Il Consiglio di amministrazione di Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. ha esaminato ed approvato i risultati al 31 dicembre 2015. Mps chiude con un utile netto di 388 milioni con l’effetto dell’operazione Alexandria contabilizzata secondo le richieste della Consob a saldi chiusi. Dopo le anticipazioni già date dalla banca arrivano i numeri definitivi (390 milioni l’utile anticipato la settimana scorsa). Escludendo Alexandria, Mps chiude l’anno con una perdita di 112 milioni che include la posta straordinaria da 88 milioni del contributo al Fondo di risoluzione nazionale resosi necessario per il salvataggio delle quattro banche del centro Italia. Dal conto economico riclassificato spicca il calo delle rettifiche di valore sui crediti da 7,82 miliardi del 2014 a 1,99 miliardi quest’anno (-74%).
Risultati al 31 dicembre 2015
• Utile netto di esercizio a 388 milioni di euro, includendo l’effetto dovuto alla contabilizzazione a “saldi chiusi” dell’operazione c.d. Alexandria, effettuata su richiesta della Consob, pari a 500 milioni di euro. Escludendo tale effetto, il risultato netto è negativo per 112 milioni di euro anche a seguito di alcune poste straordinarie (costi di chiusura dell’operazione c.d. Alexandria e contributo straordinario al Fondo di risoluzione del sistema bancario).
• Risultato operativo lordo pari a 2.587 milioni di euro, includendo l’effetto della contabilizzazione a “saldi chiusi” dell’operazione c.d. Alexandria. Senza considerare tale effetto, il risultato operativo lordo (pari a 1.873 milioni di euro) è in crescita del 27% rispetto al 2014, grazie al positivo andamento della gestione corrente.
• Common Equity Tier 1 ratio transitional al 12% (fully loaded a 11,7%) sostanzialmente invariato rispetto al 30 settembre 2015 e sensibilmente al di sopra della soglia SREP richiesta.
• Procede il programma di gestione dei crediti deteriorati, in linea con gli obiettivi di Piano Industriale; lo stock lordo e netto dei crediti deteriorati si riduce nel quarto trimestre 2015, beneficiando del rallentamento dei flussi lordi, di una più efficace attività di recupero e della cessione di 1 miliardo di euro di sofferenze perfezionata a dicembre 2015. La copertura dei crediti deteriorati si attesta al 48,5%, sostanzialmente stabile rispetto a settembre e si conferma tra le migliori del sistema bancario italiano.
• Liquidità ampiamente positiva, come evidenziato dalla counterbalancing capacity non impegnata pari a circa 24 miliardi di euro al 31 dicembre 2015 (+8 miliardi di euro rispetto a dicembre 2014), ai massimi livelli degli ultimi 4 anni e adeguata ad assorbire la flessione della raccolta diretta determinata dal recente andamento dei mercati.
I principali risultati consolidati di Conto Economico
• Margine di Interesse a 2.259 milioni di euro in crescita del 5,4% a/a , riconducibile al minor importo medio dei Nuovi Strumenti Finanziari (NSF) e al miglioramento della forbice media, effetti positivi parzialmente compensati dal calo degli impieghi fruttiferi medi e dalla flessione del rendimento del portafoglio titoli. Il contributo del quarto trimestre 2015 è pari a 541 milioni di euro, risentendo della contrazione dei volumi e dei rendimenti degli impieghi con clientela commerciale.
• Commissioni nette a 1.810 milioni di euro, in crescita del 6,6% a/a per l’aumento dei proventi da gestione del risparmio (+16,2%), sostenute sia dai collocamenti (+17,5%) che dal continuing (+17,8%). Il contributo del quarto trimestre 2015 è pari a 452 milioni di euro, in aumento del 4,7% rispetto al trimestre precedente.
• Altri ricavi della gestione finanziaria a 1.147 milioni di euro (+836 milioni di euro rispetto all’anno precedente), che risentono oltre che degli effetti della contabilizzazione a “saldi chiusi” dell’operazione c.d. Alexandria (circa 609 milioni di euro) anche dei risultati connessi alla attività di ottimizzazione del portafoglio AFS.
