Fondata sui valori della giustizia sociale e dell’ecologismo, che guarda ad asset strategici quali cultura, sanità, scuola, agroalimentare e sostenibilità. È su questi principi che Sinistra Civica Ecologista ha presentato il programma elettorale nella conferenza stampa di questa mattina, sabato 5 settembre, alla presenza dei sei candidati del collegio senese Fabio Dionori, Paolo Galluzzi, Marina Gennari, Nicoletta Innocenti, Mauro Valiani, Loriana Bettini (in collegamento video).
Ad aprire la presentazione il coordinatore politico della lista, Fulvio Mancuso: «Sinistra Civica Ecologista nasce come esperienza dal basso e dunque anche Civica di una sinistra che non si accontenta di guardarsi allo specchio ma vuole sporcarsi le mani per affrontare i problemi della società e in particolare di chi sta peggio, così come stiamo facendo a livello nazionale con l’attuale esperienza di governo che ci vede impegnati sul fronte più difficile che è quello sanitario con il gran lavoro del ministro Speranza. Ci impegniamo nel campo del centro sinistra a sostegno di Giani presidente perché è il tempo dell’unità, contro il pericolo che la Toscana cada nelle mani della peggiore destra che l’esperienza repubblicana abbia mai prodotto».
Tra i punti programmatici del manifesto elettorale di Sinistra Civica Ecologista quelli di una nuova visone culturale e turistica, contro la linea attuale di turismo massificato e di consumo della città; il tema della rigenerazione urbana e dell’efficienza energetica, quello della continuità territoriale per abbattere l’isolamento; ma anche il tema dell’agricoltura e dell’agroalimentare, per la creazione di un grande centro di eccellenza dell’agroalimentare, un nuovo modello industriale e di sostenibilità energetica, la riprogrammazione della sanità, la riqualificazione di eccellenze come Università e centri di ricerca e l’innovazione tecnologica in ambito pubblico.
«Sono asset centrali – continua Mancuso – per creare il modello di centralità territoriale che vogliamo, spostando il più possibile a sinistra le politiche della coalizione nella quale stiamo, verso cioè la tutela dei diritti sociali, il lavoro e la salute in primo luogo, e verso la costruzione di un nuovo modello di sviluppo che leghi sinergicamente impresa, occupazione stabile di qualità e tutela delle risorse ambientali attraverso il virtuoso meccanismo dell’economia circolare e della transizione energetica. Solo così vedremo una crescita del modello, dal punto di vista del welfare, della scuola, della sanità, della cultura, della società, che porterà chi arriva a Siena a sognare di vivere qui».
I temi di rigenerazione urbana, dell’importanza di una nuova dimensione per l’abitare, delle politiche culturali come motore di sviluppo e di crescita, sono stati introdotti da Marina Gennari. «Da senese e madre di due figli di dieci e quindici anni, sostengo che l’efficientamento energetico e il recupero del patrimonio esistente sia delle aree urbane che dei borghi e delle aree interne della regione siano fondamentali per il territorio, con modelli abitativi al passo coi tempi che garantiscano a tutti i migliori e più adeguati spazi di vita, di lavoro e svago. Vivere bene in un luogo diventa motore di attrattività territoriale e sviluppo. Lo sviluppo e la crescita delle nostre aree non possono andare avanti senza un vero investimento nella nostra cultura, senza il quale non può esistere un nuovo futuro possibile per la nostra. Scuola, educazione e formazione sono anch’essi temi che porto al centro della mia candidatura, come punto di ripartenza della nostra società».
«Dobbiamo impiegare tutte le nostre forze e validare proposte per allargare il perimetro pubblico, aumentare la produzione e accendere un nuovo tipo di sviluppo per contrastare la crisi ambientale – è stato il commento di Mauro Valiani -. Siamo di fronte a un nuovo periodo politico regionale di grande cambiamento. Ci siamo buttati in questa impresa con l’idea di fondo di cambiare la Toscana, perché c’è tanto da cambiare. Occorre maggiore innovazione nelle politiche di circolarità e nella gestione dei rifiuti così come bisogna spingere sul potenziamento e qualificazione dei patti di collaborazione per la gestione delle aree verdi, sul rilancio del progetto “orti urbani e sociali” e, in questa fase, cogliere l’occasione degli straordinari benefici degli ecobonus per rilanciare il risparmio energetico, la prevenzione del rischio sismico e le ristrutturazioni in genere, mettendo insieme Enti, associazioni attività produttive e cittadini».
