Eppure, fino a qualche giorno fa, procurarsi un pacchetto di sigarette a Siena era un vero e proprio “gioco da ragazzi”. Anche un bambino, infatti, poteva acquistare liberamente tabacchi presso il distributore automatico di un locale situato nella prima periferia cittadina, semplicemente inserendo la propria tessera sanitaria.
E’ quanto scoperto dai militari della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Siena, a seguito di una segnalazione effettuata al numero di pubblica utilità 117 da un giovane padre il quale, nell’intento di prendere un pacchetto di sigarette presso un distributore automatico, si era accorto di aver erroneamente inserito all’interno dell’apposita fessura la tessera sanitaria del figlioletto di appena tre anni, riuscendo tuttavia nell’acquisto.
Il conseguente controllo effettuato dalle Fiamme Gialle senesi, avvenuto anche simulando un acquisto mediante l’introduzione nell’apparecchio della tessera sanitaria del figlio minore di un militare ha confermato purtroppo quanto segnalato, ovvero l’estrema semplicità, per chiunque e di qualsiasi età, di fornirsi presso quel distributore di tabacchi senza alcun limite.
E’ stata quindi comminata al titolare dell’esercizio commerciale gestore del distributore automatico una sanzione pecuniaria amministrativa pari a 1000 euro ed ora rischia anche l’applicazione, da parte della competente Prefettura, della sospensione per 15 giorni della licenza all’esercizio dell’attività.
Nei prossimi giorni saranno effettuate ulteriori verifiche a campione su altri distributori presenti sul territorio provinciale al fine di prevenire analoghe situazioni della specie.
“L’azione svolta – spiega la Guardia di Finanza di Siena -, oltre a porre particolare attenzione alla prevenzione di fenomeni di uso di tabacchi da parte di minorenni, conferma ancora una volta il costante presidio attuato dal Corpo sul territorio senese, finalizzato a contrastare l’abusivismo e l’illecita gestione delle attività commerciali che, oltre a minacciare la salute dei consumatori, altera pesantemente il regolare funzionamento del mercato, penalizzando gli imprenditori onesti a vantaggio di pochi operatori senza scrupoli attenti alle logiche di profitto e non a quelle di legalità.”