A volte ricorre il termine “salvataggio” che appare assolutamente falso ed irresponsabile se riferito ad una Banca che ha recentemente superato i test europei (SREP) e che presenta fondamentali adeguati, sia a livello di patrimonializzazione che di liquidità, come più volte sottolineato dai vertici dell’Azienda”. Così l’inizio di un comunicato congiunto delle organizzazioni sindacali del Monte dei Paschi Siena.
“Tale impostazione – proseguono i sindacati -, enfatizzata anche dai ripetuti attacchi speculativi al titolo, sembra spingere verso l’effettuazione di una qualsivoglia operazione, a prescindere dalla reale necessità, dai progetti industriali che dovrebbero essere sottesi alla stessa, e dall’impatto sociale riveniente da tale processo.
Come OOSS, rappresentanti di 25.000 Lavoratori, riteniamo inaccettabile affrontare la situazione con un livello così alto di pressappochismo e di strumentalizzazione. I Lavoratori del Gruppo hanno fatto a più riprese la loro parte nel processo di risanamento e mentre auspicano interventi finalizzati alla creazione di valore non accetteranno passivamente di essere coinvolti in operazioni di destrutturazione dell’Azienda. Operazioni senza respiro strategico e senza che siano chiare le conseguenze delle stesse a livello sociale e sui livelli occupazionali.
Continuiamo a ritenere indispensabile che a livello istituzionale si intervenga a tutela del terzo gruppo bancario del Paese e del Sistema Creditizio Italiano che non possono essere ristrutturati sulla base di vere e proprie ondate speculative e senza tenere in alcun conto le esigenze dell’economia reale e le necessarie tutele sia dei Lavoratori che dei Risparmiatori.
A tal fine – conclude la nota dei sindacati Mps – provvederemo a coinvolgere le nostre strutture nazionali di categoria e confederali allo scopo di promuovere incontri fra le parti”.