L’ingresso in terra di Siena di monsignor Lojudice è avvenuto alle 14.30 con la visita alla chiesa di Sant’Ansano a Dofana, nel comune di Castelnuovo Berardenga, dove sono conservate le reliquie di Sant’Ansano, accolto dal sindaco Fabrizio Nepi.
Attorno alle 15.30, l’ingresso in città da Porta Romana, dove è stato accolto da un gruppo festoso di giovani, per poi fare visita a due residenze per anziani.
Il corteo ha poi preceduto verso via Roma fino ad arrivare in piazza Duomo dove è stato accolto dal prefetto Armando Gradone, dal sindaco Luigi De Mossi, dalla Giunta comunale, dai rappresentanti delle forze dell’ordine. Presenti anche il presidente della Provincia di Siena, Silvio Franceschelli, i rappresentanti della Contrade e degli enti economici.
Attorno alle 16.45, dopo la sbandierata delle Contrade di Siena, in un palco allestito davanti al Santa Maria della Scala, introdotto dalla giornalista Virginia Masoni, Lojudice ha dapprima salutato informalmente la città: ”Buonasera a tutti voi, ben trovati, così numerosi, così colorati, così vivaci, e quindi desiderosi di esprimere tante cose”, poi riferendosi alla sbandierata della Contrade ha affermato come ”rappresenta tante cose, e so che per ciascuno di voi rappresenta veramente un mondo passato, presente e anche rivolto verso il futuro. Siena, possiamo dirlo, è un piccolo centro del mondo? Non voglio esagerare, però senz’altro è un luogo che attira tantissima gente perchè la bellezza è una bellezza rinomata, conosciuta dovunque e che deve essere sempre maggiormente valorizzata. Speriamo di poterlo fare anche insieme. Io mi auguro intanto di conoscere e di conoscervi, per lo meno tutte le persone che vivono e sono qui, e che magari hanno trascorso la vita o che sono venuti da poco, o che sono venuti da fuori. Quindi conoscerci per costruire qualcosa di bello insieme. L’augurio che voglio farvi così la prima volta che dico una parola in questa piazza davanti a tutti voi. E quindi speriamo di poter costruire una Siena sempre più bella, più ricca e più profonda, carica di valori che vengono dalla storia ma che devono venire anche dalla vita di ciascuno di noi, perchè ognuno di noi ha senz’altro tante cose da mettere in gioco, da mettere in balle e da far crescere e far fruttificare così come ci dice il Vangelo. E allora grazie innanzi tutto di questa accoglienza, di tutta questa festa che avete preparato con tanta attenzione a tanta cura di tutti i particolari e buona continuazione, buona celebrazione nella messa che adesso vivremo insieme qui nella nostra cattedrale, nel nostro duomo. L’augurio è che ognuno veramente possa sentirsi sempre al suo posto, chi vive qui è ovvio, chi viene da lontano che si senta un po’ a casa sua, e io già comincio un po’ a sentirmi a casa mia. Grazie a tutti voi.”
Successivamente il sindaco Luigi De Mossi ha salutato monsignor Lojudice a nome della città di Siena: ”E con grande piacere che la città di siena, il suo popolo, tutte le sue Contrade st e le istituzioni vogliono dare il benvenuto al vescovo Paolo Lojudice. E’ un momento in cui noi tutti qui accogliamo con grande amicizia, con disponibilità, con assoluta benevolenza civica la presenza del nuovo vescovo. Siena, lo sapete, ha attraversato non sempre in questi ultimi anni dei bei momenti, ma Siena, il suo popolo, i suoi credenti si sono sempre uniti intorno alle istituzioni, sia quelle civili che quelle religiose. Siena ha un legame con la fede religiosa importante. Le sue Contrade hanno un legame storico, vero, effettivo, con la fede religiosa. Noi quindi vogliamo che questo incontro sia un incontro importante, fruttifero, un buon augurio perchè nel legame indissolubile fra la comunità e il vescovo ci siano tante cose buone e non ho dubbi che ci saranno; non ho dubbi che questa collaborazione che dovrà essere sempre più stretta, sempre più amichevole, sempre più legata ai valori che sono imprescindibili, non solo per la nostra città ma anche per il nostro Stato, siano quelli che informano l’importante opera pastorale del nostro vescovo. Noi siamo consapevoli che il futuro non è mai certo, non è mai sicuro. Una generazione va e una viene, ma la Terra sta in eterno e la Terra è questa città, siete tutti voi. Oggi, accompagnati dal nostro vescovo che noi vogliamo fortemente legato a questo territorio, e disponibile come lo è il Comune e tutta la nostra Amministrazione a percorrere un lungo cammino, che ci porterà ancora una volta, che ci farà stare ancora una volta nell’eccellenza, perchè questa è la cifra, è la civiltà della nostra città. Quindi uniamoci tutti e diamo un caloroso benvenuto al nostro vescovo.”
