Questo sussidio economico che viene erogato a soggetti o a nuclei familiari in possesso, cumulativamente, al momento della presentazione della domanda e per tutta la durata dell’erogazione del beneficio, di alcuni requisiti specifici, sia soggettivi che economici ben precisi.
Nel corso dell’attività del Corpo è stata di recente individuata la posizione di una persona residente nel fiorentino , titolare di partita iva, che ha omesso di indicare nella dichiarazione sostitutiva unica, presentata per la certificazione del reddito ISEE, redditi effettivamente conseguiti derivanti dall’attività professionale esercitata per un importo complessivo di circa 14mila euro.
A seguito infatti dell’incrocio dei dati delle banche bati in uso e valorizzando le risultanze di un precedente controllo fiscale, le Fiamme Gialle senesi sono riuscite a far emergere fatture emesse dal beneficiario e non contabilizzate, così da rendere il suo volume d’affari inferiore a quelle effettivo. L’ammontare complessivo del reddito di cittadinanza indebitamente percepito in nove mesi è risultato ammontare pari a circa 5mila euro.
Il soggetto è stato così denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze, per il reato previsto dall’art. 7, c.1 del D.L. n. 4/2019 in quanto ha indicato dati non veritieri nelle attestazioni ISEE e non ha provveduto alle comunicazioni di variazione del reddito o del patrimonio, come invece previsto dalla normativa di riferimento. Analoga segnalazione è stata effettuata al competente ufficio dell’INPS per il blocco delle successive erogazioni e per il recupero delle somme già indebitamente percepite.