Un’occasione per entrare nel merito della riforma del rapporto tra Stato e Regioni e dei cambiamenti nel sistema sanitario. Questi i contenuti dell’iniziativa che si è svolta ieri, giovedì 17 novembre presso il Circolo Due Ponti a Siena con la partecipazione, fra gli altri, di Luigi Dallai, deputato senese del Pd e di Federico Gelli, deputato e responsabile nazionale sanità del Pd.
L’incontro è stato moderato da Fiorenza Anatrini, che ha ricordato come in questa riforma, seppure non perfetta, si ritrovino proposte che la sinistra ha promosso da almeno trent’anni. Il dibattito, poi, è entrato nel vivo con l’intervento di Pierluigi Puccetti, coordinatore del Comitato Siena per il Sì che, partendo dalla propria esperienza professionale, ha indicato nella frammentazione del sistema normativo e delle differenze tra regione e regione uno degli ostacoli agli investimenti delle imprese. Ostacoli che – ha spiegato Puccetti – “emergono anche oggi, ad esempio nelle regioni colpite dal terremoto, dove la ricostruzione, finita la fase dell’emergenza, si scontrerà con una burocrazia che questa riforma cerca di semplificare”.
“I sistemi sanitari cambieranno con la vittoria del Sì, perché sparirà la legislazione concorrente e saranno definite con chiarezza le competenze di Stato e Regioni – ha spiegato Federico Gelli, responsabile nazionale sanità del PD – Oggi sono troppe le differenze tra regione e regione, un divario che spesso obbliga tanti cittadini a farsi curare nelle strutture del centro nord riducendo ulteriormente le risorse disponibili per la sanità pubblica al sud e facendo proliferare le strutture private. Con questa riforma, il potere di scelta sul diritto alla salute torna allo Stato, mentre le Regioni manterranno una competenza esclusiva sulla programmazione e sull’organizzazione. Una clausola di supremazia contenuta nel nuovo articolo 117, tuttavia, permetterà allo Stato di intervenire qualora le regioni non dovessero rispettare le norme nazionali. Se vincerà il Sì – ha concluso Gelli – avremo una serie di disposizioni generali e comuni che includeranno le prestazioni che devono essere garantite in maniera uniforme in tutto il Paese”.
“Questa riforma non stravolge la nostra Costituzione e non è certamente la prima volta che interveniamo nella materia costituzionale – ha detto il deputato senese Luigi Dallai nel suo intervento – L’attuale Titolo V della Costituzione è, infatti, il risultato di una riforma voluta dal centrosinistra nel 2001 che, lo dobbiamo riconoscere, ha creato in questi anni numerosi conflitti di competenza tra Stato e Regioni. In vista del voto del 4 dicembre, dobbiamo chiederci se l’autonomia avuta in questi anni da parte delle Regioni abbia funzionato o meno nel dare ai cittadini servizi migliori. La sanità è un esempio di come la legislazione concorrente abbia contribuito a creare maggiori disparità senza risolvere le inefficienze. Con questa riforma, si supera un sistema che vedeva la legislazione divisa tra materie dello Stato, delle Regioni e quelle di competenza concorrente e si fa chiarezza su quali siano le competenze dello Stato e quelle delle Regioni. Questo è quello che dobbiamo dire ai cittadini in questi giorni che ci separano dal voto – ha concluso Dallai – perché credo che, ancor più della riforma del Senato, interessi sapere che questa riforma vuole promuovere un sistema sanitario uguale per tutti su tutto il territorio nazionale”.