Nella parte privata, l’Assemblea ha eletto Paolo Campinoti nuovo Presidente della Confindustria Toscana Sud. Campinoti, noto imprenditore della Valdelsa senese, è CEO del Gruppo Pramac e succede ad Andrea Fabianelli, che ha guidato l’associazione dalla sua nascita nel 2014.
Insieme a Campinoti sono stati eletti inoltre i Presidenti delle Delegazioni di Grosseto e Arezzo. Per Grosseto Francesco Pacini, Amministratore Delegato di Venator di Scarlino e per Arezzo Fabrizio Bernini, Fondatore e Presidente di Zucchetti Centro Sistemi di Terranuova.
La squadra completa che da oggi affiancherà Campinoti, Bernini e Pacini è formata da Francesco Fumagalli, Andrea Tanzini, Dario Bonauguri, Maria Cristina Squarcialupi, Fabrizio Landi, Caterina Moni e Marco Busini.
In apertura dei lavori Luca Paolazzi, Direttore del Centro Studi di Confindustria, ha presentato uno studio sulla competitività e l’attrattività dei territori nel contesto europeo commissionato dall’Associazione, evidenziando i punti di forza e di debolezza delle Province e della Regione rispetto alle regioni del centro e del nord Europa.
Alla tavola rotonda, nella quale sono stati trattati i temi legati alla competitività ed allo sviluppo della Toscana del Sud, hanno partecipato Antonella Mansi, Vice Presidente di Confindustria nazionale, Fabio Petri, Presidente della CNA di Siena, Ferrer Vannetti, Presidente della Confartigianato di Arezzo, Eugenio Giani e Marco Stella rispettivamente Presidente e Vice Presidente del Consiglio della Regione Toscana.
Durante il dibattito è emersa la volontà da parte degli attori economici di porre al centro dell’attenzione regionale il gap che la Toscana del Sud sconta rispetto alla cosiddetta “Toscana metropolitana” in termini di infrastrutture ed opportunità di crescita per le imprese locali, nonché il gap della Toscana e delle altre regioni italiane rispetto alle aree più dinamiche d’Europa.
Ha concluso i lavori il Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, il quale ha raccolto l’appello degli industriali della Toscana del Sud per un’azione incisiva verso i decisori politici ed il Governo, affinché la prossima manovra economica, e più in generale l’azione dell’attuale Governo e di quello che scaturirà dopo le elezioni di aprile, sia orientata a sostenere la fase di rilancio della nostra economia, con particolare riferimento alla necessità di proseguire le politiche di sostegno all’innovazione e sviluppo delle nostre imprese.
“La forza delle imprese risiede nella nostra unità associativa” ha commentato Paolo Campinoti al termine dell’Assemblea “solamente con la coesione potremo portare avanti le nostre istanze di imprenditori ed essere messi in condizioni di competere “ad armi pari” rispetto ai nostri concorrenti esteri. In questo senso durante la mia presidenza come Confindustria vogliamo avviare un dialogo ed una collaborazione con le altre associazioni di categoria, in modo da ottenere, tutti insieme, risposte, soprattutto dalla pubblica amministrazione, necessarie a superare il gap che ancora divide la toscana del sud dalla Toscana metropolitana e tutta la regione dai territori europei più dinamici”.
“È con grande onore e soddisfazione che mi accingo a questa nuova esperienza associativa” il commento di Fabrizio Bernini al termine dell’Assemblea “Le imprese del nostro territorio devono avere tutte le opportunità per agganciare la timida ripresa in atto, e per far questo dobbiamo tutti insieme accompagnare il processo di innovazione dettato dalla nuova rivoluzione industriale 4.0. È un compito che deve vedere protagoniste le singole aziende, ma che ha bisogno di un contesto di riferimento favorevole. Per questo è necessario superare i gap non solo delle infrastrutture viarie ma anche di quelle telematiche. Gli imprenditori aretini hanno dimostrato grande dinamicità. Arezzo è la prima provincia toscana per valore aggiunto manifatturiero, la seconda per valore dell’export: abbiamo bisogno di un contesto territoriale che sostenga concretamente la nostra dinamicità.”
“Ho accolto con spirito di servizio e responsabilità, la fiducia che i miei colleghi imprenditori mi hanno voluto dare nell’eleggermi Presidente della Delegazione grossetana di Confindustria” ha dichiarato al termine dell’Assemblea il neo eletto Francesco Pacini, che ha proseguito “La provincia di Grosseto è da troppo tempo ai margini dello sviluppo economico della nostra regione. Fino ad ora abbiamo assistito a diversi attori che hanno sempre dimostrato l’intenzione di sostenere e favorire lo sviluppo di questo territorio, ma non basta. Per Grosseto c’è bisogno di maggiori energie ed investimenti, a partire dalla realizzazione della dorsale tirrenica fino a sistemi per attrarre nuove attività manifatturiere. Durante il mio mandato vorrò porre al centro del dibattito come, al fianco degli altri settori quali il turismo e l’agricoltura, è fondamentale favorire e porre l’attenzione allo sviluppo del manifatturiero, i dati ci dicono che se non si opera in tal senso la nostra provincia è destinata ad un inesorabile declino.”
