Così l’inizio di un intervento del Movimento Siena 5 Stelle.
“Una mannaia censoria alla libertà di espressione sul Web – prosegue il Movimento -, che colpisce soprattutto i blog ed i siti web di contro-informazione (non registrati come testate giornalistiche), obbligandoli ad una pseudo-registrazione via PEC e con il rischio di incorrere in salatissime sanzioni fino a 10.000 euro nel caso le informazioni riportate vengano classificate, non è chiaro da chi e con quali criteri, come “fake news” o semplicemente sgraditi all’establishment, giustificandole come “campagne volte a minare il processo democratico, anche a fini politici.
Le conseguenze dell’approvazione di una tale legge sarebbero devastanti per il nostro Paese, già in posizione non lusinghiera per la libertà di Stampa: basta pensare ai tanti blog, anche nella nostra città, che pubblicano e diffondono notizie volutamente censurate o semplicemente ignorate dai canali ufficiali. Oppure tutti quei forum o siti web che denunciano il malaffare della classe politica nostrana, tutelati dall’art. 21 della Costituzione Italiana.
Davanti ad un rischio così grande per la nostra libertà di espressione, anche e soprattutto via Web, l’unico canale attualmente non sottoposto a censura o a controllo (e forse proprio questo è il motivo di una tale proposta), abbiamo ritenuto doveroso avviare una campagna di informazione e sollecitazione nei confronti dell’opinione pubblica, e chiedere ai Senatori proponenti di ritirare la loro firma da un tale atto scellerato attraverso la creazione di una Petizione, che in pochi giorni ha già raggiunto e superato le 100 sottoscrizioni: https://www.change.org/p/senato-della-repubblica-italiana-no-al-bavaglio-dell-informazione-on-line-no-al-ddl-gambaro“.