Si sono svolte oggi pomeriggio le Assise Generali della Delegazione di Siena di Confindustria Toscana Sud, che hanno impegnato i relatori in una discussione attenta sullo stato di salute dell’economia, prima senese e poi nazionale. Erano presenti insieme al presidente Confindustria Siena Paolo Campinoti, Giorgio Squinzi, presidente Confindustria, Leonardo Simonelli Santi, presidente Camera di Commercio e Industria italiana per UK, Itzhak Yoram Gutgeld, commissario per la revisione della spesa, che hanno discusso su due temi fondamentali per l’attività economica della nostra provincia: il sistema manifatturiero e il peso della pressione fiscale sulle imprese. In particolare, al centro del dibattito odierno torna per Confindustria la competitività della produzione manifatturiera, su cui il sistema economico senese, a partire dalle piccole e medie imprese, fino alle aziende di dimensioni maggiori ed alle multinazionali, che operano sul nostro territorio deve puntare per un nuovo e concreto sviluppo.
“Ci stiamo impegnando per combattere gli assurdi ostacoli – commenta Paolo Campinoti, presidente della delegazione senese di Confindustria Toscana Sud– che ogni giorno incontra chi fa impresa. Allo stesso tempo, vogliamo proporre un’azione in cui il territorio senese, dopo gli ultimi anni di difficoltà, possa ritrovarsi in un progetto che rivaluti, insieme agli altri settori quali il turismo e l’agroindustria, il ruolo della produzione manifatturiera, ponendola al centro della ricostruzione di quell’identità e di quei valori che da sempre appartengono a questa terra e che non possono essere offuscati da scandali, errori e divisioni del recente passato”.
Durante l’incontro, Confindustria ha voluto sottolineare gli ostacoli che le aziende si trovano ad affrontare e che scoraggiano chi ancora prova a fare impresa. Strade interrotte, come la Cassia o in stato di evidente degrado e non ancora, l’applicazione non conforme della t.a.r.i., con grave danno economico per le imprese che già provvedono allo smaltimento dei rifiuti industriali, e relazioni industriali spesso ancorate a vecchie contrapposizioni, rappresentano solo alcuni dei freni ai progetti di sviluppo delle aziende. A disincentivare ancora di più la crescita delle imprese resta la pressione fiscale, con cui lo Stato ostacola la reale ripartenza dell’economia italiana e locale.
“Abbiamo bisogno di liberare risorse per alleggerire il peso fiscale delle imprese e dei lavoratori e non possiamo reperirle solo con altro debito – aggiunge Paolo Campinoti -. Devono quindi essere ridotti i costi, dove questo è possibile recuperando efficienza nell’amministrazione e nei servizi pubblici. Aggiungo che non si tratta solo di tagliare, ma di tagliare dove necessario, riallocando la spesa per investimenti e sviluppo d’impresa”.
“In quattro anni di presidenza di Confindustria ho scoperto, anzi ho riscoperto un’Italia di grandi eccellenze”. Ha iniziato con queste parole il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi il suo intervento alle Assise Generali che si sono tenute a Siena questo pomeriggio. Un appuntamento annuale che ha visto impegnati personaggi di spicco della scena economica nazionale e che ha permesso un analisi attenta di dell’economia locale e nazionale. A proposito, infatti, dal nuovo ddl stabilità per il 2016, che soddisfa in parte anche le richieste di Confindustria il presidente ha osservato che “è difficile dire se ci siano più luci o più ombre; dal nostro punto di vista alcune cose sono molto buone anche se leggiamo, purtroppo, una grossa mancanza per la ricerca e per il sud. Cosa si può fare? Dobbiamo chiederlo al primo ministro”.
E parlando di tagli alla spesa un plauso è giunto alle tre delegazioni di Confindustria Toscana sud che hanno deciso di unirsi sostenendo così l’innovazione richiesta dal presidente Squinzi.”Un esempio virtuoso nel sistema confindustriale di province importanti che si sono unite e hanno saputo razionalizzare la presenza del nostro sistema sul territorio”. Mentre a chi gli chiedeva cosa significasse il titolo dell’Assise – ‘Dateci un Paese normale’ – Squinzi ha risposto: “Significa un Paese più semplice con meno complicazioni normativo-burocratiche, con una semplificazione del sistema fiscale, possibilmente con meno tasse e con più attenzione ai comportamenti della spesa pubblica; oggi abbiamo con noi l’onorevole Gutgeld, è lui il destinatario dei nostri appelli”.