Indagine sulla competitività della Toscana del Sud
L’indagine sui fattori strutturali nazionali e regionali è basata sul Regional Competitiveness Index – RCI 2016 della Commissione Europea.
L’analisi sui fattori provinciali è basata su Data Base elaborati dal Centro Studi Confindustria, che utilizza la medesima metodologia del sistema RCI.
Gli 11 indicatori analizzati sono:
Istituzioni, Stabilità macroeconomica, Infrastrutture, Salute, istruzione di base, Istruzione terziaria/Formazione Continua, Efficienza del mercato del lavoro, Ampiezza del mercato, Prontezza tecnologica, Maturità del sistema produttivo, Innovazione. I singoli indici analizzati sono riportati in appendice allo studio completo.
In occasione dell’Assemblea Generale 2017, è stata inoltre realizzata dal Centro Studi di Confindustria Toscana un’analisi dell’evoluzione delle esportazioni della Toscana e delle singole province dal 2008 al 2016.
Riportiamo di seguito, in estrema sintesi, i risultati del 2016 e le principali evoluzioni dal 2013
I. Italia su Europa: 19° posto su 28, 18° nel 2013 (persa 1 posizione).
Migliori performances: 7° su Salute e Ampiezza mercato interno, 10° su Infrastrutture.
Peggiori performances: 25° su Istruzione Terziaria/Formazione Continua e su Prontezza Tecnologica, 24° su Mercato del Lavoro e Istituzioni.
II. Regione Toscana su Europa: 172° posto su 236, 160° posto nel 2013 (perse 12 posizioni); prima italiana la Lombardia al 143° posto.
Migliori performance: 37° per Salute, 109° per Ampiezza del Mercato Interno
Peggiori performance: 233° per Istituzioni 230° per Istruzione Terziaria e Formazione Continua
III. Regione Toscana su Italia: 10° posto, 9° posto nel 2013 (persa 1 posizione)
Migliori performances: Salute (2° posto, 4° nel 2013) e Infrastrutture (6° posto, 8° posto nel 2013)
Peggiori performances: Istruzione terziaria e formazione continua (14° posto, 9° nel 2013) e Mercato del Lavoro (10° posto, stabile rispetto al 2013)
IV. Le province della Toscana del Sud rispetto alle 103 province italiane
Siena: 20° Posto
Migliore performance: 2° per Innovazione
Peggiore performance: 79° per Prontezza tecnologica
Arezzo: 26° posto
Migliore performance: 5° per Salute
Peggiore performance: 76° Istruzione Terziaria e Formazione Continua
Grosseto: 64° posto
Migliore performance: 16° per Istituzioni
Peggiore performance: 84° per Infrastrutture
V. L’evoluzione dei territori su PIL, valore aggiunto ed Export
Prodotto interno lordo: fatto 100 il PIL del 2007, al 2015 l’Italia è 92.2, la Toscana è a 94.7. Sempre rispetto al 2007, i dati provinciali aggiornati al 2014 (ultimi ad oggi disponibili), vedono Siena a 98.1, Arezzo a 89.9, Grosseto a 85.8.
Valore aggiunto: fatto 100 il valore aggiunto delle Province, la manifattura pesa ad Arezzo per il 26,4% (prima provincia toscana, seguono Prato con il 23.7%, Firenze e Lucca con il 20.2%), Siena per il 14.9% e Grosseto per il 5.5%. La media nazionale è 15.5%, la media Toscana è 17.8%.
Export della Toscana del Sud: nel 2016 ha esportato per un valore complessivo di 8,24 miliardi di euro, che rappresenta il 25,4% dell’export complessivo regionale. Nel 2008 rappresentava il 21,4% (il 4% in meno) con 5,28 miliardi. In termini assoluti, l’export dell’area dal 2008 al 2016 è cresciuto del 56%. Il contributo più significativo viene da metalli preziosi, gioielleria e sistema moda. Il primo semestre del 2017 vede ancora una crescita del 3.2% rispetto al primo semestre del 2016. Nel dettaglio:
Arezzo: con 6,6 miliardi, realizza il 20,4% dell’export regionale, pari a con una crescita del 5,1% di quanto realizzava nel 2008 (3,75 miliardi). Nel primo semestre del 2017 registra una flessione del 3,4% rispetto al primo semestre 2016. I settori trainanti sono i metalli preziosi, la gioielleria ed il sistema moda, il mercato di riferimento il continente europeo (EU 34,4, non EU 27,4%).
Siena, con 1,31 miliardi, realizza il 4% dell’export toscano, in lieve contrazione (-4,5%) rispetto al 2008. In valori assoluti l’export è rimasto sostanzialmente invariato (nel 2008 era 1,37 miliardi). I settori trainanti sono le bevande, i mezzi di trasporto, la meccanica e la farmaceutica. Il mercato di riferimento è l’Unione Europea (59,1%).
Grosseto dal 2008 al 2016 ha più che raddoppiato le esportazioni, passando dallo 0,6% all’1% dell’export regionale. In valori assoluti, le esportazioni sono passate da 150 a 323 milioni di euro. Il mercato di riferimento è l’Unione Europea (44,2%), seguita dal Nord America (34,3%).