nei confronti di B.M., 45enne, incensurato, gravemente indiziato di aver cagionato la morte di Arturo Pratelli, 17enne, avvenuta nella serata del 28 dicembre scorso. Il giovane, rinvenuto in gravi condizioni sul ciglio del tratto stradale della SP 73 località Pian de Mori del Comune di Sovicille, era deceduto durante il trasporto in ospedale. Dalle prime verifiche, è stata subito attribuita la causa del decesso a un mezzo, che si sarebbe poi allontanato dopo averlo urtato mortalmente alla nuca.
In assenza di un quadro informativo su cui orientare le ricerche (mancanza di testimoni, mancata conoscenza anche della tipologia del mezzo, limitata copertura delle aree interessate con sistemi di videosorveglianza, etc) le indagini immediatamente sviluppate dal Nucleo Investigativo e dalla Compagnia di Siena, sotto la direzione e il coordinamento del dottor Siro De Flammineis, sostituto procuratore presso la Repubblica di Siena, hanno consentito di individuare, attraverso i frammenti dello specchietto retrovisore e della carrozzeria, rinvenuti sul luogo dell’incidente, la tipologia del mezzo identificato in un autocarro MAN di colore bianco. Accertamenti tecnici hanno difatti consentito di ricostruire marca, modello e colore del mezzo che era andato a colpire al capo la vittima, proiettandola fuori dalla carreggiata.
Su tale elemento è stata orientata l’analisi delle migliaia di immagini dei sistemi di videosorveglianza pubblica e privata di Sovicille e dei comuni limitrofi. In tale contesto, i militari dell’Arma hanno rilevato un fotogramma relativo a un camion bianco, ritratto mentre affrontava una curva destrorsa. L’immagine ha consentito di apprezzare l’assenza degli specchietti retrovisori su quel lato destro del mezzo.
Anche con l’aiuto di altre immagini e dei riscontri di alcuni commercianti della zona, è stato identificato il mezzo interessato, risultato intestato a B.M., 45enne della provincia di Padova. Ulteriori riscontri hanno evidenziato come questi fosse solito vendere prodotti ortofrutticoli che dal Veneto trasportava nella provincia di Siena.
Immediatamente sono stati interessati i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Padova che si sono precipitati al domicilio del sospettato e in sua presenza hanno accertato la mancanza degli specchietti retrovisori sul lato destro dell’autocarro. I successivi accertamenti hanno consentito di ricostruire la perfetta compatibilità fra i danni rilevati sul mezzo e i reperti rinvenuti sul luogo del delitto, anche in relazione a particolari tecnici confrontati e misurati.
E’ stato quindi emesso fermo d’indiziato di delitto per omicidio stradale aggravato dalla fuga dell’interessato dalla Procura di Siena, che ha condiviso pienamente gli elementi info-investigativi acquisiti, nei confronti dell’indagato, associato al carcere di Rovigo.
Il comandante provinciale di Siena, Colonnello Stefano Di Pace, il procuratore Salvatore Vitello e lo stesso magistrato che ha diretto l’indagine, intendono inoltre attestare pubblicamente apprezzamento per l’operato dei numerosi Carabinieri che hanno preso parte in maniera sinergica e corale all’indagine – segnatamente delle Stazioni di Sovicille e Rosia, nonché del NORM della Compagnia di Siena, e dei Nuclei Investigativo e Informativo del capoluogo – dedicandosi, con abnegazione e sacrificio, senza soluzione di continuità, all’individuazione del responsabile di questo grave episodio.