collegato ad un computer palmare, realizzato con caratteristiche idonee all’attività venatoria.
Nell’attesa di ricevere quanto acquistato, la donna, navigando in rete, si è pero’ imbattuta in un blog nel quale ben sette persone, residenti in varie parti d’Italia, si stavano lamentando di essere state buggerate da un’inserzione analoga. Tutti stavano sostenendo di aver ricevuto via posta col classico “pacco”, non il costoso marchingegno ma una bottiglia di vino dozzinale che non erano neppure riusciti a bere.
All’arrivo della spedizione la donna ha quindi avuto l’accortezza di aprire il pacco in presenza del postino e di chiamare i Carabinieri di Radicondoli ai quali ha affidato anche il proprio testimone oculare.
Il palmare/collare GPS non era arrivato, come non potevano dimostrare le precedenti vittime, e la donna ha proceduto pertanto a una denuncia-querela per truffa. I Carabinieri hanno intrapreso quindi le loro indagini, riuscendo a individuare con la collaborazione dell’amministrazione delle Poste il titolare della carta e la persona a cui era intestata l’utenza telefonica mobile, che era stata indicata sul sito per eventuali contatti telefonici.
Si tratta di due amici venticinquenni senza precedenti specifici che si erano inventati il business, contando sull’ingenuità di tanti e sulla possibilità ragionevole di poter comunque sostenere che i prodotti promessi fossero stati recapitati con tanto di liberatoria di spedizione dei pacchi.
I Carabinieri di Radicondoli sono anche riusciti a bloccare il contenuto della carta magnetica, per cui è verosimile che presto la donna possa recuperare i 350 euro che le erano stati sottratti.