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ECONOMIA, COMMERCIO e FINANZA

Mps, approvato aumento di capitale fino a 3 miliardi di euro. Perdita di 5,3 miliardi

11 Febbraio 201518 minuti di lettura
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Lo annuncia una nota della banca al termine del Cda. Mps ha annunciato anche il varo di un aumento di capitale fino a 3 miliardi di euro, superiore ai 2,5 miliardi previsti in precedenza.

Il comunicato di Banca Mps

Il Consiglio di Amministrazione di Banca Monte dei Paschi di Siena SpA ha esaminato ed approvato i risultati del 2014.

I risultati di conto economico di Gruppo nell’esercizio 2014

Al 31 dicembre 2014 il Margine della gestione finanziaria e assicurativa del Gruppo si è attestato a circa 4.228 milioni di euro registrando una crescita del 6,7% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. Il gettito del 4° trimestre 2014 è risultato pari a circa 1.092 milioni di euro, in flessione del 7,8% rispetto al trimestre precedente. Più in dettaglio:

– Il Margine di interesse del 2014 è risultato pari a circa 2.164 milioni di euro poco sopra i livelli dell’anno precedente (+0,3% a/a). Da rilevare che nel consuntivo 2014 impatta negativamente per circa 147 milioni di euro la rideterminazione del valore di rimborso degli NSF4, avvenuta a fine marzo 2014, al netto della quale il Margine di Interesse del Gruppo evidenzierebbe una crescita annua di circa il 7%. Tale crescita è riconducibile al minor importo medio degli stessi strumenti finanziari5 (beneficio di circa 79 milioni di euro) ed al miglioramento della forbice commerciale (+46 pb circa) sulla quale ha inciso il calo del costo del funding. Tali fenomeni hanno consentito di assorbire il calo degli impieghi fruttiferi commerciali (-7% in termini di saldi medi). Il contributo del quarto trimestre 2014 è risultato pari a circa 611 milioni di euro, in crescita sul trimestre precedente (+5,2%) grazie soprattutto alla prosecuzione della riduzione del costo del funding;

– Le Commissioni nette pari a circa 1.698 milioni di euro si pongono in aumento del 2,4% sull’anno precedente (+40,2 milioni di euro) grazie soprattutto alla crescita dei proventi derivanti dalla gestione del risparmio (in particolare collocamento prodotti AUM) e dalla dinamica della componente non commerciale che beneficia in particolare della ristrutturazione dell’operazione c.d. “Chianti”. Nel quarto trimestre, l’aggregato ha registrato un gettito di circa 405 milioni di euro, in flessione sul trimestre precedente (-3,9%; -16,2 milioni) per effetto soprattutto del rallentamento dei collocamenti (in parte compensato dalla crescita dei proventi sul brokerage e sulla protezione) e della riduzione delle commissioni legate all’utilizzo dei crediti;

– Dividendi, proventi simili e utili (perdite) delle partecipazioni pari a circa 121 milioni di euro (circa 130 milioni di euro al 31/12/2013) con un contributo dell’ultimo trimestre 2014 di circa 39 milioni di euro in crescita di circa 6 milioni di euro sul trimestre precedente. Nel corso del 2014 il contributo di AXA-MPS (consolidata con il metodo del patrimonio netto) è stato di circa 105 milioni di euro (+7,5% a/a) di cui circa 39 milioni di euro contabilizzati nel 4° trimestre 2014;

