dalle imputazioni di ostacolo alla vigilanza per la ristrutturazione del derivato Alexandria, stipulato con banca Nomura.
Accogliendo il ricorso delle difese di Giuseppe Mussari, Antonio Vigni e Gianluca Baldassarri, gli ermellini hanno disposto un appello bis a Firenze per valutare se concedere un proscioglimento più ampio “perché il fatto non sussiste” respingendo il ricorso del Pg di Firenze che chiedeva un appello bis per riaprire alle accuse.
L’assoluzione in appello era stata pronunciata il 7 dicembre 2017. Secondo i giudici di appello nessuno aveva nascosto a Consob e Bankitalia il contratto sui derivati che avevano affossato il Monte dei Paschi Siena, la banca più antica del mondo che proprio a causa di quei prodotti finanziari era passata attraverso un fuoco di fila di salvataggi pubblici fino a diventare dello Stato. La Corte d’Appello di Firenze aveva quindi assolto l’ex presidente di Mps Mussari, l’ex direttore generale della banca Vigni e l’ex responsabile dell’area finanza Baldassarri dall’accusa di ostacolo alla vigilanza per la ristrutturazione del derivato Alexandria per “non aver commesso il fatto”.
In primo grado, Mussari, Vigni e Baldassarri erano stati condannati dal Tribunale di Siena a 3 anni e mezzo di reclusione e 5 anni di interdizione, con decisione del 31 ottobre 2014.