• Prosegue l’efficientamento gestionale con gli oneri operativi a 2.629 milioni di euro, in calo del 4,6% a/a; negli ultimi 4 anni la riduzione dei costi è stata pari a circa 800 milioni di euro (oltre 20% rispetto a dicembre 2011). Nel quarto trimestre 2015 gli oneri operativi sono pari a 662 milioni di euro, in lieve aumento rispetto al precedente trimestre per effetto dei consueti fenomeni di stagionalità delle altre spese amministrative.
• Rettifiche su crediti a 1.991 milioni di euro, in calo del 74,5% rispetto all’anno precedente sul quale impattavano rettifiche straordinarie relative alle esposizioni oggetto di Credit File Review nell’ambito dell’Asset Quality Review. L’ammontare del quarto trimestre 2015 è pari a 577 milioni di euro, in crescita del 34,3% rispetto a quanto registrato nel trimestre precedente, con un grado di copertura dei crediti deteriorati stabile rispetto a settembre nonostante la cessione di un miliardo di euro di sofferenze con elevate coperture perfezionata a dicembre. Il costo del credito del 2015 si attesta a 179bps rispetto ai 654bps registrato nel 2014. Le rettifiche su crediti nel periodo 2012-2015 sono state pari a 15,2 miliardi di euro.
• Risultato netto di periodo a 388 milioni di euro, includendo l’effetto dovuto alla contabilizzazione a “saldi chiusi” dell’operazione c. d. Alexandria, effettuata su richiesta della Consob, pari a 500 milioni di euro. Il contributo del trimestre è negativo per 197 milioni di euro, che risente anche del contributo al Fondo di risoluzione del sistema bancario (141 milioni di euro al lordo delle tasse).
I principali risultati consolidati di Stato Patrimoniale
• Impieghi verso clientela a 111,4 miliardi di euro, in flessione sia rispetto a fine 2014 (-8,3 miliardi di cui 4 miliardi relativi all’operazione c.d. Alexandria con una variazione di -6,9%) sia rispetto al 30 settembre 2015 (-1,0%). Le nuove erogazioni a medio-termine ammontano a 7,7 miliardi di euro, con una crescita di oltre il 90% a/a, che ha riguardato sia le famiglie (+1 miliardo di euro), sia le aziende (+2,7 miliardi di euro).
• Raccolta diretta a 119,3 miliardi di euro, in calo del 2,9% rispetto a dicembre 2014, su cui incide la flessione dei PCT con controparti istituzionali (-7,2 miliardi di euro; -40,6%) parzialmente attenuata dalla crescita delle componenti di raccolta diretta commerciale, sia retail (+2,6% a/a) che corporate (+4,9% a/a). In particolare i conti correnti e i depositi alla clientela, pari a 68,9 miliardi di euro, sono in crescita del 7,3% rispetto a dicembre 2014. La dinamica della raccolta diretta registrata nel quarto trimestre 2015 (-2,8% rispetto al trimestre precedente) è impattata anche dalla stagionalità della componente commerciale che risente delle scadenze fiscali tipiche di fine anno.
• Raccolta indiretta pari a 106,2 miliardi di euro, stabile rispetto a dicembre 2014, con ricomposizione delle masse verso la componente di risparmio gestito (+7,8% a/a).
• Solida posizione di liquidità con counterbalancing capacity non impegnata pari a circa 24 miliardi di euro, stabile rispetto a settembre 2015 e in crescita di 8 miliardi di euro rispetto a dicembre 2014.
• Crediti deteriorati lordi pari a 46,9 miliardi di euro, in aumento del 3,4% rispetto a dicembre 2014, ma in riduzione di circa 0,6 miliardi di euro rispetto a settembre 2015, a seguito del rallentamento dei flussi lordi, del miglioramento delle performance di recupero e della cessione di circa 1 miliardo di sofferenze realizzata a dicembre 2015. Escludendo tale cessione, la variazione trimestrale dello stock lordo dei crediti deteriorati è pari a circa 400 milioni di euro (circa 1,2 miliardi di euro nel terzo trimestre 2015), registrando il valore più basso degli ultimi 8 trimestri. Lo stock dei crediti deteriorati netti risulta in flessione di circa 200 milioni di euro rispetto a settembre 2015.