– Il Risultato netto da negoziazione-valutazione-riacquisto di attività/passività finanziarie al 31/12/2014 si è attestato a 262 milioni di euro, a fronte di un valore pari a circa 14 milioni di euro relativo allo scorso esercizio, sul quale incidevano negativamente componenti non ricorrenti. Analizzando più in dettaglio i principali aggregati risulta:
   – un Risultato netto di negoziazione positivo per circa 101 milioni di euro grazie soprattutto ai proventi della controllata MPS Capital Services;
   – un Risultato da cessione/riacquisto di crediti e passività/attività finanziarie disponibili per la vendita, positivo per circa 159 milioni di euro (a fronte di un risultato negativo di circa 84 milioni di euro relativo allo scorso esercizio) relativamente alla:
     a) cessione di crediti per -39,6 milioni di euro da ricondurre per circa -25 milioni di euro alle due dismissioni pro soluto e in blocco, perfezionatesi nel secondo trimestre e a fine anno, di un portafoglio complessivo con un valore lordo di bilancio di circa 850 milioni di euro di crediti in sofferenza;
    b) dismissione di attività finanziarie disponibili per la vendita pari a 209,1 milioni di euro da ricollegare principalmente alla cessione di titoli classificati AFS nonché alla cessione di alcune partecipazioni quali Aeroporto Toscano e SIA (con plusvalenze complessive per circa 35 milioni di euro);
    c) chiusura anticipata di passività finanziarie con effetto negativo per 10,4 milioni di euro su emissioni Banca Monte dei Paschi con scadenza 2015 e 2017.
   – un Risultato netto delle attività/passività finanziarie valutate al fair value positivo per 1,8 milioni di euro, rispetto ad un risultato positivo per 10,1 milioni di euro contabilizzato nel 2013.

Con riguardo all’analisi trimestrale, l’aggregato evidenzia un contributo di circa 41,1 milioni di euro, in flessione di 106,1 milioni di euro rispetto al trimestre precedente che aveva beneficiato di vendite di titoli AFS.

– Risultato netto dell’attività di copertura, negativo per circa 16 milioni di euro (positivo per 7 milioni di euro al 31/12/2013) con un contributo negativo di 5 milioni di euro del 4° trimestre 2014.

Le Rettifiche nette di valore per deterioramento di crediti per circa 7.821 milioni di euro (a fronte di circa 2.750 milioni di euro del 2013), che includono circa 5.963 milioni di euro relativi alle maggiori rettifiche connesse alla revisione delle metodologie e dei parametri per la classificazione e valutazione dell’intero portafoglio creditizio (perimetro più ampio rispetto a quello preso in esame dall’Asset Quality Review), con un conseguente incremento sostanziale delle coperture dei crediti deteriorati (al 48,9% dal 41,8% dello scorso esercizio).

Il rapporto tra le rettifiche del 2014 e gli impieghi verso clientela esprime un tasso di provisioning di 654 p.b., a fronte di un valore di 211 p.b. registrato a fine 2013. Escludendo le rettifiche non ricorrenti sopra indicate, il tasso di provisioning si attesterebbe a 155 p.b..

Le Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie risultano negative per 204 milioni di euro (-145,2 milioni di euro nel 4° trimestre 2014; -73,5 milioni di euro nel 2013) per effetto principalmente della svalutazione dell’Istituto per il Credito Sportivo effettuata nel 1° trimestre 2014 e, quali impatti del 3° trimestre, le svalutazioni del Fondo Immobiliare Socrate e di Prelios.

In conseguenza di quanto sopra, il Risultato della gestione finanziaria ed assicurativa registra un valore negativo per circa 3.797 milioni di euro (positivo per 1.141,5 il risultato del 2013) con un impatto negativo del 4° trimestre di circa 4.411 milioni di euro.

Gli Oneri operativi sono risultati pari a circa 2.755 milioni di euro, (-2,2% a/a), con un’incidenza del 4° trimestre di circa 735 milioni di euro, in aumento rispetto al trimestre precedente (+6,5% t/t). Nel dettaglio:
  – Spese del personale, pari a circa 1.710 milioni di euro, si pongono in flessione dello 0,5% rispetto all’anno precedente grazie soprattutto alle manovre di riduzione degli organici che hanno più che compensato gli aumenti di spesa riconducibili agli effetti del CCNL. Rispetto al 3° trimestre 2014, sul quale incideva positivamente la distribuzione annua delle giornate di solidarietà, il 4° trimestre 2014 evidenzia un incremento delle spese del personale di circa 3 milioni di euro (+0,6% t/t) sul quale incidono anche i maggiori oneri a fronte degli accordi connessi al CCNL (scatti di anzianità, una tantum Elemento Distinto della Retribuzione – EDR), parzialmente attenuati dai benefici conseguenti agli esodi del personale;
   – Altre spese amministrative (al netto dei recuperi spese da clientela), pari a circa 805 milioni di euro, si sono ridotte del 14,3% rispetto al 2013 grazie alle azioni strutturali di contenimento della 5 spesa che hanno impattato, in particolare, sugli affitti passivi, sui comparti IT e logisticoeconomale, sulle sponsorizzazioni ed interventi promozionali e sulle trasferte del personale;
   – Le Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali si attestano a circa 241 milioni di euro, in crescita del 51,7% sull’analogo periodo dell’anno precedente per effetto dei maggiori ammortamenti su immobili dovuti al consolidamento di Perimetro (avvenuto a fine 2013) e di alcune svalutazioni immobiliari per complessivi circa 41 milioni di euro effettuate anche a seguito dell’Asset Quality Review.

