In primo luogo quand’anche il Tribunale di Siena rispondesse a tutti i criteri prescritti dalla legge delega, in ogni caso la sezione non avrebbe più la competenza sulle procedure concorsuali e cause che da esse derivano relative alle imprese in amministrazione straordinaria e ai gruppi di imprese di rilevante dimensione, competenza riservata al Tribunale delle imprese (art 2 lett. n, numero 1): dunque con la nuova legge questo tipo di procedure sarebbero trattate a Firenze, dalla sezione specializzata per le imprese, la cui creazione e’ da molti criticata e messa in discussione per aver complicato, invece che agevolato, la trattazione delle cause ad essa riservate. Poi per la individuazione dei Tribunali competenti a trattare le procedure concorsuali, l’art. 2 lett. n, numero 3, pone una serie di criteri oggettivi, da 3.1 a 3.7, che non danno assolutamente la certezza che la sezione fallimentare rimanga a Siena.” Così interviene con una nota Francesco Michelotti, candidato alla Camera dei Deputati per Fratelli d’Italia.
“Anche altri capoluoghi toscani, come Siena, Grosseto, ivorno e Pisa rischiano l’accorpamento e la scomparsa della sezione fallimentare; rileviamo la grave la responsabilità del Partito democratico che ha voluto questa riforma della giustizia penalizzante per il territorio; Fratelli d’Italia prende l’impegno di stracciare la delega venga e mantenere le sezioni fallimentari attualmente esistenti.”