dimostrare un impegno continuo e costante nella promozione dello sport e nello sviluppo delle relative infrastrutture, così come sul fronte del miglioramento della salute e dell’integrazione sociale”. Il consigliere ha sottolineato anche come “l’Amministrazione comunale della città candidata sia chiamata a sostenere i costi per la visita della delegazione composta dai componenti della commissione di valutazione di ACES” e ha chiesto all’Amministrazione comunale la quantificazione di tali spese di vitto, alloggio e trasporto, oltre a eventuali rimborsi spese od onorari e, più in generale, l’importo complessivo di tutto il percorso di candidatura. Pinassi ha domandato anche “quali sono le motivazioni che hanno portato all’individuazione e alla designazione di ciascuno dei nove membri del comitato delegato alla compilazione del dossier”.
L’assessore allo Sport, Leonardo Tafani, in premessa alla risposta, ha ricordato che “la seduta della Commissione Sport, durante la quale intendevo illustrare il progetto così come ho sempre fatto con i programmi di Sport Siena Weekend, è andata deserta”.
Nel merito degli aspetti richiamati nell’interrogazione, Tafani ha riconosciuto a Pinassi di aver “colto lo spirito della candidatura sui temi del benessere, della salute della città e dell’incentivazione dell’attività fisica. Oltre al benessere sociale, l’attività sportiva ha infatti una ricaduta positiva sui costi del sistema sanitario nazionale e genera molti altri benefici in termini sociali, formativi, educativi, di aggregazione e di stimolo, a seconda delle fasce di età”.
Quanto ai soggetti che compongono il Comitato, l’assessore ha sostenuto di aver ritenuto opportuno coinvolgere le due Università e come “sia più che legittima la presenza di tutti i soggetti coinvolti nel Comitato tecnico-scientifico in base al loro ventaglio di esperienze e competenze. L’Università per Stranieri, per esempio, ha moduli di studio e professori specializzati nell’inclusione sociale e l’inclusione attraverso lo sport è uno dei velivoli più efficaci. Il contributo dell’Università degli Studi sarà invece legato a tutta la componente medica, come il tema del benessere legato all’alimentazione e a un corretto stile di vita”.
“Sono stati inoltre coinvolti il CONI – ha proseguito – in quanto massima autorità nel mondo sportivo e la Fondazione Bianca Piccolomini Clementini, il cui presidente Paolo Gheda è esperto di storia moderna e contemporanea. La Fondazione contribuirà sia in termini di sponsorizzazione, quindi finanziari, sia per il proprio know how in quanto lo stesso Paolo Gheda è stato uno dei componenti che hanno realizzato il dossier di Aosta, già assegnataria dello stesso titolo per il quale concorriamo”. Quanto alla società Aubay Italia, Tafani l’ha definita “quell’elemento in più, il valore aggiunto: il regolamento di candidatura prevede, infatti, un partner di natura commerciale, anche per sollevare dai costi le Amministrazioni pubbliche. Aubay Italia fornirà tutta la sua esperienza perché ha già realizzato delle piattaforme app, mobile e web legate all’accessibilità e al lifestyle, attraverso i moderni canali telematici. Lanceremo una piattaforma a pagamento dedicata alle aziende e apriremo l’accesso di un’applicazione, web e mobile, a tutti i cittadini”.
Infine, rispetto alle spese per il percorso di candidatura, Tafani ha affermato che “al Comune di Siena, il quale ha sostenuto i 1.700 euro di costo d’iscrizione, non saranno richiesti altri contributi. Per i membri del Comitato tecnico-scientifico non è previsto alcun compenso, mentre i costi di redazione e di stampa del dossier saranno sostenuti da Aubay Italia e dalla Fondazione Piccolomini”. “La squadra – ha concluso – è stata composta anche in quest’ottica: quella di non spendere denaro pubblico”.
Pinassi ha ringraziato l’assessore per la risposta “che ha chiarito il ruolo di tutti i soggetti coinvolti e la modesta entità dell’investimento fatto dall’Amministrazione comunale”.
8) LA SOSPENSIONE DELL’ATTIVITÀ DELLA MEDIATECA NEL DIBATTITO CONSILIARE
L’assessore Vannozzi ha risposto all’interrogazione di Ernesto Campanini
La sospensione dell’attività della Mediateca comunale ha costituito l’oggetto dell’interrogazione di Ernesto Campanini (Sinistra per Siena, SsM, RC). Il consigliere ha richiamato il patrimonio della Mediateca “che, con i suoi 8mila lungometraggi e circa 20mila cortometraggi, costituiva un ingente archivio culturale artistico a livello regionale” e ha sottolineato come i cittadini potessero fruire del servizio di consultazione e prestito a titolo gratuito. “Tutto il materiale – ha proseguito – verrà depositato nei locali del complesso San Marco, dove non potrà essere messo a disposizione del pubblico, mentre il Santa Maria della Scala offre enormi spazi che potrebbero rivelarsi idonei alla sua collocazione per favorirne la fruibilità dell’utenza”.
