I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Siena hanno smantellato una banda di italiani residenti nei dintorni di Sinalunga dedita allo spaccio di stupefacenti, principalmente eroina e metadone.
Le indagini dell’operazione ”Ritorno”, sono durate quasi un anno e sono state dedicate, come dice il nome, al ritorno sul mercato di queste sostanze tradizionali, dopo l’esplosione mondiale del consumo di droghe sintetiche. Il fenomeno è ormai un dato di fatto consolidato, i cui segnali erano da tempo presenti, dopo che il consumo di queste sostanze si era sensibilmente ridotto rispetto agli anni 70/90 per il concomitante emergere di altre droghe. La banda spacciavia circa 300 grammi di eroina al mese oltre a metadone e ad altre sostanze come cocaina.
Sono state quattro le misure cautelari emesse dal GIP presso il Tribunale di Siena, mentre altre 5 persone sono state denunciate in stato di libertà in attesa del processo, trattandosi di posizioni di minore responsabilità.
Il gruppo si approvigionava a Perugia e distribuiva la droga sul mercato della Valdichiana senese e aretina, nonché nell’area delle Crete senesi, a consumatori che spesso facevano fatica a pagarla. Dalle intercettazioni telefoniche è emerso infatti un quadro desolante di ricerca spasmodica di eroina da parte di tutta una serie di persone dipendenti dalla sostanza, disposti a spacciare a loro volta pur di garantirsi le dosi.
Nella fase delle catture sono stati eseguiti anche sette decreti di perquisizione personale e locali tra Sinalunga, Foiano della Chiana e Cortona (AR) e Castiglion del Lago (PG). Proprio in questa località sono stati rinvenuti alcuni flaconi di metadone illecitamente detenuti.
Per le perquisizioni sono state utilizzate le unità cinofile del Nucleo dei Carabinieri di Firenze e circa 50 militari di tre Comandi provinciali di Siena, Arezzo e Perugia, entrati in azione in contemporanea alle sei del mattino, l’ora “x” prestabilita.
Le indagini erano state avviate l’estate scorsa dopo un caso di overdose da alcol e droghe verificatosi all’ospedale di Nottola, che aveva innescato l’interesse di magistratura e carabinieri. Le indagini dei militari hanno portato alle 500 pagine di ordinanza del GIP Alessandro Buccino Grimaldi, su conforme richiesta del PM Sara Faina.
A seguito delle tante intercettazioni, in ben sei casi i carabinieri sono intervenuti dopo le cessioni di sostanze stupefacenti, facendo apparire tali interventi occasionali, in modo da dimostrare che gli oggetti dei quali si parlava nelle conversazioni telefoniche fossero eroina, metadone o hascìsc.
Si è trattato di un’indagine “classica”, con tanto di servizi di appostamento e pedinamento, necessaria al contenimento di un fenomeno grave, con risvolti sociali pesanti e con rischi per le giovani generazioni e per quanti non hanno coscienza di cosa significhi per davvero essere tossicodipendenti, in particolare di eroina.