“Passeggiare” tra le opere di Turi Alescio vuol dire fantasticare sul fantasticato. L’artista è in grado di essere attirato dalle forme del reale, del quotidiano, e di guardare in esse la faccia che in un altro mondo, il suo mondo, assumerebbero.
Cosi si mette all’opera reinventando il reale, reinventando la funzione a cui sono destinati in origine i materiali: una riappropriazione diretta del reale che assieme alla profonda conoscenza dei materiali è la base da cui prendono, anzi ri-prendono, vita le sue sculture e gli assemblage polimaterici.
Un artigiano del fantastico, i cui oggetti e così i materiali da cui sono stati concepiti, invitano ad interrogarsi sulla loro provenienza e sul loro posto nel mondo reale. Le forme espressive di Turi Alescio hanno una stretta relazione tra l’attingere dal reale e quella che si potrebbe definire la “poetica dell’oggetto”.
Un interesse profondo verso il reintegro dell’artefatto che sebbene perda la sua funzionalità riacquista una sorta di dignità dando vita ad immagini reali. Una appropriazione diretta del reale che assieme alla profonda conoscenza dei materiali getta le fondamenta da cui prendono, anzi ri-prendono, vita le sculture e gli assemblage polimaterici dell’artista. Il tutto filtrato da una commistione tra goliardica immaginazione e razionale matrice progettuale che gli consente di vedere forme finite della quotidianità laddove non ve ne sono.
Quella di Turi Alescio risulta quindi un’estrazione dal reale di oggetti, gesti e corporeità, restituiti e donati alle sue creazioni. E’ quindi nella continua ricerca della bellezza talvolta celata che l’artista fissa il punto di partenza per i suoi lavori: fantasiose visioni che non prescindono da oggetti e materiali, allo stesso tempo rispondenti alla poetica della visione, della bellezza e della realtà.
La mostra di Turi Alescio è visitabile tutti i giorni fino a venerdì 24 luglio, presso l’Atrio del Palazzo comunale di Casole d’Elsa, in piazza Lucchetti, dalle 8,00 alle 20,00.