Campanini ha chiesto all’Amministrazione i motivi di tali scelte e, in particolare, “se la collocazione del patrimonio della Mediateca nel complesso di San Marco sia definitiva e perché i materiali non possano essere più consultabili”; inoltre, “se sia stata verificata l’esistenza di ulteriori locali che possano mantenere tale archivio disponibile al pubblico e se, in tale prospettiva, non si ritenga che il Santa Maria della Scala sia un luogo maggiormente idoneo”.
L’assessore alla Cultura, Francesca Vannozzi, ha risposto che la Giunta, lo scorso 8 giugno, ha deciso di sospendere il funzionamento della Mediateca comunale a seguito del venir meno del protocollo sottoscritto nel 2003 tra il Comune, la Mediateca regionale (confluita nel 2005 nella Fondazione Sistema Toscana), l’associazione culturale “Visionaria” e l’Università degli Studi di Siena, finalizzato a costituire a Siena una sede distaccata della Mediateca regionale. “A seguito dei lavori di riorganizzazione degli spazi interni del Santa Maria della Scala – ha specificato – la Direzione Musei ha comunicato che si rendeva necessario trasferire con urgenza in altri locali di proprietà comunale il materiale della Mediateca”.
Ai fini della valorizzazione del patrimonio della Mediateca, l’assessore ha fatto riferimento a una proposta di interventi in corso di programmazione con la Fondazione Sistema Toscana – Mediateca Toscana di Firenze, “tramite i quali Siena potrebbe costituirsi quale terzo polo, con Pisa e Prato, di un archivio culturale dei “corti” e dei lungometraggi soprattutto legati alla storia della città, delle sue tradizioni e del Palio con lo scopo di ampliare l’offerta audiovisiva. Una prospettiva progettuale confermata, proprio in questi ultimi giorni, con una lettera di Fondazione Sistema Toscana che fa riferimento anche a un programma triennale di finanziamenti pubblici”. “Un’azione da implementare – ha specificato – con il coinvolgimento delle associazioni cittadine che, da anni, svolgono tale attività nel Tavolo dell’Audiovisivo nato dal percorso di candidatura di Siena 2019”. “Una prospettiva peraltro coerente – ha aggiunto – con la deliberazione consiliare dell’aprile 2015 con la quale è stata approvata la mozione per la realizzazione, la promozione e il sostegno di una Urbanoteca per la conservazione della memoria e dei progetti di trasformazione della città, con foto, elaborati grafici e plastici”.
Vannozzi ha sottolineato che l’assessorato intende sviluppare “un’operazione culturale per una migliore valorizzazione del complesso del San Marco non soltanto quale sede dell’Archivio storico comunale, ma anche come luogo idoneo a ospitare attività culturali: nei suoi spazi, deputati alla conservazione della memoria, è pertanto coerente il trasferimento dei materiali della Mediateca”. “Si tratta pertanto – ha concluso – di avviare un intervento di catalogazione e digitalizzazione, in collaborazione con la cattedra di Storia dell’Arte dell’Università di Siena, della parte della Mediateca di proprietà comunale, costituita da video provenienti dall’ex Museo delle Papesse. A tale lavoro, seguirà quello sull’archivio “Grazzini”, oggi depositato nella sede del Monte dei Paschi a San Miniato, che intendiamo trasferire al San Marco in quanto anch’esso di proprietà comunale. Il tutto per un progetto complessivo di riordino, con l’obiettivo di rendere i materiali quanto più fruibili da parte della cittadinanza”.
Campanini ha ringraziato per “la risposta precisa e dettagliata” e ha affermato che sarà “soddisfatto soltanto quando saranno realizzati la digitalizzazione e il riordino dei materiali e verrà indicata una tempistica certa di riapertura al pubblico della Mediateca”.
7) DA MARCO FALORNI UN’INTERROGAZIONE SULLE CONDIZIONI INFRASTRUTTURALI E DELLA VIABILITÀ DI VIA VIVALDI
L’assessore Maggi ha informato sul prossimo completamento della bretella con via Formichi
L’urbanizzazione di via Vivaldi e la situazione della sosta e della viabilità dell’area hanno costituito i temi dell’interrogazione presentata da Marco Falorni (Impegno per Siena) e sottoscritta anche da Massimo Bianchini e Andrea Corsi (L’Alternativa). Il consigliere, richiamando la sua analoga interrogazione del 30 aprile 2014, ha ulteriormente segnalato le criticità “in ordine alla logistica e alla sicurezza dei residenti, dovute soprattutto alla presenza di importanti strutture di uso pubblico, come impianti sportivi e plessi scolastici, in un’area già sottoposta a intensa urbanizzazione, con terreno scosceso e rischi di natura idrogeologica”. “Una situazione aggravatasi con la creazione della Ztl dalla vicina Porta Pispini – ha aggiunto – con l’aumento dei mezzi in circolazione e la realizzazione di numerose costruzioni di abitazioni e garage, senza alcuna previsione di miglioramento viario né accordi con i proprietari frontisti circa l’aggravio di servitù, dal momento che la via è classificata come strada urbana di quartiere a uso pubblico”.
