IL QUADRO
– I mercati azionari proseguono nella loro ascesa. Lo S&P500 ha segnato il più lungo periodo senza una correzione di almeno il 5%; l’ultima correzione di questa entità è stata nel giugno 2016 in occasione del referendum sulla Brexit. I flussi seguono: nelle ultime quattro settimane gli afflussi ai fondi azionari hanno segnato un nuovo record storico.
– Il via libera della SPD tedesca a negoziazioni formali per la formazione di un nuovo governo in Germania sposta l’attenzione sul percorso di avvicinamento alle elezioni italiane. Nel frattempo i mercati non sembrano preoccupati della parziale chiusura delle attività governative negli USA. Negli ultimi 42 anni ci sono stati 18 episodi simili, di durata compresa tra 1 e 21 giorni e senza particolari impatti di mercato.
MONITOR ELEZIONI POLITICHE
Dal punto di osservazione dei mercati finanziari, la buona notizia è che il referendum sull’euro e qualche forma di ripudio del debito pubblico sono usciti dalle agende di alcune forze politiche. La cattiva è che è in atto una rincorsa a promettere decise marce indietro su alcune riforme e provvedimenti introdotti negli ultimi anni e l’introduzione di misure dal costo relativamente elevato e la cui copertura è nebulosa.
Nonostante questo, uno sguardo al pricing degli assets domestici mostra che sinora le elezioni politiche non hanno innescato un meccanismo di costruzione di un significativo premio al rischio politico.
– Lo spread Btp-Bund ha ritracciato l’allargamento di dicembre e, a attorno ai 135 punti base, non è distante da quello che viene considerato il suo valore di equilibrio (attorno a 120-130 punti base) basato su elementi fondamentali (essenzialmente ciclo e finanza pubblica)
– Il FTSEMIB è su di circa il 8,5% da inizio anno e sta sovraperformando lo Euro Stoxx di circa il 4%, grazie alla buona performance delle banche (e al loro peso nel FTSEMIB relativamente maggiore rispetto all’Euro Stoxx).
La ragione principale di questa calma relativa è rinvenibile nei report sull’argomento che le banche d’investimento internazionali stanno sfornando quotidianamente. Facendo violenza ai dettagli delle analisi, e sintetizzando quelle che sono le aspettative sul punto di arrivo finale di questa tornata elettorale, emerge un chiaro consensus su uno scenario centrale che può essere sintetizzato così: a fronte delle caratteristiche della legge elettorale, gli attuali sondaggi rendono un risultato inconclusivo, in cui nessuno dei tre schieramenti ottiene la maggioranza dei seggi, lo scenario più probabile. A quel punto seguirà uno scioglimento delle attuali coalizioni e una successiva ricomposizione, agevolando un governo di larghe intese. Un governo simile manterrebbe il paese su un sentiero di collaborazione con le istituzioni UE e di disciplina sui conti pubblici. In prospettiva, e con ancora sei settimane al voto, la variabile cruciale per confermare o meno questo scenario sarà l’evoluzione dei sondaggi.
MEETING DELLA BCE: UN’OCCASIONE PER METTERE A FUOCO L’AZIONE NEL 2018
Il primo meeting della BCE del 2018 cade all’indomani di un paio di settimane un po’ complicate per la politica comunicativa della banca centrale. Il rilascio delle minute del meeting di dicembre due settimane fa, che adombravano un imminente mutamento alla guida (forward guidance) sull’impostazione prospettica della politica monetaria, aveva provocato un rialzo dei rendimenti e un apprezzamento dell’euro, evidentemente indesiderato, dal momento che negli scorsi giorni la macchina comunicativa della BCE si è rimessa in moto per correggere l’interpretazione del mercato.
Il meeting di giovedì fornirà l’opportunità a Draghi di chiarire ulteriormente il pensiero della BCE. Il mercato è alla ricerca di lumi su una serie di elementi che andranno chiariti nel corso del 2018:
– Programma di acquisto di titoli: Al momento il termine del programma è settembre 2018, ma il comunicato della BCE contiene la possibilità che il programma venga prolungato e addirittura incrementato (dai 30 mld/mese attuali).
– Tassi: ovvero quando verrà modificata la parte del comunicato dove la BCE si attende che i tassi rimarranno al livello attuale per un periodo prolungato e comunque ben oltre la fine degli acquisti netti di titoli.
– Reinvestimenti: chiarimenti su questo punto sono prematuri, ma una volta che il programma terminerà la BCE dovrà comunicare quale politica intende seguire sul reinvestimento dei proventi derivanti dalla scadenza (e dalle cedole) dei titoli in portafoglio.
LA SETTIMANA
– In aggiunta al meeting della BCE giovedì, è in programma il meeting della Banca del Giappone, la cui unica novità potrebbe essere una revisione al rialzo delle stime di crescita.
– In termini di dati macro, i numeri più interessanti saranno il Pil USA del Q4 (attesa una variazione trimestrale annualizzata del 3%) e gli indici PMI di gennaio per l’area euro, che forniranno un primo sguardo sullo stato della fiducia degli imprenditori all’inizio dell’anno.
– La settimana si prospetta interessante per gli utili societari, con 80 società dello S&P500 che riportano i numeri del Q4.