Per effetto delle dinamiche sopra descritte, il Risultato Operativo Netto risulta negativo per 6.552 milioni di euro (era negativo per 1.675 milioni di euro al 31/12/2013).

L’indice di cost/income si attesta al 65,2% (71% al 31/12/2013).

Alla formazione del Risultato di periodo concorrono inoltre:
– Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri ed altri oneri/proventi di gestione, che risultano negativi per 173 milioni di euro, a fronte di -232,1 milioni di euro contabilizzati nello stesso periodo dell’anno precedente. L’aggregato risulta composto da:
   – Accantonamenti al fondo rischi e oneri pari a circa -177 milioni di euro, (-30 milioni di euro nel 2013) con un‘incidenza del trimestre di circa -57 milioni di euro;
   – Altri oneri/proventi di gestione (al netto dei recuperi spese riclassificati nelle Altre Spese Amministrative) positivi per circa 4 milioni di euro (-202 milioni di euro al 31/12/2013) con un contributo positivo del 4° trimestre 2014 di circa 18 milioni di euro;

– Utili (Perdite) da partecipazioni registra un saldo netto positivo per circa 90 milioni di euro, con un contributo negativo del 4° trimestre 2014 di 72 milioni di euro quasi interamente riconducibile alla partecipazione in Sansedoni;

– Oneri di ristrutturazione/Oneri una tantum, pari a circa -376 milioni di euro (di cui circa -54 milioni di euro contabilizzati nel 4° trimestre) relativi prevalentemente agli accantonamenti per la manovra di esodo/fondo di cui all’accordo con le organizzazioni sindacali del 7 agosto 2014 e, per la parte residua, alla chiusura delle filiali;

– Utili da cessione di investimenti, positivi per circa 85 milioni di euro. Il valore include la riclassifica dell’earn out di Biverbanca, la plusvalenza correlata alla cessione delle attività amministrative e di back office alla società Fruendo e la plusvalenza a fronte della cessione di immobili su Londra e New York.

Le imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente risultano positive per circa 2.305 milioni di euro (positive per circa 647 milioni di euro al 31/12/2013), inclusive di circa 90 milioni di euro relativi ai benefici dell’agevolazione crescita economica (c.d. ACE)

Il Risultato d’esercizio consolidato – ante effetti della Purchase Price Allocation (PPA) e degli impairment relativi ad avviamenti e intangibili – registra una perdita pari a circa 4.617 milioni di euro (1.394,5 milioni di euro era la perdita registrata nel 2013).

In sede di redazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2014, è stato effettuato nuovamente il test di Impairment sugli avviamenti, in considerazione di nuove significative circostanze che introducono elementi di discontinuità rispetto alle analisi effettuate per la valutazione degli avviamenti in sede di approvazione della Relazione finanziaria semestrale consolidata 30 giugno 2014, in particolare: la richiesta di Aumento di Capitale per colmare lo shortfall emerso a seguito del Comprehensive Assessment condotto dalla BCE, la significativa riduzione della capitalizzazione del titolo MPS, il peggioramento dello scenario macroeconomico rispetto alle ipotesi sottostanti al Piano di Ristrutturazione e al Piano Industriale del Gruppo 2013 – 2017, il 6 peggioramento del consensus degli analisti, lo scostamento dei risultati economici di fine 2014 rispetto alle attese. Tenuto conto degli elementi di discontinuità sopra descritti, si è provveduto, in ottica prudenziale, a testare la tenuta dell’avviamento sulla base di ipotesi multi-scenario riguardo ai targets reddituali (si evidenzia che tali analisi non costituiscono rielaborazioni organiche del Piano Industriale e non sono comprensive di eventuali azioni industriali compensative) e di parametri di valutazione più conservativi. Tale verifica ha condotto alla necessità di procedere alla svalutazione dell’intero valore contabile dell’avviamento consolidato al 31/12/2014 allocato alla CGU Privati per circa 662 milioni di euro. Alle rettifiche di valore anzidette si deve poi aggiungere la svalutazione delle attività immateriali relativa ad alcuni applicativi software (circa 26 milioni di euro netti) soprattutto a causa della sopravvenuta obsolescenza tecnica, intesa quale perdita di valore del bene causata da inefficienze o inadeguatezza quando lo stesso venga confrontato con uno più efficiente e meno costoso, in quanto sviluppato sulla base di nuove tecnologie esistenti sul mercato.