• Il Consiglio di Amministrazione ha oggi deciso di avviare un progetto per la valorizzazione della piattaforma di recupero crediti in sofferenza di BMPS che consentirà, attraverso la partnership con un operatore specializzato, di ottimizzare le performance di recupero dei crediti in sofferenza. Il progetto prevede, tra l’altro, un accordo di lungo termine per la gestione dello stock di crediti in sofferenza in essere e dei flussi futuri e consentirà di beneficiare del know how del partner specializzato nella gestione dei crediti in sofferenza. Nel medio termine, attraverso l’aumento dei recuperi, si attende la riduzione dell’ammontare di crediti in sofferenza ed una riduzione della volatilità del conto economico.
Nell’ambito dello stesso progetto e compatibilmente con i requisiti patrimoniali richiesti, il Consiglio di Amministrazione ha inoltre deciso di approfondire le iniziative finalizzate ad accelerare e incrementare gli obiettivi di cessione di crediti in sofferenza previsti nel Piano Industriale della Banca (EUR 5,5 miliardi entro il 2018).
I risultati di conto economico di Gruppo nell’esercizio 2015
Nel 2015 il totale ricavi del Gruppo si attesta a circa 5.216 milioni di euro (+25,7% rispetto all’anno precedente), con un contributo del quarto trimestre 2015 di circa 1.118 milioni di euro in calo del 24% rispetto al trimestre precedente che risente della flessione della componente “Risultato netto da negoziazione-valutazione-riacquisto di attività/passività finanziarie” (sulla quale incide il closing di “Alexandria”). In dettaglio:
• il margine di interesse del 2015 si attesta a circa 2.259 milioni di euro in crescita del 5,4% rispetto all’anno precedente su cui impattava, per circa 147 milioni di euro, la rideterminazione del valore di rimborso dei Nuovi Strumenti Finanziari (NSF), al netto della quale l’aggregato evidenzierebbe una sostanziale stabilità annua (-1,3%). Sulla dinamica incidono, in positivo, il minor importo medio degli stessi NSF (impatto pari a circa +203 milioni di euro) e il miglioramento della forbice media (forte calo del costo del funding commerciale che ha compensato la riduzione del tasso degli impieghi), mentre in negativo, il calo degli impieghi fruttiferi medi ed il minore rendimento del portafoglio titoli conseguente agli interventi di ottimizzazione.
Il contributo del quarto trimestre 2015 è pari a circa 541 milioni di euro, inferiore a quello del terzo trimestre 2015 (-2,8%) principalmente a causa della contrazione dei volumi e dei rendimenti degli impieghi con clientela commerciale.
• le commissioni nette, pari a circa 1.810 milioni di euro, migliorano del 6,6% rispetto al 2014 grazie all’aumento dei proventi da gestione del risparmio sostenuti sia dall’attività di collocamento sia dal continuing. Nel quarto trimestre 2015 l’aggregato ha contribuito con un gettito di circa 452 milioni di euro (+4,7% t/t).
• il risultato netto da negoziazione-valutazione-riacquisto di attività/passività finanziarie del 2015 è pari a circa 1.038 milioni di euro, in aumento di circa 838 milioni di euro rispetto all’anno precedente, sul quale incide la rivalutazione complessiva dell’operazione c.d. “Alexandria” con un impatto annuo di circa 609 milioni di euro. Il contributo del quarto trimestre 2015 risulta pari a circa 134 milioni di euro, positivamente influenzato dai proventi della cessione del portafoglio Titoli di Stato.
