Ma l’attuale situazione è figlia anche del rafforzamento che la banca ha realizzato con le sue risorse, tra cui oltre 600 milioni dalle transazioni con Deutsche Bank e Nomura”. Ad affermarlo, in un’intervista al Corriere della Sera, è l’amministratore delegato di Monte dei Paschi di Siena, Fabrizio Viola.
Oggi i risultati, rileva, “sono sotto gli occhi di tutti: rimborso degli aiuti di Stato, il ‘restatement’ del bilancio 2012 mettendo mano ai problemi della vecchia gestione, il miglioramento dell’efficienza operativa, che è fondamentale: +30% il risultato operativo a settembre. Il taglio dei costi è stato massiccio, oltre 800 milioni. E la copertura dei crediti dubbi salita dal 41% al 49%”.
Ora, sottolinea Viola, “dobbiamo rendere sostenibile la ripresa della redditività. Dobbiamo lavorare sui ricavi ma i tassi a zero limitano molto, e quindi ridurre ulteriormente la base dei costi complessivi per essere ancora più efficienti è una strada obbligata. Serviranno sacrifici. Abbiamo un impegno con la Commissione europea a raggiungere livelli determinati di redditività altrimenti bisogna fare ulteriori tagli di costi”.
Fin dall’ottobre 2013, aggiunge l’ad di Mps, “abbiamo chiesto al nostro advisor di trovare soluzioni strategiche, compresa un’aggregazione. L’essere concentrati su una strategia stand alone non è in contraddizione con l’opzione di fusione che vuole la Bce. Migliorare i fondamentali potrà aumentare le possibilità di arrivare ad una aggregazione. Perché bisogna ricominciare a remunerare il capitale. Oggi sono gli azionisti quelli più colpiti”.