«Ho dedicato la vita a queste battaglie, in questa lista ho ritrovato l’entusiasmo per la politica, fatta dall’impegno di tutti noi – ha commentato Fabio Dionori -. Bisogna appellarsi al diritto di voto, un diritto al quale non bisogna mai rinunciare, perché tutti devono essere coinvolti nelle scelte. Soprattutto i giovani, non possiamo lasciarli delusi e con l’unica prospettiva di abbandonare il paese in cui sono nati e cresciuti. Devono essere orgogliosi di questo paese e di appartenere al loro Stato. Siamo il territorio della Mezzadria e quello in cui sono nati i grandi principi del socialismo. Significa che noi non ci dimentichiamo mai degli altri. La Toscana ha necessità di realizzare opere importanti, prima fra tutte l’opera dell’uomo, e riportare tutto sotto un rapporto diretto tra agricoltori, cacciatori e struttura pubblica, necessario per il mantenimento dell’ambiente da parte degli stessi agricoltori. Chiediamo più finanziamenti regionali soprattutto per la comunità montana, dove gli agricoltori hanno un reddito bassissimo e in cui è necessario recuperare territori abbandonati. Dobbiamo batterci per fermare la destra che rischia di distruggere una Toscana che non ha bisogno di essere distrutta, ma ammodernata».
«Trasferire questi valori alle nuove generazioni, permettere di vivere questo grande senso di appartenenza al territorio – ha commentato Nicoletta Innocenti -. Vengo da un’azienda impegnata nel settore del turismo sostenibile e credo non ci sia una causa più urgente né più giusta del proteggere il futuro del nostro pianeta. Oggi abbiamo forse compreso che non potrà mai esistere una giustizia sociale senza una giustizia ecologica. Per questa ragione ho scelto da donna, da attivista e da professionista che da 35 anni si occupa di sostenibilità e sviluppo locale anche per progetti europei, di impegnarmi convintamente con questa lista. Ci battiamo anche sulla critica posizione della geotermia. Puntiamo a una Toscana carbon neutral entro il 2050. Nel sud della provincia di Siena da oltre 60 anni è in atto uno sfruttamento geotermico intensivo che non ha prodotto la ricchezza e i vantaggi prospettati. Spesso si è trattato di sfruttamento, assistenzialismo, monetizzazione del disagio, rischi per la salute delle comunità residenti o più semplicemente svendita di pezzi di territorio e delle loro vocazioni naturali. Come candidati, ci impegniamo a non sostenere nessun nuovo progetto di sfruttamento geotermoelettrico nella provincia di Siena, tanto meno nelle zone dell’Amiata, Val di Paglia, Val d’Orcia, Valdichiana recentemente oggetto di forte contrasto con le comunità locali».
«Sono neuroradiologo da 30 anni e per questo ben consapevole del lavoro della Sanità pubblica e del rapporto tra medico e cittadino – ha commentato Paolo Galluzzi -. Credo in un Sistema sanitario nazionale pubblico, universalistico e solidale, nella responsabilità di chi svolge un lavoro pubblico e nella professionalità degli operatori. Per il nostro territorio occorrono risorse adeguate riequilibrando quelle complessive regionali; attribuzione di una funzione distintiva nell’ambito delle strutture regionali; ammodernamento della struttura e politiche di attrattività specifica. Nell’emergenza pandemica la Toscana si è distinta per i suoi professionisti e le sue eccellenze, ma ci sono criticità da colmare, per la carenza di tecnologia e del personale. C’è una forte mancanza di strutture che consentono di eseguire gli esami necessari in tempi brevi e posti letto per la terapia intensiva. Più in generale, nel nostro programma rivendichiamo la necessità politica di riaffermare la centralità del servizio pubblico sanitario rispetto al privato, centralità che deve essere difesa con una maggiore competitività del servizio pubblico rispetto a quello privato convenzionato anche con revisione delle modalità e misura di rimborso per le varie prestazioni e allo stesso tempo agire per il fattivo azzeramento dei tempi di attesa pubblici».
«Mi piace immaginare che da questa pandemia possiamo aver imparato qualcosa, dandoci degli assist per una possibilità di cambiamento – ha concluso Loriana Bettini -. Il mio slogan è pubblico è meglio, perché fino a oggi la filosofia del mercato ha condizionato le scelte e portato a un arretramento di servizi pubblici. Le difficoltà del sanitario sono anche frutto di queste politiche di arretramento, così come lo sfruttamento di città e territori, di un’economia che ha pensato a un mordi e fuggi, per cultura e turismo, senza tener conto di una crescita collettiva delle comunità e dei borghi. Molto di quello che c’era nel territorio è stato delocalizzato e ci siamo ritrovati inevitabilmente senza un manifatturiero. Il lavoro è il luogo e lo strumento sulle quali girano le direttrici del cambiamento sociologico e personale. Il lavoro è lo strumento di politica progressista che ci aspetta. Lo smartworking è la nuova prospettiva sulla quale costruire politiche progressiste per le città per ripensare un nuovo modo di vivere, dove il lavoro è un modo per andare incontro alla vita e non un rincorrere la vita. La mia esperienza agli sportelli territoriali mi ha dimostrato come occorra sostenere una proposta politica che metta al centro la tutela delle fasce più deboli per costruire reti di mutuo sostegno verso una crescita collettiva, in chiave sostenibile. Credo nella necessità di un investimento nella Pubblica amministrazione, quale struttura connessa ai diritti essenziali del cittadino come salute, istruzione, sicurezza, giustizia e lavoro. Un investimento fondamentale per accelerare il processo di innovazione e costruire una strategia vincente per lo sviluppo sociale ed economico della nostra Regione».