Analizzando in dettaglio i principali aggregati si evidenzia:
– un risultato netto dell’attività di negoziazione positivo per circa 762 milioni di euro (sull’aggregato incide il closing dell’operazione “Alexandria”) con un risultato negativo del quarto trimestre 2015 per circa -8 milioni di euro;
– un risultato da cessione/riacquisto di crediti e passività/attività finanziarie disponibili per la vendita positivo per circa 226 milioni di euro a fronte di circa 159 milioni di euro registrati nel 2014. Il quarto trimestre 2015 registra un valore positivo di 85 milioni di euro sul quale incidono i risultati connessi alle attività di ottimizzazione del portafoglio AFS;
– un risultato netto delle attività/passività finanziarie valutate al fair value positivo per circa 50 milioni di euro (1,8 milioni di euro contabilizzati nel 2014), con un contributo del quarto trimestre 2015 di circa 56 milioni di euro da ricondurre prevalentemente alla riduzione di valore di alcune passività valutate al Fair Value.
• dividendi, proventi simili e utili (perdite) delle partecipazioni: il risultato, pari a circa 100 milioni di euro (era circa 121 milioni di euro nel 2014), include il contributo AXA-MPS (consolidata con il metodo del patrimonio netto).
• risultato netto dell’attività di copertura: valore positivo per circa 14 milioni di euro (negativo per circa 13 milioni di euro nel 2014), con un contributo positivo di circa 4 milioni di euro del quarto trimestre 2015.
• altri proventi/oneri di gestione negativi per circa 5 milioni di euro (3,7 milioni il valore del 2014), con un impatto del quarto trimestre 2015 di circa –18 milioni di euro.
Nel 2015 gli oneri operativi del Gruppo sono risultati pari a circa 2.629 milioni di euro (-4,6% la riduzione su base annua), con un’incidenza del quarto trimestre 2015 di circa 662 milioni di euro, in aumento rispetto al trimestre precedente (+0,8%) sul quale hanno inciso anche effetti di stagionalità.
In maggior dettaglio:
• le spese amministrative si sono attestate a circa 2.413 milioni di euro (-4% a/a), di cui circa 602 milioni di euro relativi al quarto trimestre 2015 stabile sul trimestre precedente (+0,1%). All’interno dell’aggregato:
– le spese del personale, pari a circa 1.653 milioni di euro, si pongono in flessione annua del 3,3% (-6,3% la dinamica trimestrale) grazie soprattutto alle manovre di riduzione degli organici effettuate a fine 2014 ed inizio 2015 che, congiuntamente anche alle iniziative attuate nell’anno tese alla razionalizzazione e riduzione del costi accessori, hanno più che compensato gli aumenti di spesa riconducibili agli effetti del rinnovo del CCNL;
– le altre spese amministrative, pari a circa 760 milioni di euro, risultano inferiori a quelle del 2014 (-5,6%) per effetto delle azioni strutturali di contenimento della spesa che hanno interessato, in particolare, i comparti immobiliare/sicurezze e logistico-economale. Il quarto trimestre 2015 impatta per circa 206 milioni di euro generando una crescita trimestrale della spesa (+15%) dovuta ad effetti di stagionalità; confrontando i valori con la spesa sostenuta nel quarto trimestre 2014 si evidenzia comunque una significativa riduzione degli oneri in misura superiore al 9%, a conferma della politica di contenimento strutturale della spesa da tempo attuata dal Gruppo;
• le rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali si attestano a circa 216 milioni di euro (-10,3% a/a). Il quarto trimestre 2015, che incide per circa 59 milioni di euro (+9,1% t/t), è caratterizzato da una crescita della componente legata alle immobilizzazioni materiali non ripetibile.
Per effetto delle dinamiche sopra descritte, nel 2015 il risultato operativo lordo del Gruppo risulta pari a 2.587 milioni di euro, a fronte di circa 1.396 milioni di euro registrati nell’esercizio precedente. Il contributo del quarto trimestre 2015 risulta pari a circa 456 milioni di euro (-43,9% rispetto al terzo trimestre 2015).
L’indice di cost/income si attesta così al 50,4% (era 66,4% al 31 dicembre 2014).
