Venerdì 28 alle ore 21 presso il circolo Arci di Guazzino ci sarà il consigliere regionale Simone Bezzini e il prof. Massimiliano Bellavista a discutere con i cittadini di come cambiano le competenze delle Regioni alla luce della Riforma.
“Desideriamo che gli elettori siamo consapevoli del voto che li attende il 4 dicembre e questo risultato si può ottenere solo con il confronto diretto e non sui social che acuiscono gli animi. L’intento del comitato fin dalla sua costituzione è stato quello di cercare di dissipare con esperti e politici tutti i dubbi che la riforma ha dato luogo e nel contempo far emergere quanto di positivo reca con sé.
Dopo aver ascoltato a fine settembre l’on. Dallai e il prof. Berlinguer, dopo i gazebo in piazza in occasione della Fiera alla Pieve , i prossimi appuntamenti che ci attendono, oltre a quello di venerdì con Simone Bezzini e il prof Bellavista, saranno lunedì 7 novembre con la Vicepresidente del Senato Valeria Fedeli, l’on Susanna Cenni e la prof.ssa Tania Groppi presso il circolo Auser di Pieve di Sinalunga e poi giovedì 17 novembre con il prof Ceccanti e il consigliere regionale Stefano Scaramelli.
Nei nostri incontri abbiamo notato come le persone nutrano diversi dubbi, spesso dovute alle varie bufale che circolano in rete, ma parlando con loro, chiarendo le ragioni del sì, ammettendo che si poteva fare meglio, spiegando anche le modifiche che fino ad oggi la Carta Costituzionale ha subito quasi in sordina, notiamo come l’indecisione leggermente diminuisce – così riferisce la coordinatrice del Comitato Rossella Cottone -.
Il voto del 4 dicembre è importante per sbloccare questo Paese che da troppo tempo è fermo, oltre alla trasformazione del Senato infatti introduce anche nuovi meccanismi volti a snellire i lavori parlamentari e distingue anche le competenze tra Stato e Regioni, e poi forse ci siamo dimenticati che solo due anni fa un Parlamento bloccato ha scongiurato Napolitano di accettare un secondo mandato e che questi ha accettato solo in cambio di un preciso impegno a fare le riforme tante volte promesse e mai realizzate. Tutti hanno applaudito e promesso, ma oggi mostriamo memoria corta! La costituzione poi non è la Bibbia e i padri costituenti avevano previsto all’art.138 che si potesse modificare, per cui affermare che la Costituzione non si tocca sembra proprio una frase fuori luogo”