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ASCIANO

Asciano, torna alla luce il carro del principe etrusco

31 Luglio 20174 minuti di lettura
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museocorboli-sala650Dal 5 agosto 2017 alle ore 18 torna visibile al pubblico, nelle sale del Museo Corboli di Asciano, il carro etrusco in ferro rinvenuto nel corso delle indagini archeologiche condotte negli anni ’80 del XX secolo nella tomba A della necropoli del Poggione presso Castelnuovo Berardenga.

Il reperto, risalente alla fine del VII-inizi del VI secolo a.C., è stato sottoposto ad un complesso intervento di restauro diretto dalla ex Soprintendenza Archeologia della Toscana, proseguito dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Arezzo e Grosseto, e finanziato dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena, dal Comune di Asciano e dalla Fondazione Musei Senesi.

Il riallestimento del carro prevede una ricostruzione tridimensionale grazie a una struttura in legno – sulla quale sono state applicate le parti metalliche, funzionali o decorative – che restituisce pienamente la forma e le dimensioni, grazie ai dati raccolti sia durante lo scavo e nel primo intervento, svoltosi negli anni ’80 del Novecento, sia, soprattutto, nel corso del recente restauro. Il calesse del Poggione si presenta come una cassa parallelepipeda, aperta davanti e dietro, priva di predellino, con la seduta collocata quasi all’altezza dei bordi, con uno spazio nella parte posteriore che poteva essere occupato da bagagli o anche da altri occupanti, tirato da due cavalli, che consentivano una andatura abbastanza veloce, come indicano anche le dimensioni delle ruote.

Numerose sono le novità emerse su questa tipologia di oggetto grazie alla ricerca condotta in parallelo al restauro, come evidenzia Irma Della Giovampaola, funzionario archeologo della Soprintendenza, responsabile del patrimonio archeologico delle province di Siena, Grosseto e Arezzo e direttore scientifico dell’intervento: “Si tratta di un calesse funzionale a percorsi anche lunghi, che permetteva di viaggiare seduti, idoneo a raggiungere i possedimenti del suo proprietario, oltre che al trasporto di beni, simbolo quindi del suo status, con una forte valenza celebrativa del rango del gruppo gentilizio, non solo dell’individuo, e del ruolo di controllo del territorio svolto da esso. Sembra avvalorare questa interpretazione la collocazione del calesse all’interno della tomba, che lo lega non solo al mondo funerario, come proiezione simbolica del viaggio agli inferi ma anche come status symbol dell’aristocrazia locale”.

“Siamo orgogliosi e lieti che il carro torni finalmente al Museo”, affermano Paolo Bonari e Lucia Angelini, rispettivamente Sindaco e Assessore alla Cultura del Comune di Asciano. “La nostra amministrazione è fermamente convinta del ruolo che la cultura e i nostri due musei, il Corboli e il Cassioli, possano esercitare non solo in relazione alla comunità locale, ma anche per aumentare l’attrattività turistica del nostro splendido borgo immerso nelle Crete senesi”.

Il Soprintendente arch. Anna Di Bene sottolinea l’importanza dell’attività di tutela svolta che, come in questo caso, alimenta quel senso di appartenenza della collettività al territorio, un profondo legame che consente la salvaguardia e la conservazione del patrimonio culturale.

“Il completamento di questo progetto esemplare – sostiene il presidente della Fondazione Mps Marcello Clarich – è la dimostrazione che il pluriennale e significativo sostegno da parte della Fondazione a favore dell’attività dei Musei Senesi porta risultati tangibili, opportunità di valorizzazione e tutela di un territorio generoso, che conserva beni ancora da scoprire. Arte, cultura, architettura e archeologia sono tra i più importanti pilastri distintivi nella nostra provincia; sicuramente attrazione per il visitatore, ma soprattutto bene identitario per la comunità di riferimento. In questo ambito, la Fondazione svolge da sempre un ruolo determinante non solo a livello finanziario, ma anche in qualità di collettore tra le istituzioni partner”.
“Il nostro è un territorio fortunato” – spiegano Elisa Bruttini e Alessandro Ricceri, rispettivamente responsabile scientifico e presidente della Fondazione Musei Senesi – “tre anni fa è stato presentato il restauro di un altro carro di epoca etrusca, esposto al Museo Archeologico del Chianti Senese: una tipologia di manufatto rara ma evidentemente ben documentata nelle Terre di Siena. Ancora una volta, con il restauro ascianese si conferma lo spirito di collaborazione fra diverse istituzioni”.

Il Museo Palazzo Corboli, oltre ad una straordinaria collezione di opere d’arte dei maestri senesi dal Tre al Seicento, ospita una sezione archeologica che documenta gli insediamenti etruschi dell’Alta Valle dell’Ombrone, con reperti in particolare rinvenuti negli scavi delle necropoli del Poggione e nel tumulo del Molinello, e presso il sito termale di Campo Muri.

INFO: Museo Palazzo Corboli, Corso Matteotti 122, Asciano, tel. 0577 719524, palazzocorboli@museisenesi.org, www.museisenesi.org.

Nei mesi di luglio e agosto il Museo Corboli è aperto tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 22.

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