Così un intervento di David Chiti, candidato a sindaco di Siena alle prossime elezioni amministrative del 10 giugno.
“In questi anni abbiamo sentito troppe volte i nostri amministratori richiamarsi alla prudenza: il loro mantra lo conosciamo ormai bene: non ci sono mai le condizioni, mancano sempre le risorse, il momento è difficile… Chissà perché, però, si scopre poi che la coperta era corta solo quando si trattava di spendere per sostenere i cittadini in difficoltà o investire nel futuro dei giovani senesi; e ridiventava invece magicamente bella abbondante, la stessa coperta, quando si dovevano giustificare esborsi per interventi di assai dubbia utilità. Misteri della politica, anche senese! È arrivato il momento di dire basta alle politiche dell’austerità esercitate solo per comprimere i servizi ai cittadini. È giunto il tempo di opporsi con fermezza alla miopia camuffata da giudiziosa parsimonia. Vogliamo liberare risorse a favore della cittadinanza. Vogliamo investire nel futuro di questa Città. In questi anni con la scusa dei conti in ordine l’ha fatta da padrone l’immobilismo. Così alla crisi si è aggiunta la depressione. È ora il momento di invertire la tendenza e di ripartire. Vogliamo sostenere concretamente le famiglie in difficoltà. Il Comune dovrà mettere a disposizione di ciascun nucleo famigliare in crisi un plafond di 500 euro al mese per far fronte agli acquisti di prima necessità. Non è impossibile, e ci impegniamo a farlo. Vogliamo che il Comune non assista passivamente al declino economico della Città ma faccia da volano alla ripresa di Siena sostenendo l’imprenditorialità giovanile e, contestualmente, la rinascita del centro storico. A ogni giovane senese che apre un nuovo negozio in Centro vogliamo che, per la durata di un triennio, siano corrisposti 5.000 euro l’anno, come contributo alle spese di avviamento dell’attività commerciale. Anche questo è possibile, anche questo va fatto prestissimo. Inoltre devono ripartire i lavori pubblici. Bisogna avere il coraggio di intervenire con decisione, e modificare il nostro paesaggio urbano laddove esso non sia all’altezza del prestigio cittadino. Vi sono edifici, anche non lontani dal Centro, che non sono sottoposti ad alcun vincolo e che andrebbero finalmente abbattuti, senza timidezze e senza rimpianti. Per ricostruire, e poter offrire alla cittadinanza opere più belle e più funzionali, più utili e adeguate al contesto architettonico della nostra meravigliosa Città. Si prenda per esempio il casermone che attualmente ospita la Camera di Commercio, in piazza Matteotti. Siena merita molto di meglio, e può averlo. Da quanto se ne parla? Senza un simile obbrobrio, vera offesa alla bellezza di Siena, piazza Matteotti acquisterebbe un nuovo aspetto. Il Comune dovrebbe acquisire lo stabile. Poi un concorso internazionale aperto ai migliori architetti e urbanisti ridisegnerebbe quella parte di Città. Un parco? Un centro culturale polifunzionale? Il Museo del Palio? Vediamo, confrontiamoci. E ai cittadini l’ultima parola sul progetto, con un referendum. Serve più convinzione, più coraggio nell’affermare le proprie idee, meno tentennamenti spacciati per buon senso. Il buon senso, quello vero, ci dice che non c’è più tempo, che è scoccata l’ora del fare! Non è vero che nelle casse del Comune non ci sono soldi, come la falsa saggezza e la scarsa lungimiranza dei nostri attuali amministratori ci ha raccontato fino a oggi. Anche perché è sempre e comunque questione di scelte, di priorità. Noi vogliamo dare la precedenza ai più bisognosi e ai nostri giovani che intendono mettersi in gioco. Vogliamo dare una chance alle imprese del territorio. Senza dimenticare che molto può essere risparmiato intervenendo sulla gestione della macchina amministrativa e riducendo gli sprechi. Ormai manca poco al 10 Giugno. Ai miei concittadini dico solo di non farsi ingannare da chi afferma che certe cose non si possono realizzare. Chi non ha coraggio e non vuole osare non merita più di governare Siena!”