Nel 2015 il Gruppo ha contabilizzato rettifiche nette di valore per deterioramento di crediti per circa 1.991 milioni di euro in calo del 74,5% rispetto all’anno precedente sul quale impattavano rettifiche straordinarie relative alle esposizioni oggetto di Credit File Review nell’ambito dell’Asset Quality Review. L’incidenza del quarto trimestre 2015 è pari a circa 577 milioni di euro e si pone in crescita del 34,3% rispetto al terzo trimestre 2015.
Il rapporto tra le rettifiche del 2015 ed i crediti verso clientela esprime un tasso di provisioning di 179bps, a fronte di un valore di 654bps registrato nel 2014.
Le rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie e altre operazioni risultano negative per circa 2,1 milioni di euro (1,8 milioni di euro nel quarto trimestre 2015) a fronte di un valore negativo per circa -204 milioni di euro registrato nel 2014 su quale incideva anche la svalutazione dell’Istituto per il Credito Sportivo e le svalutazioni del Fondo Immobiliare Socrate e di Prelios.
Conseguentemente, il risultato operativo netto del Gruppo ammonta a circa 594 milioni di euro (quello del 2014 era negativo per circa -6.630 milioni di euro penalizzato soprattutto dalle rettifiche straordinarie effettuate in ambito Asset Quality Review).
Alla formazione del risultato d’esercizio concorrono poi:
– accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri pari a circa -64 milioni di euro (-119 milioni di euro al 31 dicembre 2014), con un contributo del quarto trimestre 2015 di -59 milioni di euro.
– utili (perdite) da partecipazioni pari a circa 120 milioni di euro (90 milioni di euro al 31 dicembre 2014) riconducibili alla cessione della partecipata Anima Holding SpA a Poste Italiane, con un contributo negativo del quarto trimestre 2015 di circa -7 milioni di euro.
– oneri di ristrutturazione/oneri una tantum, pari a circa -17 milioni di euro (di cui -15 milioni di euro contabilizzati nel quarto trimestre 2015) relativi ad iniziative di risoluzione di rapporti di lavoro. Sul valore relativo al 2014 incide soprattutto la revisione degli incentivi collegati agli esodi del personale in esubero effettuati in base all’accordo del 19 dicembre 2012 con le OO.SS..
– rischi e oneri connessi a SRF, DGS e schemi similari, pari a circa -196 milioni di euro riferiti agli oneri contabilizzati a seguito del recepimento della direttiva comunitaria 2014/49 “Deposit Guarantee Schemes Directive – DGSD”, che istituisce lo schema unico di garanzia dei depositi, e della direttiva 2014/59 “Bank Recovery and Resolution Directive – BRRD”, che istituisce il meccanismo unico di risoluzione delle crisi bancarie. Il contributo complessivo ai fondi a carico del Gruppo per il 2015 (componente sia ordinaria che straordinaria) ammonta a circa 255 milioni di euro, di cui circa 58 milioni di euro erano già stati accantonati nell’esercizio precedente.
– utili da cessione di investimenti, saldo positivo per 2,9 milioni di euro a fronte di circa 85 milioni di euro contabilizzati nel 2014 che includevano l’earn out di Biverbanca, la plusvalenza correlata alla cessione delle attività amministrative e di back office alla società Fruendo e la plusvalenza a fronte della cessione di immobili su Londra e New York. Il contributo del quarto trimestre 2015, pari a circa 1 milione di euro, si mantiene sugli stessi livelli del trimestre precedente.
Per effetto delle dinamiche sopra evidenziate, nel 2015 il risultato dell’operatività corrente al lordo delle imposte risulta pari a circa 439 milioni di euro che si confronta con un valore negativo di circa -7.008 milioni di euro registrato nell’anno precedente.
Le imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente risultano negative per circa 11 milioni di euro (positive per circa 2.330 milioni di euro quelle relative al 2014). Il Gruppo beneficia del provento relativo all’ACE (“Aiuto alla Crescita Economica” di cui all’art. 1 del D.L. 201/2011) nonché dell’effetto della parziale detassazione (95%) della plusvalenza realizzata dalla Capogruppo per effetto della cessione a Poste Italiane, in regime pex, della partecipazione detenuta in Anima Holding.