In particolare, Falorni ha richiamato “la sosta al collasso, le misure inadeguate della carreggiata, lo stato di dissesto del fondo stradale, la precarietà dei marciapiedi, l’irrazionalità del sistema di circolazione, la fatiscenza delle reti di recinzione lungo le scarpate, le pericolose condizioni dei muri a retta dei resedi condominiali e delle piante”. Il consigliere ha poi ricordato come “a seguito delle reiterate segnalazioni degli abitanti dell’area, si parli da circa trent’anni di tali problemi senza alcuna azione da parte del Comune che, peraltro, avrebbe dovuto acquisire la strada sin dagli inizi degli anni ‘60” e ha sottolineato che “l’unica notizia positiva riguarda l’intervento di realizzazione della breve bretella di collegamento con via Formichi, che però è stato sospeso con la motivazione dell’assessore delegato che la nuova strada sarebbe troppo ripida”. Falorni ha sollecitato un incontro pubblico tra i cittadini e l’Amministrazione in occasione del quale “si possano individuare risposte ai problemi citati come, per esempio, l’eliminazione di uno dei marciapiedi per allargare la carreggiata, oppure la realizzazione di interventi sul fondo stradale e al verde pubblico”.
L’assessore alla Mobilità, Stefano Maggi, ha risposto che “la complessiva riqualificazione urbanistica del quartiere e gli aspetti legati alla sosta dei residenti sono stati affrontati in una progettazione preliminare definitiva ed esecutiva a partire dal dicembre 2014. In questo tempo, inoltre, sono stati organizzati incontri pubblici ma senza mai giungere a una condivisione di intenti”. “Siamo in attesa – ha proseguito – del completamento della piccola rampa di collegamento tra le vie Formichi e Vivaldi da parte della ditta privata esecutrice: una volta completata e acquisita nel patrimonio comunale, la bretella potrà essere condotta a senso unico con un sensibile decongestionamento dei flussi veicolari interni”.
Quanto agli interventi di rifacimento dei marciapiedi, dell’asfaltatura, della segnaletica e sull’impianto di illuminazione pubblica, l’assessore ha affermato che “presuppongono un cospicuo intervento finanziario: motivo per il quale è sempre stato ritenuto opportuno trattarli dopo aver definito la fattibilità di istituire un’Area a Rilevanza Urbanistica, l’ARU numero 7”. “Del resto, proprio l’ARU è l’unica forma di tutela dei residenti consentita ai sensi del Codice della Strada – ha concluso Maggi – in questa come in tutte le altre aree limitrofe al centro storico”.
Falorni ha definito “imbarazzante la risposta dell’assessore, il quale non ha offerto alcuna novità sostanziale rispetto a tre anni fa. Inoltre, non si può far passare un’assemblea della Consulta territoriale come un incontro specifico sul tema della viabilità in via Vivaldi”. “Anche se la strada è privata – ha concluso – il Comune deve comunque intervenire al più presto per risolvere le problematiche segnalate, le quali hanno una causa originaria: il numero eccessivo di costruzioni che sono state consentite a partire dagli anni ‘50”.
6) IN CONSIGLIO LE CRITICITÀ VIARIE LUNGO LA S.S. 73 PONENTE
L’assessore Stefano Maggi ha risposto all’interrogazione del gruppo consiliare Laura Sabatini e Alessandro Trapassi
La situazione viaria lungo la S.S. 73 Ponente in località Costalpino ha costituito il tema dell’interrogazione presentata, nella seduta consiliare odierna, dal gruppo consiliare Laura Sabatini e Alessandro Trapassi. La consigliera Sabatini ha sostenuto di essere stata sollecitata da alcuni residenti “che hanno più volte reiterato all’Amministrazione comunale la richiesta di installare un tutor in considerazione dei numerosi incidenti stradali registrati nella zona: le ultime due lettere risalgono agli scorsi mesi di gennaio e di maggio”.
Sabatini ha elencato le principali criticità indicate dai cittadini: “Il traffico, in particolare dei mezzi pesanti, è aumentato enormemente e, di conseguenza, anche l’inquinamento ambientale e acustico; i limiti di velocità vengono spesso disattesi, con grande pericolo per la pubblica incolumità; le dimensioni della carreggiata sono ridotte e lo scambio dei mezzi pesanti risulta difficoltoso, provocando vibrazioni e talvolta lesioni sulle strutture delle abitazioni; il manto stradale è danneggiato, nonostante alcuni interventi di rattoppo”. “Pur consapevole – ha aggiunto – che, ai sensi della normativa vigente, il tutor richiesto dai cittadini non può essere allocato, così come già comunicato dal Comandante di Polizia Municipale”, la consigliera ha chiesto all’Amministrazione “se intenda attivarsi per la soluzione delle criticità esposte, predisponendo controlli della velocità anche come deterrente all’inosservanza alle regole di guida, in particolare dei mezzi pesanti”. Quanto ai mezzi pesanti, Sabatini ha domandato “se siano ritenuti idonei a transitare il tratto di strada in oggetto o se siano previste soluzioni alternative”. Infine, la consigliera ha chiesto di conoscere “il numero dei servizi mirati di controllo svolti nel primo semestre dell’anno in corso e quelli programmati per i prossimi mesi”.
