avevano intensificato le attività di contrasto alle illecite fenomenologie dell’evasione fiscale, compresa quella del canone speciale Rai dovuto dagli esercizi pubblici in locali aperti al pubblico o comunque fuori dall’ambito familiare.
“Quest’ultima fenomenologia – spiegano le Fiamme Gialle senesi – ha costituito oggetto di attento monitoraggio sin dall’inizio dell’anno con specifico riferimento alle spettanze dovute dagli esercizi commerciali aperti al pubblico, i quali al fine di fornire un servizio maggiormente appetibile, specie in concomitanza di eventi sportivi, dotano il proprio locale di apparecchio televisivo.”
In questo ambito si inserisce l’attività condotta dalle fiamme gialle senesi che, con l’ausilio degli elementi di rischio raccolti, anche grazie al contributo fornito dal protocollo d’intesa in essere tra il Corpo e la RAI, ha permesso di individuare una nota struttura operante nel settore alberghiero della Val di Chiana che si era “dimenticata” di pagare il canone speciale Rai.
A differenza della tassa ordinaria, che a partire dall’anno 2016 viene inserita nella bolletta della luce, il tributo per gli esercizi pubblici che detengono apparecchi televisivi è dovuto in relazione alla tipologia di attività esercitata ed è proporzionale alla categoria di appartenenza ed agli apparecchi detenuti, variando dagli oltre 6.000 euro dovuti da un albergo di lusso ai 200 euro per strutture ricettizie con un solo televisore.
“Gli effetti distorsivi causati da tali forme di illecito fiscale – concludono i Finanzieri – alterano le regole del mercato, creando un indebito vantaggio competitivo per i commercianti non in regola, in danno di quelli onesti. Inoltre, l’evasione delle imposte produce effetti negativi per l’intera economia, danneggiando le risorse economiche dello Stato ed accrescendo il carico fiscale per i contribuenti che operano nel rispetto della legalità.”