Sarà il professor Stefano Pagliantini dell’Università degli studi di Siena a tenere la prima lezione del corso di formazione obbligatoria di 40 ore per l’iscrizione all’Albo degli Esperti di gestione della crisi.
Si tratta dell’Albo dal quale saranno poi individuati i i professionisti chiamati, secondo il nuovo Codice della crisi d’impresa dell’insolvenza, a costituire l’OCRI (Organismo di composizione della crisi) e ad assistere l’imprenditore nel percorso di composizione della crisi aziendale.
Il corso per Esperti della gestione della crisi è stato organizzato dalla Camera di Commercio di Arezzo – Siena attraverso la propria azienda speciale Arezzo Sviluppo, con la direzione scientifica del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Siena e dagli Ordini professionali degli Avvocati, dei Dottori commercialisti ed esperti contabili e dei Consulenti del lavoro.
E proprio i presidenti degli Ordini professionali coinvolti evidenziano la rilevanza del corso.
Marco Polci, presidente dell’Ordine dei Consulenti del lavoro di Arezzo: “La riforma del Codice della crisi di Impresa introduce un’innovativa impostazione basata non più sulla liquidazione ma sulla continuità aziendale, anche volta alla conservazione dei livelli occupazionali; la riforma individua tra i soggetti gestori della crisi anche i consulenti del lavoro, si tratta dunque di un’opportunità professionale per la categoria di notevole prestigio. I consulenti del lavoro, partecipando al corso organizzato dalla Camera di Commercio, con la direzione scientifica dell’Università di Siena, avranno la possibilità di ampliare il proprio bagaglio di conoscenze professionali nonché di approfondire gli aspetti giuridici ed operativi della nuova procedura necessari ad assumere il nuovo e delicato ruolo di gestori della crisi di impresa”.
Giovanni Grazzini, presidente dell’Ordine dei Dottori commercialisti ed esperti contabili di Arezzo: “Secondo le stime di Banca d’Italia, a causa della pandemia e delle perdite subite, ben il 12 per cento delle imprese è a rischio di sottocapitalizzazione mentre ancora peggiori sono le analisi di Cerved, secondo cui il 6 per cento delle imprese è addirittura a rischio di insolvenza nel 2021, con tassi di sofferenza più acuti nel settore dei servizi e fra le piccole imprese. Purtroppo è ragionevole ritenere che l’ondata delle crisi attese superi di molto i numeri storici delle procedure concorsuali in Italia. È necessario evitare di riversare sui tribunali fallimentari un numero eccessivo di ricorsi ed è necessario contenere i costi (prededucibili) che si producono con l’ingresso delle imprese nelle procedure concorsuali: possiamo dire che, se l’attività dei tribunali sarà paralizzata, ogni speranza di un gestione delle crisi ordinata e attenta ai diritti e agli interessi di tutti gli attori, in gioco è destinata a spegnersi. La prospettiva del fallimento può inoltre indurre molti imprenditori a nascondere la gravità della crisi e, paradossalmente, alcune misure introdotte dalla decretazione di urgenza (sospensione ammortamenti, sospensione degli effetti civilistici delle perdite sul capitale netto, facilitazione al ricorso dell’indebitamento, cassa integrazione, ecc.) possono creare l’effetto di rinviare ed occultare, in questi anni, una situazione di crisi conclamata. In questo quadro il sistema deve riconoscere il ruolo fondamentale di tutti i professionisti, e dei commercialisti in particolare, che quando il Codice della crisi (auspicabilmente rivisto e riformato alla luce della crisi pandemica) entrerà in vigore, saranno a fianco dell’impresa, e del suo organo di amministrazione, nella veste di sindaco, revisore, advisor, attestatore, gestore dell’OCRI”.
Paola Ciriaca Sabatini, presidente dell’Ordine dei Consulenti del lavoro di Siena: “Il valore aggiunto di questo corso sta senz’altro nell’organizzazione a livello locale e nel coinvolgimento di enti e organismi operanti sul territorio e nell’area senese aretina, nell’indubbio valore formativo dell’intero percorso e, infine, nell’aver saputo intercettare in tempo utile un’esigenza molto sentita, ovvero, quella di potersi dotare degli strumenti necessari (attraverso la docenza affidata a relatori altamente qualificati nonché l’uso della tecnologia a disposizione) e delle competenze richieste per essere pronti, come professionisti dell’area tecnica (consulenti del lavoro, avvocati e commercialisti ed esperti contabili) ad affrontare la nuova disciplina normativa in materia di crisi d’impresa, materia che porterà con sé anche un profondo cambiamento culturale, superando per sempre la connotazione negativa che il fallimento ha sempre avuto e promuovendo il valore positivo e l’efficacia che interventi mirati e preventivi possono avere nella gestione delle crisi aziendal”.
Roberto De Fraja, presidente dell’Ordine degli Avvocati di Arezzo: “Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Arezzo è stato particolarmente lieto di partecipare, unitamente agli altri ordini professionali, all’organizzazione del corso di formazione per Esperti della gestione della crisi d’impresa indetto da Camera di Commercio di Arezzo-Siena con Università di Siena e Arezzo Sviluppo. In un Paese che affronta, ormai da un anno, le incognite della pandemia e grandi difficoltà per tutta la comunità, e proprio per superare le medesime, piace verificare che prendono forma, anzi si sviluppano, le competenze, gli entusiasmi e la serietà di numerosi professionisti che si sono impegnati e si impegnano per affrontare le numerose questioni relative alla gestione della crisi delle imprese. Dunque, è la forza di una comunità che in questi tempi di grandi incertezze vuole guardare avanti ed approfondire compiutamente temi di grande rilevanza per tutte le attività economiche e professionali, riguardanti in particolare le procedure di allerta e di composizione della “crisi di impresa”, di sovraindebitamento, nonché le novità normative, gli accordi per ristrutturazione del debito, oltre ai relativi profili penali. Tutto ciò costituisce indubbiamente un patrimonio di importanti competenze offerte ai numerosi iscritti con il corso di lezioni bisettimanali che vede coinvolti magistrati, professori universitari, commercialisti, avvocati e consulenti del lavoro”.