L’assessore alla Mobilità, Stefano Maggi, ha risposto che il tratto stradale richiamato nell’interrogazione è oggetto dei controlli ordinari svolti dalla Polizia Municipale, “al pari di altre strade di collegamento che presentano problematiche identiche, come per esempio ex Botteganova e Coroncina. Trattandosi di controlli ordinari, non vengono registrati nei database del Comando”. Maggi ha riconosciuto come “lo sviluppo urbano e produttivo dei Comuni limitrofi abbia effettivamente portato all’intensificazione del traffico pendolare leggero e pesante, come sostenuto dalla consigliera Sabatini, generando un decadimento della qualità della vita dei residenti delle frazioni”.
“Ma è anche vero – ha proseguito – come già spiegato nella nota di risposta diretta ai firmatari della segnalazione dei cittadini di Costalpino, che l’attuale normativa non consente il ricorso ai tutor, né tantomeno agli autovelox, lungo le strade della tipologia della S.S. 73 Ponente nel tratto compreso tra Costafabbri e Costalpino”. “Per questo – ha aggiunto – i controlli devono essere eseguiti con personale presente in loco e, nel quadro dell’oggettiva disponibilità di risorse umane, la Polizia Municipale presterà particolare attenzione agli agglomerati urbani attraversati dalla S.S.73 Ponente”. “La soluzione più concreta alle problematiche esposte – ha concluso – appare comunque la realizzazione di una circonvallazione che auspichiamo di poter prevedere, dal punto di vista urbanistico, nel prossimo Piano Operativo”.
Sabatini si è dichiarata insoddisfatta “dopo tutto quello che è accaduto e anche perché le aspettative nei confronti dell’assessore Maggi erano altre”. “Non abbiamo fatto riferimento agli autovelox – ha specificato – né abbiamo reiterato la richiesta dei tutor, perché sappiamo che il Codice della Strada non li prevede per quella tipologia di strada. Chiediamo semplicemente che vengano intensificati i controlli della Polizia Municipale e, prendendo atto delle motivazioni addotte dall’assessore sulla carenza di personale, che siano valutati anche ulteriori strumenti deterrenti per la velocità dei veicoli come i dossi o gli attraversamenti pedonali rialzati di piccola entità e di materiale elastico”.
5) L’ASSESSORE ALLA MOBILITÀ, STEFANO MAGGI: “LA SEGNALETICA STRADALE DEVE RISPONDERE A CRITERI DI UNIFORMITÀ SU TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE”
In Consiglio la risposta all’interrogazione di Laura Sabatini che sollecitava la numerazione delle rotonde a fini di pubblica utilità
Numerare le rotonde stradali per agevolare la localizzazione delle varie aree della città, a fini di pubblica utilità. Questa la richiesta contenuta nell’interrogazione che è stata presentata, nella seduta consiliare odierna, dal gruppo consiliare Laura Sabatini e Alessandro Trapassi. Nel corso dell’illustrazione, la consigliera Sabatini ha sottolineato come “con costi di poca entità e sostenibili, a ogni rotonda potrebbero essere posizionati dei segnalatori rifrangenti, ciascuno con un numero, in modo da favorire e velocizzare tutti i servizi di pronto intervento: Forze dell’ordine, servizi di emergenza-urgenza 118 e di continuità assistenziale”. “Un provvedimento – ha specificato – che dimostrerebbe l’attenzione del Comune alle problematiche correlate ai servizi di pubblica utilità, in un momento in cui la situazione generale e internazionale invita alla massima attenzione e organizzazione del territorio”.
L’assessore alla Mobilità, Stefano Maggi, ha risposto che “la segnaletica stradale è normata e definita dal Codice della Strada, dal suo regolamento di esecuzione e da due direttive sulla corretta e uniforme applicazione delle norme del Codice della Strada in materia di segnaletica, emesse dal Ministero competente”. “Tutti gli enti proprietari delle strade – ha proseguito – allo scopo di garantire la sicurezza e la fluidità della circolazione, provvedono all’apposizione e alla manutenzione della segnaletica prescritta, la quale deve rispondere a criteri di uniformità sul territorio nazionale nel rispetto della normativa internazionale: è vietato apporre su un segnale di qualsiasi gruppo, nonché sul retro dello stesso e sul suo sostegno, tutto ciò che non è espressamente previsto dal regolamento”.
Maggi ha inoltre informato che “il Codice della Strada prevede che il Ministero dei Lavori Pubblici obblighi gli enti proprietari delle strade, che siano inadempienti agli obblighi di legge o che facciano uso improprio delle segnaletiche previste, ad adempiere a quanto dovuto. In caso di inottemperanza nel termine di quindici giorni di ingiunzione, è lo stesso Ministero a procedere, ponendo a carico dell’ente proprietario della strada le relative spese”. Inoltre, l’assessore ha fatto riferimento alla sentenza n° 38 del 14 marzo scorso con la quale la Sezione giurisdizionale per la Regione Veneto della Corte dei Conti ha condannato un Comune per danno erariale per la realizzazione di segnaletica orizzontale non conforme alle direttive del Codice della Strada.
“Per quanto esposto – ha concluso – nel pieno rispetto del quadro normativo comunicatomi dal Comando di Polizia Municipale, pur comprendendo le motivazioni dell’istanza dell’interrogazione, non si ritiene possibile installare segnali di numerazione rotonde”.