Considerando gli effetti netti della PPA (circa -38 milioni di euro) e l’utile di pertinenza di terzi (-1,8 milioni di euro), l’utile d’esercizio del Gruppo del 2015 ammonta a circa 388 milioni di euro a fronte di una perdita di circa -5.399 milioni di euro registrata nell’esercizio 2014. Il contributo del quarto trimestre 2015 è negativo per circa 197 milioni di euro risentendo anche della contribuzione ai fondi SRF e DGS (256 milioni di euro l’utile registrato nel terzo trimestre 2015).
Gli aggregati patrimoniali di Gruppo nell’esercizio 2015
Al 31 dicembre 2015 i volumi di raccolta complessiva del Gruppo si sono attestati a circa 225 miliardi di euro (-1,6% sul 31 dicembre 2014), con una ricomposizione delle masse verso forme di risparmio gestito. Nel quarto trimestre 2015 l’aggregato ha registrato una contrazione delle masse (-1,5%) riconducibile alla dinamica in calo della raccolta diretta.
In maggiore dettaglio:
La raccolta diretta, pari a circa 119 miliardi di euro, è in flessione di 3,6 miliardi di euro rispetto al 31 dicembre 2014 (-2,9%) su cui incide la flessione dei PCT con controparti istituzionali (-7,2 miliardi di euro; -40,6%) parzialmente attenuata dalla crescita delle componenti di raccolta diretta commerciale (+2,6 miliardi di euro). Relativamente alle forme tecniche, si registra l’aumento sui conti correnti (+1,2 miliardi di euro, +2,3%) e lo sviluppo dei depositi vincolati (+3,5 miliardi di euro, +32,8%). La riduzione dei volumi di raccolta diretta registrata nel quarto trimestre 2015 è riconducibile oltre alla dinamica dei PCT (-2,4 miliardi di euro) alla stagionalità dell’aggregato clientela commerciale (- 2 miliardi di euro).
La quota di mercato del Gruppo, pari a 4,86% (dato aggiornato a ottobre 2015), si pone in crescita da inizio anno (+37bps).
A fine 2015 i volumi di raccolta indiretta del Gruppo sono risultati pari a circa 106 miliardi di euro, stabili sia sul 30 settembre 2015 che su fine anno 2014. In dettaglio:
– Il risparmio gestito ha chiuso il quarto trimestre 2015 con volumi pari a circa 56 miliardi di euro, in aumento sia sul 30 settembre 2015 (+1,5%) sia su base annua (+7,8%). All’interno dell’aggregato si evidenziano:
– i fondi comuni di investimento e sicav, pari a circa 25 miliardi di euro, aumentano del 15,9% rispetto ai valori di fine 2014 (+2,7% la crescita nel quarto trimestre 2015) per effetto di flussi netti annui positivi per circa 3,4 miliardi di euro;
– le gestioni patrimoniali si confermano superiori ai 6 miliardi di euro, sugli stessi livelli di fine settembre 2015 e di fine anno 2014;
– la componente assicurativa cresce di circa 0,4 miliardi di euro e si attesta intorno ai 24 miliardi di euro (+0,7% sul 30 settembre 2015, +1,8% sul 31 dicembre 2014). La raccolta premi del quarto trimestre 2015, sostenuta in particolare dai prodotti Unit Linked, è risultata intorno ai 900 milioni di euro.
– Le consistenze del risparmio amministrato, pari a circa 51 miliardi di euro, risultano in flessione di circa 800 milioni di euro rispetto al 30 settembre 2015 (-7,3% sul 31 dicembre 2014).
Al 31 dicembre 2015 i crediti verso la clientela del Gruppo si attestano a circa 111 miliardi di euro, in flessione sia rispetto a fine 2014 sia rispetto al 30 settembre 2015.
