L’obiettivo, viene riferito, sarebbe di chiudere l’intero percorso in due-tre mesi in modo da portare a compimento entro maggio l’operazione di ricapitalizzazione precauzionale da parte dello Stato, che diventerà così primo azionista dell’istituto di Siena con una quota che potrebbe toccare il 70%.
Il dossier più scottante resta quello dello smaltimento dei 45,5 miliardi di sofferenze: sul tavolo varie opzioni, svalutazione, mantenimento in portafoglio, cessione, separazione attraverso un veicolo. Anche Atlante, secondo indiscrezioni, potrebbe tornare della partita anche se, viene fatto notare, ci sarebbe un problema di risorse a disposizione del fondo, dopo l’intervento sulle good bank e quello probabile sugli Npl delle due venete.