Massimo Castagnini, candidato a sindaco di Siena sostenuto da liste civiche, ha presentato ieri, lunedì 20 marzo alle 18, il programma elettorale per le prossime elezioni amministrative.
Presso la Sala dei Mutilati, in via Maccari, dopo aver salutato il pubblico, Castagnini ha esposto la propria idea del metodo che applicherà per governare il Comune di Siena.
“Prospettiva Buongoverno, ossia iniziare da ciò che è necessario, privilegiando ciò che è possibile, per poi misurarsi con le sfide che sembrano impossibili. In questa frase c’è condensato il mio programma di futuro sindaco – ha affermato Castagnini -. Ascoltare e comprendere i bisogni dei miei concittadini; aiutare e sostenere con le risorse presenti e immediatamente a disposizione; studiare e realizzare soluzioni permanenti che vadano incontro allo sviluppo: qui ci sono tutti i verbi che intendo declinare per essere un sindaco del fare”.
L’idea politica che sostiene la candidatura di Castagnini è stata paragonata ad un bucchero, l’anfora etrusca con un corpo dilatato e capiente e due robusti manici, uno a destra e l’altro a sinistra, capaci di determinare la miglior impugnatura e il miglior uso. In quell’anfora Castagnini vede un liquido prezioso fatto di civismo, riformismo e liberaldemocrazia, vede i volti di donne e uomini che danno ancora un valore all’impegnarsi per la collettività, vede libertà, intelligenza, forza, costanza e serie volontà tese a uno sviluppo che non si realizza ogni cinque anni ripartendo da zero.
“Noi vogliamo interagire – ha proseguito Castagnini – ed esser inclusivi, incisivi, infaticabili, vogliamo poterci adattare a un mondo che cambia e non vogliamo metterci a dare giudizi o fare pagelle sul mondo che è stato. Vogliamo realizzare un modello egemone di intesa a trazione civica capace di dialogare con le formazioni politiche nazionali”.
A queste parole hanno fatto seguito la lectio magistralis di Luigi De Mossi, sindaco del Comune di Siena, e di Stefano Scaramelli, vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, stimolate dalle domande della giornalista Simona Pacini.
Le linee portanti del programma di Massimo Castagnini
SENTIRSI PARTE DI UNA STORIA DI CIVILTA’ E BELLEZZA
Modello Siena. Ancora oggi i valori di coesione sociale, benessere, bellezza e spirito di comunità che ci sono stati insegnati dai quattro secoli dell’indipendenza repubblicana sono la fonte primaria a cui ispirarsi per amministrare la città.
Ogni giorno di più ci troviamo a dover “pensare globale e agire locale”. Occorre la consapevolezza che le tradizioni storiche, secolari, di Siena sono il primo punto di forza di una comunità orgogliosa delle proprie conquiste di civiltà e democrazia, e proprio per questo ci rende capaci di aprirci al mondo. Il futuro ha cambiato prospettiva. Sta a noi cogliere le nuove opportunità.
È evidente che il benessere e la crescita di Siena dipendono sempre meno dalle sorti del Monte di Paschi. D’altra parte, l’impegno con cui il Sindaco e il Comune di Siena si sono battuti in questi anni per difendere il Monte, bene comune nazionale, è stato spesso tacciato di protagonismo. Ma se oggi si parla di salvataggio della banca e di nuove prospettive lo si deve anche all’ostinato protagonismo del Comune e della Regione.
Il modello di configurazione urbana, sociale e culturale che da sempre distingue Siena, rappresenta il riferimento ideale di una vera “smart city” europea, che gestisce le sue risorse con una visione integrata di tutti gli ambiti che determinano il benessere economico, la qualità della vita e le relazioni tra cittadini, visitatori di tutto il mondo e nuovi residenti.
Siena più di altre città ha tutti i requisiti per favorire nuovi campi di crescita e di occupazione attraverso una regia costante dell’Amministrazione, che armonizzi le azioni e agevoli gli investimenti degli attori pubblici e privati impegnati in ambiti sociali e nei settori strategici più avanzati.
- BioTecnopolo e Centro nazionale antipandemico
- Progetti finanziati dal PNRR
- Alta formazione, ricerca applicata, innovazione tecnologica
- Infrastrutture stradali e ferroviarie
- Beni culturali, rete museale
- Servizi pubblici essenziali: acque, rifiuti, energia
- Gestione integrata marketing destinazione, promozione turistica, grandi eventi
- Scienze della salute, impresa sociale, terzo settore
- Piano straordinario di housing sociale per famiglie a basso reddito e studenti universitari
- Beni alimentari e sviluppo Dop economy
LA SFIDA PIU’ IMPEGNATIVA: GARANTIRE L’AUTONOMIA DEI GIOVANI
Le opportunità formative e lavorative vanno costruite a livello territoriale in stretto raccordo con le imprese.
- Percorsi formativi finalizzati, coerenti con la domanda dei distretti produttivi;
- Sostegno finanziario e spazi dedicati all’imprenditoria giovanile;
- Incrociare domanda e offerta di lavoro nei settori produttivi maturi, a partire da scienze della vita, ricerca, servizi digitali, turismo, beni culturali e imprese sociali
- Sistema alloggi per studenti universitari. Anziché inseguire l’ipotesi del “Campus” periferico, ci sono due cose da fare subito: 1) migliorare e ampliare le strutture del DSU; 2) progettare e finanziare con l’Università, la Fondazione MPS e le imprese del settore un Piano di Housing Sociale per disporre nel medio periodo di alloggi a prezzo calmierato.
Il rapporto con il suo sistema universitario è parte integrante del futuro della città.
Cambio di prospettiva culturale e amministrativa anche su politiche dello sport e del benessere. Sport strumento essenziale di inclusione e coesione sociale. Non relegato in secondo piano.
Colmare carenze di strutture e impianti sportivi canalizzando fondi europei, nazionali, regionali, detassazione per società sportive, cooperazione verso il mondo del volontariato e dell’associazionismo sportivo amatoriale, incentivi per iscrizione ai corsi sportivi dei bambini di famiglie a basso reddito.