Così un intervento dell’associazione Pietraserena.
“I fatti esposti molto dettagliatamente, uniti a precedenti esposti – prosegue Pietraserena -, e a denunce specifiche presentate da cittadini azionisti, non possono essere più ignorati dai Magistrati e dai Ministeri interessati.
Quanto denunciato in merito ad eventuali false comunicazioni sociali e alla gestione dei crediti deteriorati, appare come l’ennesimo tassello di una vicenda, con troppi lati oscuri ancora lontani da essere chiariti nonostante i continui richiami in tal senso, che, a partire dalla scellerata Operazione Antonveneta, ha causato il disastro della Banca MPS, della Fondazione MPS e dell’intero territorio Senese.
Abbiamo fatto presente che appaiono evidenti responsabilità tecniche e politiche che non possono più essere ignorate. Anche nelle varie assemblee di Banca MPS abbiamo più volte chiesto, invano, di procedere con la più assoluta trasparenza e con la massima fermezza, soprattutto nei confronti di quelle Istituzioni governative che dovevano, e dovrebbero, garantire il rigoroso controllo di norme e regolamenti, aspetto che sembra stato carente, o del tutto mancante. Ci stupisce inoltre il fatto che per altre Banche, in situazioni che riteniamo sicuramente meno gravi di quelle di Banca MPS, abbiamo assistito a provvedimenti di una certa efficacia.
Quanto sta avvenendo in procinto della prossima assemblea di Banca MPS – aggiunte l’associazione – che, oltre a dover approvare un bilancio terrificante, con ca. 7 miliardi di perdita dell’operatività corrente, dovrà anche decidere il nuovo CDA, ci appare come l’ennesimo “muro di gomma” di partiti e lobbies, forse interessati a non fare alcuna chiarezza, ed un’ulteriore presa in giro della nostra Città e della sua storia. Constatare che la Fondazione MPS, ente nato a tutela del territorio, possa pensare, in totale autonomia (o ancora una volta su ordini superiori?), di aderire all’ennesimo gravoso aumento di capitale, e addirittura confermare l’attuale CDA, protagonista di un mandato tutto in negativo, ci appare come una decisione sorprendente, arrogante e non rispettosa della Comunità Senese, vera proprietaria della Fondazione MPS.
Ci auspichiamo quindi che finalmente i cittadini di Siena si attivino per evitare questa ulteriore offesa al territorio. Ci sono almeno due possibilità concrete per dimostrare un minimo di “orgoglio e dignità”: sottoscrivere in massa come Cittadino di Siena o Azionista MPS un esposto simile a quelli già presentati (per la quale offriamo la disponibilità di un legale di nostra fiducia), manifestare contro le dette decisioni della Fondazione MPS, partecipare alla prossima Assemblea di Banca MPS per esprimere civilmente, ma pubblicamente, il proprio dissenso.
In altre città- conclude Pietraserena – la partecipazione attiva dei cittadini è stata fondamentale per la risoluzione di problemi simili. Siena non deve essere da meno”.