“Grazie infinite a chi ci fatto vivere una giornata d’altri tempi: divertimento allo stato puro tra motori e polvere. Tra tutti, però, voglio ringraziare in modo particolare la Polizia Municipale, che è stata al pezzo tutto il giorno, gli autisti del Comune, che hanno fatto la spola mattina e sera con il Monte Sante Marie e i cantonieri comunali, che da lunedì hanno avuto il compito, non facile, di risistemare le strade”. Questo il commento del sindaco di Asciano, Paolo Bonari, dopo il Rally Città di Arezzo-Crete Senesi e Valtiberina che si è svolto nel fine settimana.
Il territorio ascianese è stato teatro nel fine settimana dello spettacolare Rally di Arezzo, giunto alla sua tredicesima edizione, che quest’anno ha allargato il suo “raggio di azione” fino alle crete senesi. Tra polvere e motori tanti cittadini hanno assistito ad una gara d’altri tempi, che ha regalato grande divertimento agli spettatori.
Il fermento attorno a questa manifestazione si è tradotto in un elenco iscritti di alto livello e di grandi numeri: 67 equipaggi iscritti al rally moderno, 23 a quello storico e 5 “all stars” (la categoria di vetture di particolare interesse storico) per un totale di 95 iscritti. E sono ben 34 quelli che si sono presentati al via per il Challenge Raceday. Tradotto in poche parole è stato un successo, considerando che siamo ad inizio stagione, quando ancora molti piloti non hanno completato il budget per la loro attività.
Dalla provincia di Arezzo il rally è infatti andato a raggiungere la provincia di Siena, nel territorio di Asciano. E’ rimasto il quartier generale ad Arezzo, confermato il convinto sostegno all’evento di Anghiari e Pieve Santo Stefano ed il “profumo mondiale” si è sentito forte con il coinvolgimento di Asciano e delle crete senesi, parte importante della manifestazione che è così tornata sulla scena rallistica di primo piano dopo ben venti anni di assenza.
Il territorio di Asciano è stato interessato con la disputa di due bellissimi “chrono” sulla prova “Monte Sante Marie”, che ha fatto la storia dei rallies iridati degli anni Ottanta e Novanta. Molto belle le prove speciali “mondiali” (79,820 chilometri di distanza competitiva su un percorso totale di 447,720) che i concorrenti hanno affrontato con gioia e grande emozione, perché si tratta di vere e proprie icone del rallismo internazionale: Monte Sante Marie, Alpe di Poti, Cerbaiolo, Battaglia di Anghiari e la Power Stage finale da 6 chilometri, sempre sull’Alpe di Poti.
La gara “historic” è stata più corta: otto prove speciali, per un complessivo cronometrato di 73,260 chilometri, a fronte del totale di 397,370. Sono tutte prove speciali percorse dal Mondiale Rally negli anni dal ’70 al ‘90 ed ovviamente anche dai Campionati italiani.