L’ipotesi Falciai che è azionista dell’istituto senese con l’1,8% era già stata ipotizzata negli ultimi giorni da alcuni dei soci della banca e la scorsa settimana sembrava aver rifiutato la candidatura alla presidenza.
Questo il comunicato dela Fondazione: “La Deputazione Amministratrice della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, riunitasi il 5 novembre, ha identificato, con il supporto dell’advisor Spencer Stuart, l’Ing. Alessandro Falciai, già membro del Consiglio di Amministrazione di Banca Monte dei Paschi di Siena (la “Banca”) dall’Aprile 2015, come candidato alla carica di Presidente, in sostituzione del dottor Massimo Tononi. Pertanto, anche nella veste di socio storico della Banca, la Fondazione proporrà il nominativo prescelto all’assemblea convocata per il prossimo 24 novembre.
L’Ing. Falciai vanta una laurea in Ingegneria Aerospaziale presso l’Università degli Studi di Napoli ed un Master in Business Administration all’INSEAD di Fontainbleau. Ha lavorato presso l’Agenzia Spaziale Europea al progetto della Stazione Spaziale Internazionale. Quindi nel gruppo Iri/Stet, dove in qualità di direttore per l’America Latina ha sviluppato tutte le rilevanti attività dell’attuale Telecom Italia in Sudamerica. Nel 1997 assume l’incarico di Amministratore Delegato di Elettronica Industriale, società tecnologica e infrastrutturale del gruppo Mediaset. Nel 2000 fonda la Dmt S.p.A., poi quotata nel 2004, con l’obiettivo di sviluppare il business delle torri di telecomunicazioni in Italia, unitamente al digitale terrestre. Nel 2011 promuove con successo la fusione con le torri Mediaset, uscendo successivamente da Dmt S.p.A. (oggi EI Towers S.p.A.). Dal 2012 l’Ing. Falciai sviluppa la propria holding Millenium Partecipazioni S.r.l. articolandone l’attività in tre aree: real estate, private equity e finance, attiva con investimenti sia in Italia che all’estero.
Considerato l’alto profilo di tale candidatura e anche l’approfondita conoscenza della Banca che l’Ing. Falciai ha acquisito negli ultimi anni in qualità di Consigliere, nonché di Presidente del Comitato Nomine, si ritiene che su tale nominativo possa convergere un ampio consenso dei soci di Banca Mps.
Nell’occasione, Fondazione Monte dei Paschi di Siena ribadisce un sentito apprezzamento per l’opera svolta dal Dott. Tononi in un delicato momento per l’istituto bancario e formula i migliori auguri di ogni successo per le sue future attività”.
La candidatura di Falciai, imprenditore livornese apre una settimana di fuoco per Mps. L’amministratore delegato di Mps Marco Morelli impegnato è impegnato da lunedì scorso in un road-show che ha toccato le principali piazze finanziarie, da Londra al Qatar agli Usa, patria dei grandi fondi, per convincere gli investitori a scommettere sulla Banca che si prepara a lanciare un aumento di capitale da 5 miliardi di euro, valendone appena 0,6 in Borsa.
Lunedì è il termine ultimo per presentare offerte per la piattaforma Juliet, che gestisce crediti deteriorati per 8,6 miliardi di euro, e nel pomeriggio Morelli sarà a Roma in via Martini, convocato dalla Consob dopo il passo indietro dell’ex-ministro Corrado Passera, già sentito in commissione, che ha ritirato la propria proposta per il salvataggio della banca a seguito di un atteggiamento definito dallo stesso di “totale chiusura” da parte di Siena. Poi le nuove tappe del road-show, di nuovo a Londra ed in Asia, mentre Piazza Affari sembra non avere clemenza sul titolo della Banca più antica del mondo.
Dopo la ‘rimontina’ di fine ottobre, infatti, le azioni sono di nuovo in caduta libera, anche se al di sopra dei giorni più cupi – era il 10 luglio di quest’anno – quando il titolo valeva 0,16 euro, esprimendo un valore di Borsa di 469 milioni di euro. Nell’ultima seduta Rocca Salimbeni ha perso il 9,17% a 21 centesimi, con un calo dell’82,87% da inizio anno. Di un anno fa è il massimo di 1,66 euro, raggiunto l’11 settembre 2015, mentre sembrano ormai fantascienza i 10,42 euro del 17 giugno 2014. Da allora sono stati bruciati oltre 29,9 miliardi di euro, più dei 20 raccolti negli ultimi 8 anni attraverso 5 aumenti di capitale. Da inizio anno Mps ha mandato in fumo 2,8 miliardi e in una sola settimana 143,64 milioni. Dopo l’apice di 0,34 euro dello scorso 24 ottobre a seguito di 5 incredibili rialzi, il 25 ottobre è iniziato il nuovo declino e sarà difficile prevedere che cosa farà il titolo nelle prossime sedute di Borsa. Non aiuta anche l’ispezione della Bce emersa dall’ultimo rendiconto trimestrale, mentre i crediti deteriorati lordi allo scorso 30 giugno hanno raggiunto quota 45,3 miliardi, di cui 27,6 sono sofferenze lorde.