e, comunque, per un ammontare non in linea con i redditi dichiarati nell’annualità in questione, pari a circa 12.000 euro.
I militari evidenziano che le persone che entrano o escono dal territorio nazionale trasportando denaro contante di importo pari o superiore a 10mila euro, sono obbligate a presentare, all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, una dichiarazione valutaria; la mancata dichiarazione costituisce violazione della normativa valutaria e comporta sia il sequestro amministrativo di una parte del contante trasferito che l’applicazione di una sanzione amministrativa.
Dagli approfondimenti esperiti successivamente, anche attraverso l’utilizzo delle banche dati in uso al Corpo, è stato verificato che il contribuente in questione, peraltro titolare di un’impresa attiva nel settore delle aree forestali, nel corso dell’anno in cui aveva esportato le somme di denaro, ha dichiarato al fisco un importo di gran lunga inferiore a quanto esportato.
In merito alla provenienza delle somme di denaro contante, il contribuente non è stato in grado di dimostrare o fornire giustificazioni. I militari hanno quindi proceduto alla constatazione della violazione amministrativa relativa all’infedeltà dichiarativa, segnalando il tutto all’Agenzia delle Entrate competente per il recupero a tassazione delle imposte evase.