La consigliera Sabatini, non ritenutasi soddisfatta della risposta, ha specificato di non riferirsi alla segnaletica ordinaria e ha esortato il sindaco e l’assessore “a sanare certi vuoti normativi e a rendersi davvero protagonisti di un cambiamento per ottenere il riconoscimento dei cittadini”. “Le indicazioni che abbiamo fornito – ha concluso – possono essere davvero utili”.
4) LA VIABILITA’ IN VIA DON MINZONI OGGETTO DI DUE INTERROGAZIONI URGENTI
La modifica alla viabilità che dallo scorso 24 luglio ha deviato il traffico discendente da via Don Minzoni in direzione via Garibaldi e Pian d’Ovile è stata, questo pomeriggio, oggetto di due interrogazioni urgenti, accorpate in sede di risposta. La prima è stata presentata da Pasqualino Cappelli (Siena Cambia), mentre l’altra da Andrea Corsi e Massimo Bianchini (L’Alternativa) insieme a Marco Falorni (Impegno per Siena).
Una variazione – come hanno lamentato i consiglieri – che avveniva senza alcun preavviso e senza alcuna apparente motivazione, con conseguenti gravi disagi alla mobilità veicolare della zona, con ingorghi anche pericolosi e con bus costretti a fare retromarcia per poter procedere nella direzione indicata.
Cappelli e Corsi hanno ricordato all’assise che il giorno successivo veniva installato un cantiere da parte dell’Acquedotto del Fiora per risolvere un problema di perdite sotterranee, mentre in parallelo si registrava l’interruzione, anche in questo caso senza effettuare alcun tipo di informazione, dell’erogazione di acqua nelle zone circostanti che, una volta ripristinata, presentava una preoccupante colorazione rossastra frutto di infiltrazioni non ben definite.
Paqualino Cappelli ha quindi chiesto “se quanto accaduto è stato frutto di una situazione urgente e imprevedibile; quali le ragioni delle inusuali modalità adottate; e quanto dureranno i disagi che, in questa zona della città, non riesce, nemmeno nella normalità, a trovare una soddisfacente soluzione”.
Corsi nel ricordare il fatto che suddetta modifica “sia stata comunicata dal Comune con un comunicato stampa dove si faceva riferimento a interventi di manutenzione stradale”, ha chiesto se “questi lavori non erano programmabili; se è stata data corretta informazione e se è stato fatto tutto per ridurre i disagi a carico degli automobilisti”.
L’assessore alla mobilità Stefano Maggi ha informato l’aula che la richiesta del Fiora per intervenire urgentemente sulla perdita che stava interessando due esercizi commerciali ubicati in via Beccafumi, uno dei quali aveva anche chiuso temporaneamente, era arrivata ai competenti uffici comunali lo scorso 17 luglio.
“La tubazione da riparare, trovandosi al centro della carreggiata, a cavallo della linea di mezzeria, non avrebbe consentito, anche per la presenza di aiole spartitraffico a monte, la circolazione veicolare su due corsie. Allo scopo di individuare modalità che permettessero il mantenimento del servizio pubblico di autobus su tutta l’area a valle e a monte dei lavori, il raggiungimento della struttura sanitaria di via Pian d’Ovile e la normale circolazione nelle aree circostanti, la Polizia municipale insieme a Tiemme e al Fiora ha effettuato sopraluoghi, per trovare soluzioni che riducessero al minimo i disagi alla cittadinanza”.
“Considerato – ha proseguito – che la struttura della carreggiata non consentiva il doppio senso neppure per il traffico leggero, veniva deciso di lasciare il tratto di via Don Minzoni con senso unico di marcia verso via Garibaldi, in modo da consentire l’arrivo degli autobus al capolinea di Piazza del Sale. Per l’uscita degli stessi da Piazza del Sale e per il traffico in discesa da Porta Camollia l’unica possibilità era data da via Pian d’Ovile. Un’alternativa, questa, che consentiva al servizio pubblico di proseguire, tramite Beccafumi, verso viale Mazzini”. “L’ordinanza per la modifica della viabilità è stata firmata il 20 luglio ma per un disguido interno è stata posticipata l’uscita del comunicato stampa, al quale si è provveduto nella giornata del 24. Fin dalla mattina di tale giorno per l’attuazione dell’Ordinanza un ufficiale e una pattuglia della P.M. interveniva in loco così da limitare le criticità. A parte la fase iniziale, la circolazione studiata dai tecnici e dal Comando Polizia Municipale non ha generato criticità al traffico anche per il periodo che vede minori presenze in città.
Per quanto riguarda invece il colore dell’acqua, all’inizio della riattivazione, questo è stato dovuto al fatto che nelle condotte private si possono formare delle incrostazioni che durante la sospensione dell’afflusso di acqua possono depositarsi sul fondo e quindi una volta riattivata l’erogazione fuoriesce dai rubinetti. Una torbidità non nociva per la salute in quanto regolarmente trattata con il cloro dall’impianto di potabilizzazione, come comunicatoci dall’Acquedotto del Fiora”.
