Martedì 27 settembre, alle ore 18, il complesso museale Santa Maria della Scala ospiterà l’incontro con l’artista tedesco Wolfgang Laib, uno dei massimi protagonisti della scena artistica contemporanea, fra i più riconosciuti e apprezzati a livello internazionale. Le sue opere sono state esposte nei più importanti musei e gallerie del mondo.
L’iniziativa, promossa dall’associazione Culturing con l’associazione Fuoricampo in collaborazione con il Santa Maria della Scala e l‘associazione italo-tedesca Kult, intende promuovere il confronto fra linguaggi artistici antichi e contemporanei attraverso l’esempio di un artista la cui ricerca affonda le radici nella storia dell’arte, per cercare di individuare la continuità espressiva che corre dall’antichità fino a oggi.
“Il lavoro di Laib – commenta il direttore della Direzione Musei, Daniele Pitteri – si focalizza sulle relazioni antropologiche e spirituali fra l’uomo e l’ambiente naturale e culturale nel quale è immerso attraverso l’analisi di una temporalità, eterna e mutevole, colta nella sua attuale ed effimera immobilità, nonché per l’interesse verso quegli aspetti legati all’ethos di un territorio che trovano compimento nelle forme artistiche. Un dialogo che prende le mosse dalla specificità artistica e culturale della città per ricostruire il percorso che rende questo passato contemporaneo, attuale principio di una nuova lettura del presente”.
Da alcuni anni Wolfgang Laib sta coltivando l’idea di realizzare un’opera a Siena e per Siena, in particolare a seguito di un sopralluogo compiuto nel 2014 nel quadro del percorso di candidatura di Siena2019, in occasione del quale ha potuto ammirare i capolavori dei pittori senesi.
“Il sogno di realizzare un intervento – racconta Carolin Angerbauer – in dialogo con l’opera di uno dei più grandi pittori italiani, Duccio di Buoninsegna, era maturato durante una visita alla National Gallery di Washington, dove Laib vide una piccola tavola del Maestro, ma il suo legame con l’arte senese risale all’infanzia quando venne per la prima volta in visita nella città con la sua famiglia. I cataloghi dell’arte gotica senese erano le sue letture preferite, affascinato soprattutto dalle immagini di Duccio per l’estrema purezza della sua pittura, che egli definiva bellezza universale”.
L’estetica di Laib è vicina a quella della “Land Art” e alla “Minimal Art”. Materiali centrali del suo lavoro sono il latte, il polline, il riso, la cera e il marmo, che l’artista usa nelle sue installazioni formali. La sua pratica è ispirata dalla filosofia orientale.
Il dialogo con l’artista sarà condotto da Carolin Angerbauer, storica dell’arte e presidente dell’associazione Culturing, insieme a Jacopo Figura, presidente dell’associazione Fuoricampo, all’assessore alla Cultura, Francesca Vannozzi, e al direttore Daniele Pitteri. Le traduzioni si svolgono in collaborazione con l‘associazione KULT Si. Per informazioni telefonare allo 0577 534507 o consultare il sito www.santamariadellascala.com.
Wolfgang Laib è nato nel 1950 a Metzingen, in Germania. Da figlio di una famiglia di medici anch’egli ha studiato medicina prima di dedicarsi all’arte. Vive e lavora in Germania. Da tempo è considerato uno degli artisti tedeschi più rispettati e ammirati a livello internazionale. Si possono trovare suoi importanti lavori presso la collezione del MoMa di New York, l’Hirshhorn Museum di Washington, il Centre Pompidou di Parigi, il Kunstmuseum di Bonn, il Kunsthaus di Zurigo e altri. Nel 2013 la hall del MoMa di New York ha ospitato la più grande installazione in polline realizzata dall’artista. In Italia ha esposto nel 2005 al Museo d’Arte Contemporanea Roma-MACRO, nel 2009 alla Fondazione Merz a Torino e, nel 2014, nella chiesa di Sant’Apollinare in Classe a Ravenna. Nel 2015 ha ricevuto il “Premio Imperiale” della famiglia imperiale giapponese, uno dei più prestigiosi riconoscimenti internazionali per le eccellenze che non sono contemplate dal Premio Nobel.