Il Drappellone dipinto da Jean-Claude Coenegracht, come sapete, è dedicato, nella parte allegorica, ai settant’anni dalla prima volta che le donne votarono in Italia per eleggere i propri rappresentanti. Fu anche la prima volta che le donne italiane poterono essere elette.
Il 10 marzo del 1946 parteciparono infatti alle elezioni amministrative e poco più tardi, il 2 giugno dello stesso anno, furono chiamate a esprimersi sul referendum tra repubblica e monarchia.
Settant’anni fa l’Italia compiva un passo fondamentale sul fronte dell’uguaglianza, il primo indispensabile passo sulla strada per diventare un Paese democratico e moderno.
Non tutto in questi sette decenni è filato liscio e a periodi di grande sviluppo si sono succeduti anni di difficoltà e crisi, come quello attuale.
Anche sul fronte dei diritti civili molto rimane da fare e non sempre ciò che è sancito sulla Carta poi diventa davvero un diritto concreto.
Pensando alle donne italiane sembra sia trascorsa un’intera era, non solo settant’anni; eppure, ancora oggi, guardando al mondo del lavoro ci si rende conto che la parità effettiva deve essere tuttora conquistata. E non c’è solo questo. I terribili crimini contro le donne di cui quasi ogni giorno sono piene le pagine dei giornali, ci raccontano che esistono ancora uomini che si sentono “proprietari” delle proprie compagne o delle proprie figlie. Ed è questa la battaglia più importante che abbiamo davanti, una battaglia di legalità e cultura. La Siena che vogliamo, indipendentemente dalla nazionalità o dalla religione di chi vi abita, deve essere una comunità dove le bambine, le ragazze e le donne hanno i medesimi diritti degli uomini, possono tranquillamente passeggiare da sole o di notte lungo le nostre strade e decidere di interrompere una relazione sentimentale senza temere ritorsioni. Inoltre un pensiero lo voglio rivolgere alle tante donne che svolgono e hanno svolto un ruolo importante nella vita di Contrada, auspicando che sempre di più venga riconosciuta l’essenzialità del loro contributo.
Pensando al Drappellone, dedicato al voto delle donne che settanta anni fa apriva una nuova fase, ho voluto vedere anche un augurio alla nostra città che sta uscendo dalla crisi più difficile dal dopoguerra a oggi.
Sono convinto che il momento più duro è alle spalle e che si è aperta una nuova stagione. Anche sul fronte comunale, dopo aver scongiurato il dissesto finanziario, siamo in grado di avviare nuove opere pubbliche e di intervenire per migliorare tanti aspetti della vita quotidiana.
La città sta recuperando un’immagine migliore e abbiamo bisogno che le diverse anime di Siena lavorino insieme per il bene comune. Si confrontino, anche duramente, senza concedere sconti sul passato, ma evitando rancori fini a sé stessi: lavorare insieme solo nell’interesse di Siena, per rilanciare la nostra comunità.
Anche in questo il Palio ci insegna, e molto: perché, pur divisa in diciassette Contrade, Siena ha sempre saputo essere un “solo popolo” davanti all’interesse supremo della città.
Le tradizioni hanno sempre un fondo di saggezza – per questo riescono a radicarsi – la nostra, che ruota attorno alla Festa, ci offre sempre suggerimenti e soluzioni ai problemi della contemporaneità. Sta a noi essere pronti a coglierli e a trasferirli nella quotidianità.
Vorrei che oggi la nostra comunità fosse come quei ventiquattro cittadini che, nell’Allegoria del Buon Governo di Ambrogio Lorenzetti, tengono in pugno la corda che scende dalla Concordia, la dolcissima donna che siede ai piedi della Giustizia.
Ancora una volta, una donna a rappresentare una delle più importanti virtù per la gestione del bene comune e per la prosperità di una comunità.
Quelle stesse donne alle quali Jean-Claude Coenegracht dedica questo “Palio luminoso”. Il tema centrale, il conferimento del diritto di voto alle donne, è stato celebrato dall’artista con un’allegoria festosa, una bellissima danza che ricorda la danza che si può ammirare nel Buon Governo.
Permettetemi ora, prima di dare la parola alla professoressa Elisabetta Cioni, di ricordare Ilia Coppi, una grande donna deceduta pochissimi giorni fa. Partigiana, fu eletta deputata al Parlamento nazionale nella prima legislatura dal 1948 al 1953, è stata consigliere al Comune di Siena dal 1946 al 1959; rieletta al Comune di Siena alle elezioni amministrative del 1965, ha fatto parte della Giunta comunale. E’ stata consigliera regionale nella prima legislatura 1970-1975.
Il dolore per la sua scomparsa è accompagnato dall’orgoglio che deve avere la nostra comunità per aver segnato questo Palio di agosto 2016 con la dedica ai settant’anni dalla prima volta che le donne italiane hanno avuto il diritto di votare ed essere elette. Quel diritto che consentì a Ilia Coppi di essere fra le prime donne della Nazione a sedere in Parlamento. Questo Palio è dedicato alle donne, a tutte le donne senesi e quindi anche a Ilia Coppi. Che il suo esempio possa guidarci nel segno della concordia e del bene comune.
Viva la nostra Siena!
Grazie”
Bruno Valentini
Foto di Alessia Bruchi
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