Lo ha detto il presidente della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, Marcello Clarich, a margine di un convegno alla Cattolica di Milano.
“Lo statuto della Banca – ha ricordato – pone un limite di età di 70 anni e Saccomanni, che è senz’altro una figura di alto livello, non ha questo requisito e non è ragionevole, in questo frangente, ipotizzare una modifica statutaria. Non c’è una rosa, c’è un cacciatore di teste, ma non è un compito troppo facile. Non solo Mps, ma l’intero sistema bancario italiano ha problemi di redditività” che si risolvono “con la riduzione degli oneri e dei costi, e quello del personale può essere uno dei settori su cui si va a incidere”.
Sul piano di salvataggio di Banca Mps “cerco di essere ottimista, penso che riesca. E’ una operazione complessa – ha spiegato – ma il marchio Mps è molto importante, ha una presenza radicata, con una clientela consolidata che anche nei momenti di difficoltà ha mantenuto il rapporto con la banca, e quindi ci sono elementi positivi che devono far ben sperare”.
Sui possibili esuberi nella banca Mps “non ho dati”, ha detto, ricordando però “il momento di trasformazione del modo di operare delle banche, in cui gli sportelli, e quindi il personale dentro gli sportelli, sembrano meno necessari, anche in prospettiva”. Clarich ha poi ricordato che nel giorno dell’insediamento l’ad Marco Morelli ha incontrato i sindacati: “Credo ci sia un percorso di valutazione e immagino di condivisone degli obiettivi”.