In una parola: cautela. Lo ha detto l’AD di Ubi Banca, Victor Massiah, istituto dato in pole position per l’acquisizione di Siena, aggiungendo che “tutte le strade sono aperte”.
“Concettualmente non si può escludere niente – ha dichiarato Massiah –, per il semplice motivo che le transazioni hanno la possibilità di essere configurate in molti modi diversi che riguardano i prezzi, la governance, i valori, cosa avviene dopo”,
Ciò che invece è certo, sottolineano i vertici delle banca lombarda, è che la trasformazione in Spa, novità prevista dalla riforma dal Governo Renzi che coinvolge le 10 maggiori banche popolari italiane, sarà fatta. E in fretta. Entro l’anno la popolare punta a varare il cambio di denominazione, da approvare con una nuova assemblea straordinaria. Obiettivo: giungere all’assemblea di aprile 2016, che prevede il rinnovo delle cariche, nella nuova veste societaria.