che si è svolta mercoledì in modalità on line, e che ha visto la partecipazione dall’80% dei lavoratori, ha proclamato lo stato di agitazione dei dipendenti.
“Le motivazioni addotte dall’Amministrazione non sono di carattere economico, – spiega l’organizzazione sindacale – perché come reso noto dal Comune, in due anni, verranno assunte più di 100 persone, indice di grande capacità assunzionale e di un solido bilancio. Non sono neppure di carattere sociale o sanitario, perché sebbene a livello nazionale la natalità sia in calo del 25%, nei nidi senesi, in un anno di pandemia durante il quale le famiglie hanno avuto timori e difficoltà economiche ed organizzative, su 238 bambini ne sono mancati solo 9 ed abbiamo ancora una lista di attesa lunga ed inevasa.
L’assessore Benini ha chiaramente detto che si apre per il futuro una razionalizzazione nella gestione dei nidi pubblici – denuncia la FP CGIL – ovvero che in realtà inizia un processo di smantellamento degli eccellenti servizi che il Comune di Siena offre ai cittadini da oltre 40 anni, e lo faranno solo con una delibera di Giunta, senza passare dal Consiglio comunale perché temono il confronto, tanto è vero che qualche giorno fa non hanno nemmeno voluto discutere in merito a due interrogazioni sul tema perché non urgenti!.
Questa grave decisione, sia nel merito che nel metodo, presa dall’Amministrazione comunale – sottolinea il sindacato – produrrà a settembre un cambio completo del personale nel nido Le Biciancole e i bambini che vi torneranno dopo la pausa estiva non troveranno più le loro educatrici. Ma del resto l’assessore ha detto che la continuità didattica, sostenuta da tutti i pedagogisti a livello mondiale, non è importante…
Il nido Le Biciancole, essendo attiguo ad una scuola dell’infanzia comunale appena fuori le mura di porta Pispini, – aggiunge la FP CGIL – si presta invece a contribuire a sviluppare proprio un Polo pubblico integrato di educazione e di istruzione dalla nascita sino a 6 anni, come previsto dal DL 65/2017, che a tal proposito stanzia appositi finanziamenti statali, ma nulla di tutto ciò sembra interessare od essere stato compreso dalla Giunta.
Siamo contrari all’appalto di un nido comunale ora più che mai – conclude l’organizzazione sindacale – perché in una fase socio economica così difficile per le famiglie e soprattutto per le bambine e i bambini, che con la pandemia mostrano insicurezze e paure e subiscono le difficoltà di organizzazione degli adulti, ci sembra davvero assurdo ed ingiusto che un Sindaco ed una Giunta si accaniscano verso coloro che rappresentano e che dovrebbero difendere. La crisi sanitaria, inoltre, ha reso evidente come la gestione pubblica dei servizi sia un valore da custodire con cura. Vale per la sanità. Vale per l’istruzione e la formazione dei bambini. La scelta di esternalizzare ai privati appare quantomeno antistorica. Anche per questo metteremo in atto tutte le forme di protesta e di lotta a tutela dei cittadini, del futuro della città e dei cittadini di domani”.