“Nulla da eccepire sulla risposta dell’assessore – ha replicato Pasqualino Cappelli – ma visto che i lavori erano stati comunicati il giorno 17 il Comune aveva tutto il tempo per informare compiutamente sulle modifiche al traffico posizionando in anticipo la cartellonistica. Auspico anche una maggiore attenzione alla qualità dell’acqua che sgorga dai rubinetti dopo questi interventi di ripristino”.
Per Andrea Corsi quella dell’assessore è stata una “non risposta da parte di un’Amministrazione approssimativa e superficiale. Bastava, infatti, collocare prima la segnaletica, magari corredata dall’ordinanza di riferimento, come indicato dalla normativa, in modo da non creare i disagi che si sono verificati”.
3) L’OPERATO DEL CONSORZIO DI BONIFICA TOSCANA SUD NEL TERRITORIO COMUNALE DI SIENA
Il sindaco Valentini ha risposto all’interrogazione di Pinassi
L’operato del Consorzio di bonifica Toscana sud nel territorio comunale di Siena, nel corso del 2016, ha costituito il tema dell’interrogazione che Michele Pinassi (Siena 5 Stelle) ha presentato nella seduta consiliare odierna.
Il consigliere ha fatto riferimento alla genesi e allo statuto del Consorzio, alla sua estensione “che lo rende il maggiore dell’ambito regionale con i suoi 611.700 ettari e i 54 Comuni ubicati nelle province di Siena e Grosseto” e ai criteri di ripartizione del tributo.
Pinassi ha poi elencato le caratteristiche delle opere di bonifica “che, per il 2017, hanno interessato i torrenti Arbia e Bozzone, i Fossi Val di Tufi, Ravacciano, Paradiso e della Voltolina”, sottolineando come “alcuni lavori siano stati eseguiti a costo zero per il Consorzio che ha permesso alle ditte operatrici di recuperare il “cippato” risultante dalla pulizia”. Puntualizzando come “il bollettino recapitato ai cittadini senesi sia relativo al tributo a valere sul 2016”, ha chiesto informazioni “sui lavori eseguiti nel Comune di Siena dal Consorzio di bonifica Toscana sud, per i quali viene richiesto il tributo, e i costi effettivamente sostenuti per l’intervento”.
Il sindaco Valentini ha ricordato che “sulla base delle disposizioni vigenti, il Consorzio ha esercitato la propria soggettività tributaria attiva nei confronti di tutti i proprietari di beni immobili ubicati nel perimetro di contribuenza del comprensorio dell’ente, quali soggetti passivi del tributo”. Nello specifico, il Consorzio 6 Toscana Sud ha predisposto il Piano di classifica degli immobili (PdC) e i suoi allegati sulla base delle Linee guida approvate dal Consiglio regionale, poi definitivamente approvato dalla Giunta il 5 dicembre 2016. “Per espressa previsione legislativa – ha proseguito – sono obbligati al pagamento del contributo di bonifica i proprietari di beni immobili, terreni o fabbricati, ricadenti nel perimetro di riferimento. La quantificazione del contributo è collegata al beneficio arrecato ai beni immobili dalle opere eseguite dal Consorzio dal momento che, attraverso l’intervento sui corsi d’acqua, ogni immobile consegue un vantaggio in termini di sicurezza idraulica, manutenzione, difesa e valorizzazione del bene”. “Attraverso l’attività espletata all’interno delle singole Unità idrografiche e idrauliche omogenee – ha aggiunto – il Consorzio assicura benefici ai terreni e ai fabbricati ivi ubicati. L’azione di presidio idrogeologico, di natura idraulica e di disponibilità irrigua si traduce automaticamente nell’eventuale danno che viene evitato e nel mantenimento o incremento di valore dei beni immobili”.
Il sindaco ha spiegato che “il contributo pagato andrà a sostenere gli interventi che si effettueranno dal 2017 in poi e che non è possibile quantificare il costo dei lavori perché questi sono eseguiti sia da parte di ditte esterne sia da parte di personale del Consorzio di Bonifica”. Il Comune di Siena rientra nella UIO Destra Ombrone “per la quale sono state programmate ed eseguite molteplici attività nel Piano delle attività. Detta programmazione prevede l’esame delle necessità manutentive nell’intera area – UIO e non sui singoli Comuni: pertanto, la valutazione degli interventi eseguiti deve essere vista almeno alla scala dei bacini idrografici costituenti le UIO individuate nel Piano di classifica”. Ed ha concluso elencando gli interventi compiuti nel 2016 nel reticolo di gestione della stessa UIO, i quali hanno riguardato numerosi corpi idrici nel territorio comunale: i fossi Val Montone, Canonici, Ferraiolo, della Valle 2 e Borrino; i torrenti Bolgione, Riluogo, Arbia, della Querciola, Malena, Rigo 3, Sorra e Tressa; il Borro del Casino.
Michele Pinassi nel riferire che nei bollettini ricevuti l’indicazione dell’anno “era il 2016”, ha ribadito “l’inutilità di una tassa pagata senza saperne il motivo, solo per finanziare inutili “poltronifici”, e determinata da modalità di calcolo astruse sulle quali pur avendo chiesto informazioni da due mesi non ho ricevuto ancora una risposta”.