Considerando anche gli effetti della PPA (circa -38 milioni di euro) e le svalutazioni sopracitate (complessivamente pari a -688 milioni di euro), il Risultato d’esercizio del Gruppo segna una perdita di circa 5.343 milioni di euro (-1.434,3 milioni di euro quella registrata nell’esercizio 2013).

Gli aggregati patrimoniali di Gruppo nel 2014

Al 31 dicembre 2014 i volumi di Raccolta complessiva del Gruppo si sono attestati a circa 232 miliardi di euro, mantenendosi sostanzialmente stabili sui livelli di fine 2013 (-0,4% a/a), con una ricomposizione delle masse dalla componente di raccolta diretta e amministrato verso le forme di risparmio gestito. Nel 4° trimestre 2014 si registra una flessione dei volumi concentrata sulla componente indiretta, riconducibile alla dinamica riflessiva del risparmio amministrato (-5,1% t/t). In maggiore dettaglio:

La raccolta diretta del Gruppo, pari a circa 126 miliardi di euro è stabile sui livelli di fine settembre 2014 (- 0,3% t/t) mentre evidenzia un calo del 2,8% rispetto al 31/12/2013. Sulla dinamica annuale ha influito il rimborso parziale di circa 3 miliardi di euro dei Nuovi Strumenti Finanziari (avvenuto nel mese di luglio), contabilizzati sulla voce “Altre Forme di Raccolta Diretta”, ed il rallentamento dei collocamenti obbligazionari sulla clientela Retail in attesa dell’approvazione dei Prospetti Informativi. Nel confronto sull’anno precedente si registra inoltre una contrazione dei Conti Correnti (-3,1%) ed un aumento dei Depositi Vincolati (+34,9%) e dei Pronti Contro Temine Passivi (+31,4%).

Al 31/12/2014 i volumi di Raccolta indiretta del Gruppo, pari a circa 106 miliardi di euro, risultano in crescita del 2,7% su fine anno precedente (-1,7% t/t). Più in dettaglio:
– Il Risparmio gestito ha chiuso l’anno con volumi pari a circa 52 miliardi di euro, in aumento del 14,2% rispetto 31/12/2013 (+2,2% t/t). All’interno dell’aggregato si evidenziano:
   – la componente assicurativa, pari a 23 miliardi di euro +7,2% sul 31/12/2013 (+2,6% rispetto al 30/09/2014), che ha beneficiato di una raccolta premi annua pari a circa 5,5 miliardi di euro, sostenuta dai prodotti Unit Linked;
  – Fondi Comuni di Investimento e Sicav, pari a 22 miliardi di euro, in crescita del 26,7% rispetto al 31/12/2013 (+3,0% sul fine settembre 2014), grazie a flussi netti registrati nell’anno per circa 3,8 miliardi di euro concentrati sugli strumenti a capitale garantito;
   – le Gestioni Patrimoniali, sono risultate pari a circa 6,2 miliardi di euro, +3,7% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente (-1,8% su 30/09/2014), con collocamenti annui pari a circa 1,2 miliardi di euro.

– le consistenze del Risparmio amministrato, pari a circa 55 miliardi di euro, risultano in diminuzione rispetto ai livelli di fine anno precedente (-6,3%) e sul 30/09/2014 (-5,1%), soprattutto a causa dell’effetto mercato negativo sulle custodie di alcuni grandi clienti da mettere prevalentemente in relazione al crollo delle quotazioni dei titoli energetici.

