Così una lettera inviata dalle organizzazioni sindacali nella quale si precisa come “l’Istituto è da anni ormai che denuncia, sia tramite Direzione che tramite organizzazioni sindacali, la grave carenza di personale; basti pensare che negli ultimi due anni gli operatori penitenziari sono diminuiti di ben 8 unità. (45 nel 2017 – 37 nel 2019). Attualmente l’organico previsto per l’Istituto di Siena dovrebbe essere di 50 unità, ma la realtà è ben diversa da quanto previsto. L’organico Amministrato risulta di 37 unità di cui: in uscita 1 unità per distacco politico dal DAP, 1 Commissario distaccato; 1 unità distaccata in entrata dal Dap.
Con questi dati – proseguono i sindacati – si arriva davvero a un numero esiguo di personale di Polizia penitenziaria non congruo nemmeno a coprire i posti di servizio ai livelli minimi attuali. Mancano per ruolo 1 commissario, 4 ispettori, 3 sovrintendenti e 5 agenti assistenti. La situazione è davvero critica e siamo realmente preoccupati per la futura gestione dell’Istituto di Siena. La pianta organica prevista per il livello medio dovrebbe essere di 70 unità di Polizia Penitenziaria, con una carenza del 48%. Il quadro, di per sè, già dovrebbe offrire una chiara fotografia della criticità che sta vivendo l’Istituto di Siena e con questi numeri non si riesce nemmeno a programmare un piano ferie natalizio.
Tutto ciò comporta che i poliziotti penitenziari di Siena sono indotti a lavorare nell’emergenza quotidiana, costretti a fronteggiare situazioni di grave criticità, con sovraccarico enorme di carichi di lavoro e responsabilità in una situazione di chiara emergenza.”
Chiedendo nell’immediato l’assegnazione di minimo 10 unità di personale e successivamente di un minimo di altre 5 unità di personale uscente dai corsi, i sindacati proclamano lo stato di agitazione di tutto il personale annunciando che in assenza di provvedimenti il 21 novembre sarà proclamata una protesta davanti al carcere di Siena con l’astensione dalla mensa per l’intera giornata.