2) I SERVIZI PUBBLICI A SOSTEGNO DELLA NON AUTOSUFFICIENZA
L’assessore Ferretti ha risposto all’interrogazione di Persi
I servizi e i percorsi assistenziali rivolti alla popolazione non autosufficiente sono stati oggetti di approfondimento nella seduta consiliare odierna con l’interrogazione presentata da Carolina Persi (PD). La consigliera ha evidenziato “l’impegno della Regione Toscana, su tale fronte, a integrazione del fondo nazionale che, negli anni, ha registrato una notevole contrazione di risorse, confermata anche dall’ultima intesa tra Governo e Regioni del 23 febbraio scorso”; inoltre, ha ricordato “le analoghe preoccupazioni delle confederazioni sindacali sul mantenimento dei servizi e dei livelli assistenziali attivati”. Persi ha sottolineato come nel territorio del Comune di Siena risiedano molte persone ultra-ottantacinquenni e ha fatto riferimento alle nuove modalità di accesso nelle residenze sanitarie assistite (RSA) previste dalla delibera regionale “Della libera scelta”. La consigliera ha chiesto “com’è organizzato il percorso assistenziale pubblico dal momento che una persona non è più autosufficiente e come si articola il servizio di sostegno dopo la dismissione dagli ospedali”.
L’assessore alle Politiche Sociali, Anna Ferretti, ha espresso “soddisfazione per le recenti statistiche secondo le quali Siena risulta la città italiana con il più alto numero di ultranovantenni e ha evidenziato come, però, ciò comporti contestualmente alti livelli di attenzione e di assistenza nei confronti di una popolazione fragile”. A Siena il percorso ordinario per la presa in carico della non-autosufficienza si attiva tramite il segretariato sociale in Pian d’Ovile. L’assessore ha spiegato che “quando il problema si presenta improvvisamente per motivi di salute e c’è un ricovero in ospedale, la situazione viene comunicata dal reparto all’Agenzia per la Continuità Ospedale Territorio (Acot) che ha 48 ore di tempo per prendere in carico la segnalazione”. L’Acot verifica le condizioni sanitarie e sociali del soggetto e, in base alle condizioni di salute, alle terapie e al contesto ambientale e familiare, propone un percorso assistenziale strutturato sui servizi erogati nel nostro territorio: dall’ospedale di comunità ai posti di cure intermedie, fino ai servizi per la non autosufficienza. “Il rapporto tra il Punto unico di accesso e l’Acot – ha sottolineato Ferretti – è semplice perché nelle due realtà organizzative opera la stessa assistente sociale che attiva l’Unità di valutazione multiprofessionale (UVM), composta da medico geriatra, infermieri e fisioterapisti.
L’UVM, dopo aver interpellato il reparto ospedaliero e il medico curante, e sentita e valutata la capacità di gestione dell’anziano tramite i dati indicati in una scheda valutativa della Regione Toscana, effettua la proposta di assistenza all’anziano o ai suoi familiari che possono accettarla o meno”.
L’assessore ha affermato che la Regione Toscana, ormai da diversi anni, ha stabilizzato una cifra di circa 1 milione e 700mila euro dal “Fondo per le persone non autosufficienti” per la nostra Società della Salute. “Tra le principali azioni rientra il sostegno economico per retribuire l’assistente familiare o per sostenere la frequenza ai centri diurni e l’attivazione di servizi di assistenza domiciliare e di posti per ospitalità temporanea nelle RSA.
Da due anni, una quota di tali risorse viene destinata anche per attivare in urgenza la RSA o l’assistenza domiciliare, “proprio perché talvolta le famiglie – ha aggiunto – indipendentemente dal reddito, si trovano oggettivamente in difficoltà a seguire un anziano che, nell’arco di qualche giorno, è divenuto all’improvviso non autosufficiente. Per consentire alla famiglia di organizzarsi, l’UVM può attivare, a seconda dei casi, un ricovero in urgenza in RSA o un servizio di assistenza domiciliare in urgenza di diverse ore, con costi a totale carico della società della salute”.
Ferretti ha sottolineato come spesso queste situazioni implichino, per l’utente, la necessità di fare una nuova dichiarazione dell’indicatore sociale economico equivalente (ISEE): per accedere ai buoni servizio pubblici serve infatti l’ISEE sociosanitario o l’ISEE per RSA. “In particolare, ora che è prevista la libera scelta per la RSA definitiva – ha specificato – è fondamentale fare tale pratica allo scopo di ricevere il buono servizio che serve a ottenere la copertura economica per la parte sanitaria del costo della struttura: una procedura che richiede tempo”.
Dal punto di vista numerico, nel 2016, il Comune di Siena ha attivato 12 casi di assistenza domiciliare urgente, mentre altri 14 sono stati attivati nei rimanenti Comuni della zona senese; i casi di ricovero urgente in RSA sono stati, rispettivamente, 11 e 17; 88 i ricoveri complessivi nelle RSA con accoglienza temporanea, equamente suddivisi tra il Comune di Siena e gli altri della zona senese, con un costo complessivo a carico del Fondo della non-autosufficienza regionale di circa 300mila euro.