Il confronto con il 31 dicembre 2014 evidenzia una flessione delle masse di circa 8,3 miliardi di euro (-6,9%) su cui incide anche il closing dell’operazione “Alexandria”. Si riducono nell’anno in particolare gli altri finanziamenti (-21,6% a/a), i conti correnti (-12,5% a/a) ed i mutui (-5,2% a/a).
Nel quarto trimestre 2015 i crediti verso la clientela si riducono di circa 1 miliardo di euro (-1%) con contrazione delle masse in particolare su mutui (-1 miliardo di euro) e altri finanziamenti (-0,8 miliardi di euro), mentre si pongono in aumento di circa 1 miliardo di euro i pronti contro termine. Da rilevare che, nel trimestre, si registra anche una riduzione dei crediti deteriorati netti di circa 0,2 miliardi di euro.
La quota di mercato del Gruppo, calcolata sui prestiti a clientela ordinaria residente, comprensivi di sofferenze e al netto dei PCT con controparti istituzionali, risulta pari al 7,03% (ultimo aggiornamento disponibile ottobre 2015) in crescita di 15bps rispetto a dicembre 2014.
L’aggregato è stato sostenuto nell’anno da nuove erogazioni sul comparto a medio-termine in crescita di oltre il 90% a/a (+3,7 miliardi di euro), che hanno riguardato sia le famiglie (+1 miliardo di euro), sia le aziende (+2,7 miliardi di euro). Tale dinamica ha consentito di rallentare la contrazione degli impieghi commerciali, ma non è risultata tale da compensare gli stock in scadenza.
Al 31 dicembre 2015 il Gruppo ha registrato un’esposizione netta in termini di crediti deteriorati pari a circa 24 miliardi di euro, in crescita del 4,4% sul 31 dicembre 2014 ma in flessione dell’ 1% rispetto ai saldi registrati al 30 settembre 2015. All’interno dell’aggregato, nel trimestre diminuiscono del 24,5% le esposizioni scadute e sconfinanti deteriorate mentre aumentano le sofferenze (+2,7%) e le inadempienze probabili (+1,5%).
Si segnala infine che nel corso dei primi mesi dell’anno 2015, l’Autorità di Vigilanza ha condotto una verifica sulle esposizioni creditizie del Gruppo relative ai portafogli Residential Real Estate, Institutional, Project Finance e Shipping, esclusi dalla precedente verifica condotta nell’esercizio 2014. In tale ambito sono state comunicate rettifiche per Credit File Review, proiezioni statistiche e collettive. Nell’esercizio 2015 le rettifiche richieste sono state sostanzialmente recepite.
Al 31 dicembre 2015, la percentuale di copertura dei crediti deteriorati si è attestata al 48,5% in riduzione di 17bps rispetto al 30 settembre 2015 e di 48bps sul 31 dicembre 2014. All’interno dell’aggregato il coverage delle sofferenze è sceso al 63,4% (dal 64% di fine settembre e 65,3% dell’anno precedente, sulla cui dinamica incidono le cessioni effettuate nel corso del 2015). Relativamente alle inadempienze probabili, il coverage a fine dicembre è pari al 29,2% (-165bps sul 30 settembre 2015) mentre quello delle esposizioni scadute/sconfinanti deteriorate è salito a 26,1% dal 23,4% di fine settembre e dal 19,6% del 31 dicembre 2014.
Al 31 dicembre 2015 il portafoglio titoli e derivati del Gruppo è risultato pari a circa 29 miliardi di euro, in diminuzione di circa 3 miliardi di euro rispetto ai livelli del 30 settembre 2015 (-9,8%) ma sostanzialmente stabile rispetto al 31 dicembre 2014 (+0,9%). Il portafoglio Held For Trading, sostanzialmente in linea con i livelli di fine settembre 2015, registra un incremento annuo (circa +2 miliardi di euro) da ricondurre all’attività di primary dealer svolta dalla controllata MPS Capital Services. La componente AFS risulta in diminuzione sia nell’anno (-1,6 miliardi di euro circa) che nel quarto trimestre 2015 (-2,7 miliardi di euro circa) per effetto dell’ottimizzazione del portafoglio mediante cessione di posizioni a lungo termine e parziale riacquisto di titoli di durata inferiore e della ripresa dei valori di mercato riflessa nel miglioramento della riserva appostata a patrimonio netto. In leggera flessione il portafoglio titoli obbligazionari iscritti tra i crediti (L&R) in conseguenza di parziali dismissioni finalizzate a ridurre i profili di rischio e gli RWA del Gruppo.
