“Continuare a sostenere che ridurre i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici – prosegue Guggiari -, soprattutto giovani, com’era nel caso dei voucher, sia necessario addirittura per regolarizzare la posizione di tanti lavoratori stagionali è un’affermazione priva di fondamento sul piano economico, normativo e sociale.
Lo stesso riferimento ai recenti fatti di cronaca di qualche mese fa che hanno portato alla ribalta la massiccia presenza di lavoro irregolare sta proprio a dimostrare come semmai i voucher abbiano dato sponda alla “legittimazione” del lavoro irregolare più che riuscire a combatterlo. Del resto lo stesso jobs act più in generale, ci dice oggi l’Inps, si è rilevato uno strumento del tutto forviante rispetto al fine di incentivare assunzioni stabili a cui avevano detto era indirizzato.
La CGIL ha presentato da tempo una proposta di legge di iniziativa popolare sul lavoro subordinato occasionale che prevede in sintesi alcune cose:
– natura contrattuale;
– utilizzabile per piccoli lavori di tipo domestico familiare, per l’assistenza domiciliare occasionale, per la realizzazione da parte di privati di manifestazioni sportive, sociali, caritatevoli, culturali di piccola entità.
– i soggetti che possono svolgere questo tipo di lavoro: studenti, inoccupati, pensionati, disoccupati non percettori di forme di previdenza obbligatoria di integrazione al reddito o di trattamenti di disoccupazione;
– periodi limitati di tempo alle dipendenze dello stesso datore di lavoro e compensi non superiori ad una certa cifra.
Quindi in questi ambiti siamo disposti a discutere.
Se tuttavia il Parlamento pensasse di reintrodurre surrettiziamente i voucher dopo aver recepito il contenuto del nostro quesito referendario, a quel punto solo per evitare il referendum abrogativo da noi proposto, non staremo fermi: si tratterebbe di una gravissima presa in giro per milioni di persone e la continuazione di una politica della precarizzazione del lavoro sbagliata sul piano sociale e dello sviluppo economico e produttivo”.