“Il Sindacato Pensionati CGIL è un sindacato attivo ogni giorno su tutto il territorio nazionale per tutelare i pensionati e le loro famiglie, sostenendo i loro diritti. Tanti sono gli ambiti di intervento, tutti incentrati sulla necessità di tutelare i nostri iscritti sia a livello collettivo che individuale. Dalle pensioni al welfare, al fisco, alla sanità, alla non autosufficienza, non c’è aspetto della vita dei pensionati e degli anziani che non ci veda in campo da protagonisti.” Così una nota della Spi Cgil.
“Non ci dimentichiamo mai che oltre alla condizione di pensionati siamo cittadini. E’ per questo che lo SPI-CGIL alla sua quotidiana attività sindacale accompagna un costante impegno nella promozione e nella difesa dei valori costituzionali della democrazia, della libertà, dell’uguaglianza sociale e della solidarietà in un rapporto sinergico con le nuove generazioni.
Ci occupiamo anche della tutela individuale, del recupero dei “diritti inespressi” con il controllo delle pensioni, riuscendo così a garantire a molti pensionati e pensionate l’esercizio dei loro diritti e il recupero di somme importanti a loro spettanti.
Nel 2018 sono stati recuperati oltre 155.000 euro a favore dei pensionati in tutta la provincia di Siena. I nostri operatori, sparsi in tutto il territorio, stiscontrando il diritto a prestazioni non erogate sul 20% circa della documentazione controllata, recuperando cifre importanti per molti pensionati. La campagna prosegue quindi con grande successo in tutta la provincia per far emergere i cosiddetti “diritti inespressi”, cioè diritti di cui si può usufruire solo facendone richiesta all’Ente previdenziale ma che la maggioranza degli anziani non conosce: assegni al nucleo familiare, integrazione al trattamento minimo, somme e importi aggiuntivi, quattordicesima mensilità, ecc..
Abbiamo rilevato differenze notevoli che vanno ad aumentare l’importo mensile della pensione anche di 100 euro e con arretrati di oltre 6.000 euro. Per persone con redditi di queste entità sono cifre davvero importanti.
Fra i motivi che determinano i “diritti inespressi” il principale è legato alla decisione dell’Inps di non inviare più a casa il modello ObisM, cioè la busta paga del pensionato e la certificazione dei redditi. Per questo lo Spi-Cgil stampa gratuitamente agli iscritti questa documentazione, rilevando appunto possibili crediti a favore dell’anziano.
Quest’anno, a differenza del passato, l’INPS, ad oggi, non ha messo a disposizione dei pensionati la visualizzazione e la stampa del mod. ObisM, impedendo così al pensionato di conoscere la propria busta paga.”