Al 31 dicembre 2015 la posizione interbancaria netta del Gruppo si è attestata a circa 9 miliardi di euro in raccolta, in miglioramento di 10,7 miliardi di euro rispetto a fine anno 2014 e di 2,1 miliardi di euro sul terzo trimestre 2015.
Al 31 dicembre 2015 la posizione di liquidità operativa presenta un livello di counterbalancing capacity non impegnata pari a circa 24 miliardi di euro, stabile rispetto al valore registrato a fine settembre 2015 (+8 miliardi di euro rispetto al 31 dicembre 2014).
Al 31 dicembre 2015 il patrimonio netto del Gruppo e di pertinenza di terzi risulta pari a circa 9,6 miliardi di euro, in crescita di circa 3,8 miliardi di euro rispetto al 31 dicembre 2014 per effetto dell’aumento di capitale effettuato da Banca Monte dei Paschi di Siena nel mese di giugno. In particolare, la voce “Capitale” passa da 12,5 miliardi di euro di fine 2014 a circa 9 miliardi di euro del 31 dicembre 2015 (-3,5 miliardi di euro) per l’effetto contrapposto dell’aumento di capitale anzidetto (+3 miliardi di euro) e dell’allocazione della perdita dell’esercizio 2014 originariamente imputata sulla voce “Riserve”.
Rispetto al 30 settembre 2015 il patrimonio netto del Gruppo si riduce di circa 133 milioni di euro in relazione al risultato trimestrale ed al miglioramento delle riserve da valutazione.
In data 25 novembre 2015, la BCE ha notificato alla Capogruppo gli esiti del processo di revisione e valutazione prudenziale (c.d. Supervisory Review and Evaluation Process – SREP), in virtù del quale è stato richiesto al Gruppo di raggiungere a decorrere dal 31 dicembre 2016, e mantenere nel tempo, una soglia minima su base transitional del Common Equity Tier 1 Ratio pari al 10,75%.
Fino a tale data la soglia di CET1 da rispettare resta quella del 10,2%, comunicata in data 10 febbraio 2015.
I ratios patrimoniali al 31 dicembre 2015 sono risultati in crescita rispetto al 31 dicembre 2014 Restated con il Common Equity Tier 1 su base transitional al 12%, superando le soglie minime richieste nell’ambito dello SREP dall’Autorità di Vigilanza.
Il CET1 è stato pari a 8.503 milioni di euro e il Tier 1 è stato pari a 9.101 milioni di euro.
Rispetto al 31 dicembre 2014 Restated, l’incremento del CET1 (+2.052 milioni di euro) e del Tier 1 (+2.650 milioni di euro) è riconducibile, in positivo, principalmente a:
– aumento di capitale effettuato nel corso del secondo trimestre 2015;
– aumento di capitale dedicato al MEF a fronte del pagamento della cedola dei Nuovi Strumenti Finanziari maturata nel 2014;
– utile generato complessivamente nel periodo.
In negativo hanno agito il rimborso dell’ultima tranche di Nuovi Strumenti Finanziari e la disattivazione del meccanismo dell’excess deductions dagli elementi di Additional Tier 1 operante nel dato 2014 .
Gli RWA, pari a 70.828 milioni di euro, sono risultati complessivamente in calo di circa 5.474 milioni di euro rispetto a dicembre 2014 prevalentemente per la riduzione del rischio di credito e controparte, specialmente per l’evoluzione del portafoglio performing, la conversione di DTA trasformabili in crediti di imposta avvenuta nel secondo trimestre 2015 e la riduzione delle deduzioni sotto franchigia del CET1 che vengono successivamente ponderate al 250% in RWA.