Al 31 dicembre 2014 i Crediti verso la Clientela del Gruppo si sono attestati a circa 120 miliardi di euro, in flessione dell’8,4% sul fine anno 2013 (-5,2% rispetto al 30/09/2014). Sulla dinamica dell’aggregato ha influito innanzitutto una bassa domanda di credito, correlata alla fase recessiva che ha severamente colpito l’economia italiana. Si pongono infatti in calo sull’anno precedente tutte le forme tecniche: Conti Correnti (- 20,2%), Mutui (-14,6%), Finanziamenti (-8,2%). Fanno eccezione i Pronti Contro Termine (+51,4%) utilizzati prevalentemente come forma di impiego temporaneo della liquidità in eccesso. Sull’aggregato hanno altresì inciso il recepimento degli esiti del Credit File Review e l’aggiornamento delle metodologie e dei parametri applicativi per la classificazione e la valutazione dei crediti a seguito dell’applicazione della nuova policy contabile di Gruppo in conseguenza dell’Asset Quality Review. Tali eventi hanno comportato una riclassificazione di circa 5,7 miliardi di euro dal portafoglio dei crediti in bonis a quello deteriorato, ed un incremento dei fondi rettificativi dello stock in essere.

L’evoluzione dell’aggregato risente dell’andamento delle erogazioni nel comparto del credito specializzato:
– MPS Capital Services ha effettuato nell’anno nuovi finanziamenti per circa 399 milioni di euro, in calo del 42,2% rispetto al 2013;
– Lo stipulato Leasing è risultato pari a circa 457 milioni di euro (-24,3% rispetto al 2013), mentre il Turnover Factoring si è attestato a circa 4,9 miliardi di euro (-16,9% sul 2013);
– Per quanto riguarda il credito al consumo si ricorda che il Gruppo ha siglato una partnership con Compass a febbraio 2014, in attuazione delle linee guida del Piano Industriale 2013-2017. Tale accordo risponde alla volontà di sostenere l’offerta di credito alle famiglie anche in questa fase di congiuntura non favorevole e di proseguire nel percorso di valorizzazione della rete commerciale attraverso il collocamento di prodotti di qualificati partner terzi, sviluppando rapidamente comparti di business ad elevato valore distributivo.

A fine 2014 il Gruppo ha registrato un’esposizione netta in termini di crediti deteriorati pari a circa 23,1 miliardi di euro, in aumento del 10,2% rispetto a fine dicembre 2013 (-4,8% sul 30/09/2014), sulla quale incidono gli effetti del recepimento degli esiti del Credit File Review e l’applicazione della nuova policy contabile di Gruppo conseguente all’Asset Quality Review.

Rispetto al 31/12/2013 si registra così, una riduzione delle esposizioni scadute (-42%), dei crediti ristrutturati (-7,2%) e delle sofferenze (-4,9%), più che compensate dall’aumento degli incagli (+52,4%). Sulla dinamica delle sofferenze ha inciso anche la cessione di due portafogli per complessivi 850 milioni di euro circa avvenuta in parte nel secondo trimestre, in parte nel mese di dicembre.

A seguito dell’applicazione della suddetta policy contabile di Gruppo tutte le percentuali di copertura hanno registrato un incremento significativo, allineandosi ai livelli dei principali competitors. In particolare il coverage delle sofferenze si è attestato al 65,3%, con una crescita di 6,5 pp rispetto all’anno precedente, mentre quello degli incagli è risultato pari al 32,7%, in aumento del 12,3 pp rispetto al 31/12/2013. La percentuale di copertura dei crediti deteriorati si è attestata quindi al 48,9% a fronte di 41,8% registrato alla fine dell’anno precedente. Relativamente agli impieghi in bonis, le coperture sono salite allo 0,9%, rispetto allo 0,6% registrato alla fine del 2013

