Il sindaco uscente di Torrita di Siena, Giacomo Grazi, si ripresenta alle prossime amministrative di maggio a capo di una coalizione di centrosinistra che fa perno sul suo partito, il Pd, ma che vede alleati i socialisti, gli esponenti di Più Europa e l’ex opposizione della lista civica “RiFare Torrita” di Rodolfo Damigelli.
“Sono convinto che la coalizione possa riconquistare la guida del Comune anche se, oltre a una lista di centrodestra guidata dal leghista Lorenzo Vestri, potrebbe scendere in campo una formazione nata dalle ceneri del comitato “No fusione” e già chiamata “Torrita Bene Comune”. Una lista che sicuramente potrebbe erodere dei consensi alla sinistra e nello stesso Pd visto che qualche tesserato dei “Dem” vi avrebbe aderito” spiega Giacomo Grazi.
“La prima cosa che farò se sarò confermato sarà di completare e migliorare dal punto di vista estetico il senso unico che tante critiche sollevò a suo tempo. Via Mazzini deve diventare viale Mazzini a tutti gli effetti. Gli stessi commercianti che a suo tempo sollevarono parecchi dubbi sono convinto che ne saranno felici anche perché in questo periodo il loro fatturato è aumentato. La strada inoltre è più sicura.
Tra le altre priorità, sulle quali mi sto confrontando con la cittadinanza in una serie di incontri di ‘ascolto’, dò molto peso a quelle legate alla mobilità come il completamento della viabilità nella zona artigianale del “Confino” e della parziale variante della strada 237 da Bettolle per impedire che i mezzi pesanti passino per il centro abitato. Così come al completamento di via dei Colli che serve ai collegamenti con la frazione di Montefollonico. Altro capitolo importante del programma riguarda le scuole: tra l’altro uno degli obiettivi è di riportare entro il prossimo anno le scuole medie vicino al palazzetto dello sport dopo aver completato il loro adeguamento sismico e energetico.
Relativamente alla sconfitta subita con il referendum sulla fusione con Montepulciano è un capitolo chiuso.
Sul nuovo corso del Pd ritengo Nicola Zingaretti un segretario “inclusivo” – anche se ha votato, alle primarie, per Maurizio Martina e apprezzo molto le prime dichiarazioni di Paolo Gentiloni -, chiamato a presiedere il partito, che ha chiuso la porta ai vertici di coloro che ne uscirono contribuendo poi a far perdere Matteo Renzi, un leader carismatico che i democratici avevano e che hanno volutamente “perso”.
Da ex renziano doc, se il Pd diventa il secondo partito superando il M5S e attestandosi intorno a una percentuale del 24-25%, Matteo Renzi resterà nel partito ma se i democratici non riusciranno a decollare, seguirà un’altra strada, come è il titolo del suo ultimo e fortunato libro. Per quanto mi riguarda io sono e resto nel Pd.
L’allargamento della coalizione di centrosinistra di Torrita di Siena al gruppo di opposizione consiliare guidato da Rodolfo Damigelli, rappresenta una vera novità nel panorama elettorale della Valdichiana che pochi avrebbero potuto immaginare, dal momento che questi con il proprio gruppo consiliare ha sempre mantenuto ferma la linea dell’opposizione e addirittura era schierato convintamente per il No alla Fusione.
L’accordo del Partito democratico e dei socialisti nasce da un doppio apprezzamento: il mio che vede in Rodolfo Damigelli e Maria Grazia Bruni una opposizione severa ma costruttiva (molte volte questo gruppo consiliare di opposizione ha apprezzato e addirittura votato favorevolmente delibere importanti per scelte importanti); di contro la loro scelta di stare con noi dimostra che in questi cinque anni abbiamo agito sempre per il bene del paese e lo faremo anche nel prossimo mandato, sempre che i cittadini ci daranno, come spero, fiducia.
Questo accordo non ha assolutamente creato mal di pancia nel centrosinistra, anche perché Damigelli è da sempre considerato una brava persona ed in linea con i principi e la cultura del centrosinistra, di cui spesso ne rivendica l’appartenenza. I mal di pancia sono da altre parti, non certo nella nostra coalizione. Questo nuovo centrosinistra con l’apporto del civismo di Damigelli rappresenta tanto e sono convinto che porterà ancora più attenzione, che non guasta mai, sul sociale e sull’associazionismo, oltre ovviamente alla sua conoscenza del territorio che sicuramente avrà un riscontro in termini di preferenze per la nostra lista. Non è vero – conclude Grazi – che la notizia dell’accordo con Damigelli sia passata in sordina; diciamo che è arrivata nel momento giusto e come tutte le cose fatte bene è stata molto apprezzata dalla popolazione. Sono sinceramente convinto che questo progetto di coalizione possa davvero migliorare il lavoro fatto in questi anni.”