La Toscana rimane in zona arancione anche la prossima settimana, da lunedì 15 a domenica 21 marzo, come stabilito dal Ministero della Salute, sulla base del monitoraggio della cabina di regia.
Risultano, invece, sotto osservazione 81 Comuni toscani con parametri da zona rossa, prevalentemente di tre province (Arezzo, Prato e Pistoia).
La Toscana è rimasta ancora arancione poiché l’indice Rt è stato di 1,23 – peggiore della la media italiana che è di 1,16, ma meglio di altre regioni – mentre il tasso di nuovi positivi a settimana ogni 100mila abitanti è stato di 217, contro la soglia di 250 che fa scattare automaticamente la zona rossa. Questi due parametri sono stati decisivi per il mantenimento in zona arancione, anche se resta il superamento della soglia di criticità del 30% dei posti letto delle terapie intensive occupati da pazienti Covid e sale anche la pressione sugli ospedali con 1.510 ricoverati.
E’ quanto è emerso nel pomeriggio durante la seconda riunione settimanale del Ceps, il Comitato toscano per l’emergenza e la prevenzione scolastica, attivato dal presidente Eugenio Giani lo scorso 5 marzo, per valutare insieme a tutti i suoi componenti i dati epidemiologici degli ultimi 7 giorni, registrati in particolare nei Comuni con tasso di contagio superiore alla soglia dei 250 positivi ogni 100mila abitanti, per i quali dovrebbero scattare restrizioni più stringenti, secondo le nuove regole dell’ultimo decreto legge, in vigore da oggi.
Dal 15 marzo al 6 aprile 2021, stando al nuovo decreto, i presidenti delle Regioni e delle Province autonome di Trento e Bolzano possono “disporre ulteriori, motivate, misure più restrittive tra quelle previste dall’articolo 1, comma 2, del decreto-legge n. 19 del 2020:
a) nelle Province in cui l’incidenza cumulativa settimanale dei contagi è superiore a 250 casi ogni 100.000 abitanti;
b) nelle aree in cui la circolazione di varianti di Sars-CoV-2 determina alto rischio di diffusività o induce malattia grave”.
Da qui l’orientamento del presidente Giani e del Ceps di una possibile micro area rossa nel Comprensorio del Cuoio, che comprende i Comuni di Fucecchio, Montopoli, Santa Croce Sull’Arno, Castelfranco di Sotto e San Miniato, previa concertazione con i sindaci.
“Oltre Viareggio, già in zona rossa – ha detto Giani -, ci sono altri Comuni limitrofi che sono oltre i 250 casi, come Camaiore e Seravezza. Vi è l’area delle colline pisane dove Castellina Marittima è in zona rossa, ma hanno dati alti anche i Comuni limitrofi Santa Luce e Riparbella. Vi sono nel Chianti, Gaiole a 756 e Radda a 395 contagi ogni 100mila abitanti, l’alto Mugello con Marradi e Fiorenzuola, il Valdarno fiorentino con Reggello e Figline-Incisa, l’empolese con Vinci, Montelupo, Certaldo e Castelfiorentino che superano i 250; nella Piana di Lucca Montecarlo, Porcari, Altopascio sono sopra i 250 contagi; Signa e Lastra a Signa, in provincia di Firenze sono anch’essi sopra i 250”.
I territori, provinciali e comunali, sotto osservazione saranno oggetto di confronto anche nel corso delle riunioni telematiche, che il presidente Giani ha convocato nel pomeriggio e in serata con i sindaci dei Comuni interessati.
L’elenco completo dei territori in zona rossa (provinciali, comunali o con provvedimenti restrittivi, chirurgici, mirati, tramite eventuali chiusure delle scuole), sarà comunicato domani, sabato 13 marzo, appena il presidente Giani avrà firmato le relative ordinanze, che disciplineranno gli esiti del confronto con i sindaci e che entreranno in vigore da lunedì 15 marzo.