Il portafoglio titoli e derivati del Gruppo è risultato pari a circa 33 miliardi di euro, in diminuzione di circa 1,1 miliardi di euro rispetto ai livelli del 30 settembre 2014 (-3,2%) e di 2,3 miliardi di euro rispetto al 31 dicembre 2013 (-6,4%). Il portafoglio Held For Trading, che al 30 settembre 2014 aveva registrato un incremento da ricondurre all’attività di primary dealer svolta dalla controllata MPS Capital Services, è ritornato sui livelli registrati alla fine del 1° semestre. Il portafoglio Available For Sale, sostanzialmente stabile sui livelli di fine settembre, è stato caratterizzato, da una ripresa dei valori di mercato riflessa nel miglioramento della riserva appostata a patrimonio netto e dall’ottimizzazione del portafoglio mediante cessione di posizioni a lungo termine e parziale riacquisto di titoli di durata inferiore. In calo il portafoglio titoli obbligazionari iscritti tra i crediti (Loans and Receivable) in conseguenza di dismissioni finalizzate a ridurre i profili di rischio e gli RWA del Gruppo.

Al 31 dicembre 2014 la posizione interbancaria netta del Gruppo si è attestata a circa 20 miliardi di euro in raccolta, con un miglioramento di 2,6 miliardi di euro rispetto al saldo netto registrato al 30/09/2014 e di circa 7 miliardi di euro rispetto al 31/12/2013. Nel quarto trimestre è proseguito il piano di rimborso dei Long Term Refinancing Operations con BCE (circa 6,3 miliardi di euro) in parte compensato dall’accesso al nuovo programma Target Long Term Refinancing Operations per ulteriori circa 3,3 miliardi di euro.

Al 31/12/2014 la posizione di liquidità operativa presenta un livello di Counterbalancing Capacity non impegnata pari a circa 16 miliardi di euro, in linea con il valore registrato a fine 2013.

Al 31/12/2014 il Patrimonio netto del Gruppo e di pertinenza di terzi pari a 6 miliardi di euro, ha registrato una riduzione di circa 4,4 miliardi di euro sul 30/09/2014 (-42,2%) riconducibile alla perdita di periodo. Le Riserve da valutazione sono sostanzialmente stabili sui livelli del trimestre precedente mentre migliorano sul fine anno precedente (+0,4 miliardi di euro) per la ripresa di valore del portafoglio AFS correlato al restringimento dello spread Italia.

In riferimento al Patrimonio di vigilanza, al 31/12/2014, si registra una riduzione del livello patrimoniale rispetto all’anno precedente proforma Basilea 3 pubblicato, dovuto principalmente:
– in negativo, alla perdita registrata nell’anno in prevalenza attribuibile al recepimento in bilancio dell’adeguamento dei livelli di copertura sui crediti emersi in sede di AQR; al rimborso dei 3 miliardi di euro di Monti Bond; ed all’impatto derivante dalla Riserva AFS negativa sui titoli di Stato Italia connessi alla transazione “Alexandria” per -423 milioni di euro;
– in positivo, a parziale compensazione, principalmente hanno agito l’aumento di capitale per 5 miliardi di euro e l’azzeramento del delta perdita attesa in quanto l’adeguamento delle coperture sul portafoglio crediti ha più che compensato il livello di perdita attesa corrispondente.

Gli Attivi ponderati per il rischio (RWA) registrano una forte riduzione rispetto al 31/12/2013 proforma (-6.164 milioni di euro). In particolare, risultano in calo gli assorbimenti associati al rischio di credito per effetto della riduzione degli impieghi in bonis, anche a seguito delle riclassificazioni effettuate nell’ambito dell’AQR, il rischio di mercato a fronte dell’ottimizzazione del portafoglio e della riduzione dei livelli di operatività, mentre risultano in aumento le DTA trasformabili in crediti a causa dei maggiori accantonamenti iscritti a bilancio per l’AQR.

In virtù di quanto sopra riportato, il Common Equity Tier 1 ratio (CET1 ratio) al 31/12/2014 risulta pari all’8,7% (circa -220 p.b. rispetto al 31/12/2013 proforma Basilea 3) ed il Total Capital ratio risulta pari al 13,0% (circa -210 p.b. rispetto al 31/12/2013 proforma Basilea 3).

I coefficienti futuri beneficeranno dell’impegno del Gruppo ad ottimizzare l’attivo nonché alla cessione di attività strettamente non connesse al core business, al fine di ottimizzare l’utilizzo del capitale richiesto agli azionisti

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