L’assessore ha informato l’aula che, da poco più di un anno, è attivo un ulteriore servizio: il “Pronto badante”, finalizzato a sostenere la famiglia nel momento in cui si presenta la prima fase di fragilità dell’anziano. Chiamando il numero verde regionale 800593388, è possibile richiedere la visita a domicilio di un operatore, entro 48 ore dalla segnalazione, per ottenere informazioni corrette sui percorsi socio-assistenziali e un sostegno economico di 300 euro per attivare un primo rapporto di lavoro con un/una badante, indipendentemente dai valori della dichiarazione ISEE. Per attivare questo servizio sono richiesti alcuni requisiti: avere un’età superiore ai 65 anni, essere residenti in Toscana, trovarsi in un momento di difficoltà che si presenta per la prima volta, non avere già un progetto di assistenza personalizzato da parte dei servizi territoriali.
Carolina Persi ha ringraziato per la dettagliata ed esaustiva risposta, che ha evidenziato tutta la serie di procedure attivabili per le persone che ne possono aver bisogno. “L’unico suggerimento – ha detto – è quello di diffondere il più possibile queste informazioni, affinché chiunque sia consapevole dei servizi a disposizione”.
1) IL CONSIGLIO COMUNALE RICORDA MAURO BARNI
Dopo l’intervento di Mario Ronchi è seguito un minuto di silenzio
“In apertura di seduta mi sembra opportuno e doveroso tenere un breve momento di ricordo di un nostro concittadino recentemente scomparso il Professor Mauro Barni. In questi giorni molti rappresentanti politici e delle istituzioni cittadine, hanno espresso un doveroso e pubblico omaggio illustrando la sua straordinaria attività professionale e il suo costante contributo alla vita culturale, sociale e politica della nostra città. Tutti hanno sottolineato il suo rapporto di relazione con la nostra comunità, fatto di passione e di autentica conoscenza di ogni aspetto della nostra realtà civica. In virtù dell’onore da voi conferitomi di rappresentare come Presidente il Consiglio comunale, ho ritenuto di celebrare oggi il Professor Mauro Barni in questa sede, nella sala del Capitano del popolo del Civico Palazzo, ove fu protagonista a lungo con incarichi prima di consigliere e poi di Sindaco. Appassionato alla vita politica fu eletto consigliere comunale una prima volta nel 1968 nella lista del Partito Socialista italiano, poco prima di assumere la carica di Magnifico Rettore dell’Università degli studi di Siena. Poi nel 1979, rieletto consigliere nello stesso gruppo, assunse la carica di Sindaco, carica che mantenne fino al 1983. Non è oggi la sede per ricordare e illustrare il suo operato in ambito amministrativo, sicuramente ci saranno in futuro occasioni e seminari per ricordare Mauro Barni come protagonista indiscusso della storia del novecento senese. Mi preme invece oggi offrire una risonanza del discorso che il Professor Mauro Barni tenne il 31 luglio 1979 subito dopo la proclamazione del voto in Consiglio comunale in base al quale risultò con il voto di n. 25 consiglieri sui 40 componenti l’Assemblea eletto Sindaco. In questa sua orazione, che mi permetto di sottoporre alla vostra attenzione in alcune parti anche per la sua ancora viva corrispondenza all’attualità, infatti si comprende lo spirito e la tensione che ha animato la sua passione civica, l’orgoglio e la consapevolezza della missione della nostra città nel continuare ad offrire un apporto da protagonista alla vita non solo del nostro Paese ma anche dell’Europa.
Dopo i saluti ai consiglieri comunali infatti affermava “il primo moto del mio animo sotteso da consapevole orgoglio e da controllata emozione si rivolge alla mia città che io sento come un grande episodio storico emergente da una indistinta lontananza, mosso da alterne cadenze ma sempre ricco di eventi grandi e mai banali e tuttavia vivo per i suoi inesauribili apporti alla nostra civiltà. Con la consapevolezza del grande patrimonio storico, culturale e civile che conserva a Siena, pur nella sua attuale dimensione, un ruolo di singolare rilievo e prestigio tale da indurre una qualità originale ed elevata di ogni atto di governo e di ogni intervento produttivo di effetti sulla vita e sulle fisionomie cittadine, con l’amore profondo che mi lega a questo centro meraviglioso dove sono nato a questo civico palazzo, emblematica sintesi della tradizione senese e dell’amministrazione civica in cui il mio povero babbo fu impiegato, alle contrade, espressione eloquenti ed esaltanti di vera partecipazione ed alle grandi istituzioni senesi aventi un respiro non contenibile in un abbraccio municipalistico, con la certezza politica del ruolo primario del Comune nella vicenda ammnistrativa e nella composizione costante di quadro armonioso e programmato di ogni attività produttiva nel consapevole rispetto dei ruoli e dei compiti di ogni altra legittima istanza… mi accingo a questo compito nuovo ed estremante difficile con umiltà ma anche con fierezza sostenuta dalla volontà fermissima di lavorare al meglio delle mie possibilità”.
Dopo aver fatto memoria di queste appassionate parole espresse in questa aula 38 anni orsono dal neo Sindaco Mauro Barni, in cui si affermava la responsabilità e la doverosa centralità della azione amministrativa in una città patrimonio del mondo, credo sia doveroso porgere le più sentite condoglianze alla famiglia ed osservare il suo ricordo con un minuto di silenzio”.