Economia reale: Negli States, a dicembre, si amplia il deficit della bilancia commerciale (-$46,6 Mld); il reddito personale cresce dello 0,3% m/m, mentre scendono la spesa (-0,3% m/m) e gli ordini di fabbrica (-3,4% m/m). Buoni indicazioni dal mercato del lavoro di gennaio con i payrolls saliti a 257 mila unità e le richieste settimanali di disoccupazione salite meno del previsto; tuttavia la disoccupazione risale leggermente (al 5,7%). Sempre a gennaio, sale il PMI servizi. Il Bollettino economico della Bce riporta previsioni di una graduale ripresa nel 4Q 2014 per l’Area Euro; anche la Commissione Europea rivede al rialzo le stime di crescita europea all’1,3% nel 2015; l’inflazione è prevista negativa nell’anno in corso (-0,1%). A dicembre, i prezzi alla produzione scendono del 2,7% a/a e salgono le vendite al dettaglio (+2,8% a/a). A gennaio, sale più delle attese il PMI servizi a 52,7 p. In Germania, a dicembre, gli ordini di fabbrica avanzano del 3,4% a/a mentre la produzione industriale registra modesta espansione (+0,1% m/m). Per l’Italia, le stime della Commissione Europea indicano un aumento del PIL dello 0,6% nel 2015; il debito pubblico è previsto in rialzo al 133% del Pil, per poi scendere nel 2016 (131,9%). A gennaio, il PMI dei servizi sale a 51,2 p. mentre il dato preliminare sull’inflazione armonizzata registra un deciso calo (-0,4% a/a).
Tassi di interesse: negli Usa si è assistito a un aumento generalizzato dei tassi, con il decennale tornato sopra l’1,95% e il trentennale sopra il 2,5%. In Europa, il decennale tedesco è tornato a quota 0,375%, mentre il 2Y è sceso a -0,2%. Tassi in calo in Italia, con il 10Y intorno l’1,55% e lo spread Btp-Bund in restringimento a 120pb. Venerdì, in rialzo il decennale greco tornato sopra al 10%. Nuovo minimo storico per l’Euribor 3m (0,051% tooccato in settimana).
Valute: Lieve apprezzamento settimanale per l’euro, con il cambio €/$ che ha toccato quota 1,15 per poi tornare vs area 1,13. In forte apprezzamento corona norvegese e dollaro canadese. Sul fronte emergente, forte recupero del rublo, con il cross rublo/$ sopra quota 66, e marcato deprezzamento per il real.
Materie prime: settimana sostanzialmente positiva per le commodity. Bene gli energetici, spinti dal petrolio tornato intorno i 55 $/barile, e gli industriali, con il rame in evidenza. Bene anche le agricole; in controtendenza i preziosi, con l’oro in calo sotto i 1240$ l’oncia.
Borse: settimana positiva per le borse mondiali, con il listino tedesco su nuovi massimi storici, in calo la borsa giapponese. In sostanziale aumento i settori dell’Eurostoxx600, con quello energetico e auto tra i migliori. Negativo il settore utilities e quello alimentare.