Mps non ha “predisposto un adeguato modello organizzativo idoneo ad impedire” la commissione dei reati contestati ai suoi ex dirigenti, “che determinavano un vantaggio per l’ente, consistito nella esposizione di una situazione contabile, finanziaria e patrimoniale difforme dalla realtà, dissimulando perdite derivanti dalla natura delle operazioni compiute e nel rappresentare in modo distorto e fuorviante al mercato (e agli organi di vigilanza) le informazioni rilevanti per una corretta valutazione degli strumenti finanziari emessi e (…) per una adeguata valutazione economica del valore potenziale dei titoli azionari ordinari, in ciò risiedendo il vantaggio economico per l’ente”.
Lo scrive il gup di Milano Livio Cristofano nella sentenza con cui ha accolto il patteggiamento chiesto dall’istituto di credito senese – 600mila euro di sanzione pecuniaria e la confisca di 10 milioni di euro come “profitto del reato” commesso dagli ex vertici “nell’interesse e a vantaggio dell’ente” – nell’ambito del procedimento il caso Mps.