Lo scrive Mps in una lettera inviata ai sindacati dicendosi sin d’ora disponibile “ad incontrarsi, anche in via telematica, per ogni ulteriore approfondimento e disamina”. Dall’intervento, che riguarda un organico complessivo di 843 dipendenti, è prevista “la liberazione di circa 70 risorse” da destinare alla rete commerciale.
“Come già per le precedenti analoghe operazioni – scrive Mps nella lettera ai sindacati -, la migrazione sulle filiali ‘incorporanti’, previa eventuale trasformazione temporanea in sportelli avanzati senza autonomia contabile in relazione alle esigenze operative e commerciali della singola dipendenza, sarà accompagnata da interventi di natura commerciale e processi organizzativi atti a ridurne gli impatti sulla clientela.
Analogamente a quanto già successo in precedenza, in ottica di contenimento degli effetti della manovra, per alcune filiali è stata prevista la migrazione dei rapporti verso due filiali incorporanti. Dall’attuazione dell’iniziativa, su un organico complessivo di 843 risorse (di cui n. 2 dipendenti distaccati da Banca Widiba, n. 4 da Mpscs e n. 1 da Mps L&F) è stimata la liberazione di circa 70 risorse che saranno coerentemente utilizzate nell’ambito della Rete commerciale”.
Considerato che Unicredit sta da ormai quasi sette settimane nella data room di Mps, alcuni osservatori non escludono che gli sportelli oggetto dell’intervento siano tra quelli a cui non sono interessati né la banca guidata da Andrea Orcel né Mcc, messa in campo dal Governo per farsi carico di una parte della rete al Sud del Monte.