Infine il discorso ufficiale di monsignore: “Gentilissimo sindaco, distinte autorità civili e militari tutte grazie. L’ho già detto poco fa, lo ripeto: grazie di questa accoglienza, di questa bellissima preparazione al mio ingresso, che ha visto anche voi oltre ai sacerdoti, disponibili e impegnati. L’impegno civile e sociale non è altro dall’impegno e dal lavoro verso la persona umana integrale, in tutta la sua complessità e interezza, compito specifico, tipico, di ogni comunità cristiana. Nella mia responsabilità pastorale, nel dialogo e nella collaborazione di tutte le istituzioni civili, spero di rilanciare con una visione nuova l’attività formativa ed educativa dei giovani, dei laici cristiani di ogni età e condizione, attraverso iniziative di formazione civile, religiosa che partano dal basso, dai microcosmi parrocchiali e associativi, ripartendo dai quartieri, dai territori, dai diversi contesti, per riannodare i fili, ricucire le ferite, rimettere in moto processi più vasti. Mi auguro di poter camminare insieme a tutta la cittadinanza della Diocesi per il tempo che il Signore vorrà, stando vicino alla gente per accompagnare e servire il popolo che vive in queste terre. Un sociologo italiano recentemente ha affermato in una sua intervista che per il buon governo c’è bisogno di due autorità: una civile e una spirituale-religiosa, quella civile garantisce la sicurezza, quella spirituale offre un orizzonte di senso. L’uomo ha bisogno di tutte e due le cose, se si esclude una delle due la società soffre, diventa schizofrenica, si ammala, e noi invece vogliamo che la nostra città, la nostra Diocesi, siano non solo sane, ma capaci di dare risposte chiare e forti, di superare problemi e fatiche, e penso alla solitudine di tante persone anziane, di presentarsi con dignità e coraggio di fronte alle sfide del nostro tempo in modo particolare per quanto riguarda l’educazione delle nuove generazioni, l’apertura verso il futuro, il sostegno a chi può trovarsi in una situazione di difficoltà o bisogno. Grazie ancora per questa accoglienza e buon lavoro a lei (rivolto al sindaco De Mossi, ndr), ai colleghi degli altri Comuni, a tutte le istituzioni impegnate, giorno dopo giorno, a sostenere e accompagnare la vita di migliaia di persone. “
L’arcivescovo e i dodici vescovi concelebranti, si sono successivamente recati presso la chiesa della Santissima Annunziata per il rito della vestizione, uscendo poi in processione fino al duomo dove il proposto, don Gaetano Rutilio, ha porto all’arcivescovo il Crocifisso per la venerazione e il bacio.
Alle 17.30 l’inizio della santa messa, che è stata introdotta dal nunzio apostolico, e precedente arcivescovo di Siena dal 2001, Antonio Buoncristinani. Dopo la lettura della Bolla papale da parte del cancelliere che ha ufficializzato la nomina di Augusto Paolo Lojudice, l’arcivescovo dell’Arcidiocesi di Siena, Colle Val d’Elsa e Montalcino ha celebrato la messa che si è conclusa con la preghiera a Maria davanti alla Madonna del Voto.
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