che consenta una acquisizione da parte di UniCredit dei settori più redditizi della banca senese; oggetto del negoziato sarà appunto quello di definire quale parte di MPS sarà ceduta a UniCredit, c’è la fondata ipotesi che altri settori possano essere addirittura essere rilevati da altre banche.” Così una dichiarazione congiunta del vicepresidente regionale di Toscana Civica, Paolo Marrocchesi e del responsabile provinciale di Siena, Paolo Bartali.
“La stima dell’operazione – proseguono gli esponenti di Toscana Civica – prevede un costo per l’erario di circa 10 miliardi. Ma conterà qualcosa avere un portafoglio di circa 4 milioni di clienti? Di sicuro non è cosa da poco, anche se sono anni che la banca più antica del mondo naviga in brutte acque.
Con questa operazione si vuol forse fare da sponda alla candidatura di Letta nel collegio di Siena? Aiutarlo a vincere? Una sua vittoria è ritenuta strategica per il PD senese? Certo è che se fosse eletto al Senato si calmerebbe di sicuro e la smetterebbe di lanciarsi in ogni causa persa e sarebbe finalmente rappresentante legittimato del popolo dem.
I risparmiatori e i dipendenti con il posto di lavoro a rischio, guardano con grande apprensione le dinamiche di potere che contrastano fortemente con gli interessi del bene comune e del territorio senese.
Ci appelliamo alle forze vive del civismo trasversale, fuori e all’interno dei partiti politici, affinché costruiscano un forte e deciso contrasto alla pluridecennale egemonia monocolore. Questa ha portato ad effettuare “abusi” di potere in una provincia che è quasi sempre stata connivente, finché la ricaduta restava positiva, ma dubbiosa e scettica adesso che le persone iniziano a fare i conti con la situazione generale che tale “controllo” di potere ha prodotto.
Pertanto, Toscana Civica si rivolge a tutti coloro che hanno il potere di offrire soluzioni alla grave questione di Mps, per chiedere:
1) la difesa dei posti di lavoro;
2) il mantenimento della senesita’ alla più antica istituzione bancaria del mondo, insieme al suo prestigioso brand perchè il rischio che la sede diventi meneghina è molto alto;
3) un incontro con il Presidente della Regione ed il Sindaco di Siena a Palazzo Chigi per chiedere al capo dell’esecutivo, essendo persona molto informata ed autorevole, un intervento in merito.”