IL QUADRO
Le moderate variazioni positive della scorsa settimana hanno comunque permesso a tutti i maggiori indici (ad eccezione dello Euro stoxx) di toccare nuovi massimi per il 2017. L’ambiente di bassa volatilità evidenziato la scorsa settimana è proseguito, regalando il valore più basso per l’indice VIX (volatilità implicite delle opzioni sullo S&P500) dal dicembre 1993. Questo ambiente di indici in moderato rialzo e bassa volatilità sta incoraggiando i flussi verso i mercati azionari con un afflusso record sui fondi azionari europei a seguito della vittoria di Macron che segna la settima settimana consecutiva di afflussi netti.
L’apertura odierna sembra proseguire il trend della settimana appena passata, con indici asiatici positivi (ad eccezione del Nikkei in calo marginale) ed europei in moderato rialzo. Durante il fine settimana, le elezioni nel più grande laender tedesco (North Rhine-Westphalia) hanno prodotto un risultato favorevole alla CDU della Merkel e decisamente severo per la SPD di Schulz. Dal punto di osservazione del mercato, e senza dimenticare che mancano ancora oltre quattro mesi alle elezioni politiche del 24 settembre, l’elemento di interesse rassicurante è che la Germania appare avviarsi ad un governo di coalizione a guida CDU-SPD simile a quello attuale.
Dopo un lungo periodo dominato dagli sviluppi sul fronte politico, assistiamo ad una rifocalizzazione dell’attenzione del mercato sui fondamentali. La scorsa settimana l’unico movimento degno di nota (a parte il rialzo del prezzo del petrolio sui tagli alla produzione convenuti dai ministri dell’energia di Russia e Arabia Saudita) è stato il rally del mercato obbligazionario venerdì, dopo il rilascio di numeri sull’inflazione USA di aprile piuttosto deboli. L’inflazione core (quella depurata dalle componenti più volatili) è calata all’1,9% ad aprile ed è in costante declino dal 2,3% di gennaio. I numeri delle vendite al dettaglio di aprile si sono rivelati anch’essi deboli, ma bilanciati da una forte revisione al rialzo delle vendite di marzo.
LA SETTIMANA
– Questo pomeriggio è in programma il primo incontro tra il neo presidente Macron e la Merkel. Pare difficile che questo primo incontro vada al di là dei reciproci complimenti per le recenti vittorie elettorali di entrambi i leader. Ma nei prossimi mesi il punto cruciale è vedere come la lunga stagione elettorale europea impatterà sull’impianto istituzionale della UE e sul modo di affrontare il nodo delle politiche di bilancio.
– In Italia è in programma domani il rilascio del Pil del primo trimestre. La crescita in Italia rimane ben al di sotto di quella degli altri paesi europei e nelle recenti previsioni di primavera, la Commissione Europea vede l’Italia come l’unico paese in cui la crescita 2017 rimarrà inferiore all’1%. La maggioranza degli indicatori punta ad una crescita moderata (il consensus si attende uno 0,2% su base trimestrale). Gli indici di fiducia si trovano su livelli storicamente elevati, mentre la produzione industriale ha fatto segnare un calo nel primo trimestre rispetto all’ultimo trimestre del 2016. La decrescita trimestrale della produzione industriale in Italia viaggia parallela ad un rallentamento nell’area euro, dove la produzione è rimasta sugli stessi livelli del Q4 2016. Un fattore comune ha determinato questa performance non entusiasmante: il clima (stagionalmente) mite che ha depresso la componente energetica. La performance della produzione industriale non ha comunque impedito una crescita dello 0,5% (sul Q4 2016) nell’area euro. In particolare in Germania la crescita ha rispettato le previsioni di un buon trimestre (0,6% sul trimestre, 1,7% sull’anno).
Il Pil del primo trimestre è importante per due ragioni. La prima, puramente statistica, è che ciò che accade nel primo trimestre ha un’influenza importante sul risultato dell’intero anno. La seconda è che, nonostante il fitto calendario elettorale europeo di questi mesi abbia posto la questione in secondo piano, il mercato è sempre molto sensibile a ciò che accade in Italia sul fronte politico ed economico. Al momento, le survey tra gli investitori fanno emergere una view e una esposizione sui titoli di stato dei paesi periferici dell’area euro che si è riportata neutrale, da negativa ad inizio anno. Tuttavia appare probabile che, una volta messe alle spalle le elezioni francesi e con quelle tedesche sul binario giusto, l’attenzione ritorni sulle vicende del nostro paese, dal tentativo di elaborare una nuova legge elettorale all’andamento dell’economia, al processo di messa in sicurezza del sistema bancario, per arrivare al prossimo appuntamento elettorale. In questa ottica, una crescita sensibilmente al di sotto del consensus potrebbe accelerare questo processo.